la recensione

Una villa sul Serchio e un gruppo di giovani nell’ultimo libro della ‘Signora in giallo’ lucchese

19 dicembre 2022 | 17:17
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Una villa sul Serchio e un gruppo di giovani nell’ultimo libro della ‘Signora in giallo’ lucchese

‘I misteri della casa sul fiume’ di Rossana Giorgi Consorti nella recensione di Luciano Luciani

I misteri della casa sul fiume, l’ultimo libro di Rossana Giorgi Consorti nella recensione di Luciano Luciani.

Il titolo, certo, I misteri della casa sul fiume, appare un po’ fuorviante. Perché i misteri rimandano alla scrittura d’appendice ottocentesca e la casa al tema delle dimore infestate, ricorrente in letteratura dai tempi di H. P. Lovecraft fino a Stephen King, il Maestro dell’horror contemporaneo: nelle pagine di Rossana Giorgi Consorti, invece, nessuna fantasmatica presenza si aggira per gli ambienti della secolare villa sul Serchio e quell’antico fabbricato non è neppure la porta che apre su mondi diversi, dimensioni altre, universi alieni mostruosamente popolati.

È solo un edificio malconcio, a più piani, che un gruppo di giovani, parenti tra loro, fratelli e cugini, intende restituire a condizioni minime di abitabilità per trascorrere un po’ di tempo insieme. Per la verità, in quegli ambienti degradati e disadorni, le stranezze non mancano: il suono di una pendola che sembra provenire da luoghi remoti; la presenza di pericolosi nidi di calabroni; soffi di vento che nascono dal nulla; pareti crivellate da colpi d’arma da fuoco. Protagonista dell’indagine che via via derubricherà quelle bizzarrie a fatti di una normale, o quasi, quotidianità, inquinata, però, da un piano criminale, Antonio Spaino, l’eroe indagatore seriale ricorrente nei romanzi della scrittrice lucchese. Uomo ormai appagato professionalmente – è diventato questore – e umanamente – una bella famiglia, la sua, moglie e due figli – nei modi spicci e concreti che gli sono congeniali, intraprende la consueta procedura investigativa fatta di sopralluoghi, interrogatori, confronti. Lo aiutano nell’impresa l’agente Poli, perennemente in sovrappeso per la sua passione per i cibi spazzatura, e il commissario Fani, ipocondriaco che di più non si può, una caratteristica, la sua, aggravata dal fatto che tutta la vicenda narrata si svolge nei giorni segnati dalla recente pandemia.

Con tali aiutanti, ma soprattutto con pazienza e perspicacia il nostro questore smonta, una dopo l’altra, qualsivoglia interpretazione meno che logica, meno che razionale: se misteri ci sono, appartengono tutti alle dinamiche interne alla famiglia vasta – tre generazioni – dei proprietari della casa, tra i quali non mancano gelosie annose, invidie stizzose, interessi economici contrastanti. Spine letali, spine pungenti / tali sono le zie e le parenti, scriveva un poeta del secolo scorso, ma nel romanzo della Giorgi Consorti anche le nonne non scherzano. Insomma, l’autrice pare essere d’accordo con l’evangelista Matteo 10,36, secondo il quale “Nemici dell’uomo saranno i suoi familiari”.

Declinato prevalentemente al femminile, l’ultimo romanzo della signora del giallo lucchese relega gli uomini, i maschi adulti, i mariti, a ruoli minori, marginali, di contorno e, anche se non mancano un paio di morti ammazzati, evita programmaticamente ogni facile effetto horror/splatter di tanta narrativa d’indagine contemporanea, italiana e straniera. Controllata, addirittura fin troppo governata, la scrittura: tanto tersa quanto tagliente di un’ironia sottile e affilata. Per raccontarci che nessuno si salva o forse sì: l’ultima generazione, i più giovani Berto, Tommaso, Sandro, Anastasia, Valentina sono raccontati come migliori degli adulti della famiglia e ancora capaci di progetti disinteressati e sentimenti positivi. Un’apertura di credito dell’autrice verso i millennials, in assoluta controtendenza nei confronti del senso comune attualmente dominante.

Rossana Giorgi Consorti, I misteri della casa sul fiume, Tralerighelibri, Lucca 2022, pp. 230, euro 18.

Luciano Luciani