Tumore al seno, pilates e osteopatia insieme nel programma di recupero dopo l’intervento

Affrontare una qualsiasi malattia oncologica non è semplice; si tratta di un evento traumatico che scatena una serie di emozioni, paure, pensieri e cambiamenti che sconvolgono radicalmente la vita della persona. Il cancro al seno rappresenta pertanto per le donne un nemico temuto, infido e purtroppo molto comune: in Italia 1 donna su 8 si ammala. Fortunatamente la mortalità si è drasticamente ridotta negli ultimi anni grazie alla prevenzione. Ma una volta vinta la battaglia della sopravvivenza, subentra una nuova sfida: quella di imparare a vivere meglio dopo i trattamenti. La chirurgia lascia una traccia indelebile: la perdita di forza e del range di movimento dell’arto affetto, insieme alla sindrome dolorosa che spesso li accompagna, rendono difficili attività come vestirsi, rifare il letto, cucinare; le persone spesso manifestano facile affaticabilità e difficoltà a svolgere anche le più banali attività quotidiane e lavorative.
Come possono il pilates e l’osteoptatia aiutare?
Il pilates è particolarmente idoneo perché delicato, dolce e sicuro. La grande varietà di esercizi del metodo aiuta a sviluppare la flessibilità e la forza muscolare. Migliorano il metabolismo e le funzioni linfatiche, circolatorie e respiratorie. Rendono inoltre più semplice lo stato di equilibrio e la coordinazione, favoriscono la concentrazione e il relax.
Il programma di esercizi si chiama Pink ribbon program e può essere iniziato a distanza di 6 settimane dall’intervento, previa guarigione completa delle ferite.
Altro aspetto importante a favore della sicurezza della persona è quello della collaborazione con l’osteopata. Recenti studi hanno scoperto che questa pratica è molto efficace nel combattere gli effetti collaterali del trattamento farmacologico del cancro, ovvero nausea, vomito, dolore, stanchezza e problemi del sonno. In particolare, le donne che hanno avuto un tumore al seno hanno talvolta complicazioni venose e linfatiche. In questi casi, l’osteopata utilizza una tecnica di drenaggio linfatico miofasciale per ridurre efficacemente il linfedema (gonfiore a lungo termine). La chirurgia plastica crea limitazioni ancora più marcate, perché per la ricostruzione vengono utilizzati altri muscoli (retto e trasverso addominale e gran dorsale) con conseguente indebolimento del core (centro del corpo) e forte predisposizione al mal di schiena. Sia il pilates, sia l’osteopatia, lavorano sulla consapevolezza corporea e insieme cercano di concentrarsi sulla salute del corpo e della mente. In collaborazione con l’osteopata Andrea Cioni, lo Studio Pilates Lucca è in procinto di avviare dal mese di marzo un programma specifico per il periodo post-riabilitativo delle persone interessate da questa patologia.
Una figura professionale, quella dell’osteopata, che da domani (20 febbraio) sarà a disposizione di tutti coloro che frequentano o vogliono iniziare a frequentare lo Studio Pilates di via Savonarola. Tutti i mercoledì infatti, dalle 9 in poi, sarà possibile prenotare un appuntamento con Andrea Cioni per migliorare la qualità dei propri movimenti: l’osteopata, infatti, agisce con tecniche manuali (strutturali o funzionali) su legamenti, muscoli, fasce e ossa, ma anche sul sistema viscerale e craniosacrale.
Per informazioni contattare la segreteria al numero 0583.56294 o via mail a info@pilateslucca.com.