Manon Lescaut, sul palco del Giglio Dario di Vietri torna a vestire i panni di Renato De Grieux

27 gennaio 2022 | 14:47
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Manon Lescaut, sul palco del Giglio Dario di Vietri torna a vestire i panni di Renato De Grieux

Appuntamento domani (28 gennaio) alle 20,30 e domenica alle 16

È sul palcoscenico del Teatro del Giglio di Lucca che il tenore Dario di Vietri torna a vestire domani (28 gennaio, alle 20,30) i panni dell’appassionato Renato De Grieux nella Manon Lescaut. La produzione vedrà al debutto lucchese la partecipazione dell’Orchestra del Festival Pucciniano diretta dal maestro Roberto Gianola, mentre dalla successiva tappa di Modena salirà sul podio Marco Guidarini, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cheubini, affiancata dal Coro Archè, diretto da Lorenzo Biagi.

Si replica anche domenica 30 (alle16). Nuovo allestimento del Teatro del Giglio, il terzo della Stagione lirica 2021-2022 (dopo Napoli milionaria e Pinocchio. Storia di un burattino), Manon è firmata per la regia da Aldo Tarabella, per le scenografie da Giuliano Spinelli, per i costumi da Rosanna Monti, per le luci da Marco Minghetti e per le coreografie da Luigia Frattaroli e vanta un cast di altissimo livello, che vede nel ruolo del titolo alternarsi Monica Zanettin (28 gennaio) e Alessandra Di Giorgio (30 gennaio). Dario Di Vietri e Paolo Lardizzone saranno rispettivamente, i 28 e il 30 gennaio, il Cavaliere Renato Des Grieux, mentre Lescaut sarà interpretato da Marcello Rosiello. Per interpretare Geronte di Ravoir è stato scelto un decano del ruolo, Alberto Mastromarino. Completano il cast Saverio Pugliese (Edmondo), Marco Innamorati (Oste, Sergente degli Arcieri), Cristiano Olivieri (Maestro di Ballo e Lampionaio), Sandra Pastrana (Musico), Alessandro Ceccarini (Comandante di Marina); per il personaggio del Parrucchiere, Greta Battistin e Giulia Petrucciani.

L’attesissima messinscena del capolavoro pucciniano firmata da Aldo Tarabella, si caratterizza per la sua ambientazione, che si avvale delle scene curate da Giuliano Spinelli, i costumi da Rosanna Monti, le luci da Marco Minghetti e le coreografie da Luigia Frattaroli. Guidarini sarà alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, ed è una coproduzione tra il Teatro del Giglio di Lucca, la Fondazione Teatro Comunale di Modena, il Teatro Galli di Rimini, la Fondazione Ravenna Manifestazioni, la Fondazione Teatro di Pisa e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

Dario di Vietri è un tenore acclamato sulle ribalte internazionali come interprete di grande rilievo dei più importanti ruoli tenorili pucciniani: Mario Cavaradossi in Tosca, Bf Pinkerton in Madama Butterfly e Calaf in Turandot. Des Grieux è un ruolo che il cantante ha già affrontato in precedenza a Seoul nel 2017 (sempre con l’acclamata regia di Tarabella), dove ottenuto un grande plauso da parte del pubblico e della critica, che ha apprezzato la forza della sua interpretazione di uno dei più impervi ruoli dell’intero repertorio tenorile. Accanto a lui in scena in questa occasione una compagnia di artisti di già solida carriera: il soprano Monica Zanetti in nel ruolo del titolo, Marcello Rosiello nei panni di Lescaut e il veterano Alberto Mastromarino nei panni di Geronte di Ravoir.

Des Grieux è una delle parti più appassionanti e anche rischiose per voce di tenore – ha commentato Di Vietri -. E’ un uomo appassionato, che vive ogni emozione al cento per cento, e per questo molti grandi tenori hanno spesso rifuggito la possibilità di cimentarsi con questo ruolo, avendo paura di essere trascinati nel gorgo di questa vocalità così impetuosa. Io, con grande coraggio affronto per la seconda volta questa cimento e devo dire che sono fortemente commosso di ritornare ad interpretare in scena il personaggio, proprio a Lucca, a due passi dal luogo in cui il maestro Puccini è nato. L’energia del maestro, presente in ogni angolo di quella città e di quel teatro, mi hanno dato la forza necessaria per tuffarmi ad interpretare le mille pieghe di questo carattere straordinario. Vivo con emozione anche la seconda recita sul palcoscenico del Teatro Comunale di Modena, poiché non posso che pensare a Luciano Pavarotti, che ho avuto modo di conoscere quando avevo 16 anni e che dopo avermi ascoltato mi spronò a studiare seriamente il canto. Luciano non ha mai cantato sul
palcoscenico questo ruolo, incidendolo soltanto accanto l’indimenticabile Mirella Freni, ma l’emozione di cantare nella sua città sarà comunque impagabile, poiché rappresenta l’artista che più mi hai ispirato e il cantante che è mio insostituibile e impareggiabile modello”.