Mondiali, Italia a casa. Ma non è colpa dell’arbitro o del caldo

Italia – Uruguay 0-1
ITALIA (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Darmian, Verratti (29′ st Thiago Motta), Pirlo, Marchisio, De Sciglio, Balotelli (1′ st Parolo), Immobile (26′ st Cassano). All. Prandelli
URUGUAY (4-4-2): Muslera, Caceres, Gimenez, Godin, A.Pereira (17′ st Stuani) 5, Lodeiro (1′ st M. Pereira), Gonzalez, Arevalo Rios, Rodriguez, Cavani, Suarez. All.: Tabarez
ARBITRO: Marco Rodriguez (Messico)
RETI: 35’st Godin
NOTE: Espulso Marchisio al 15’st. Ammoniti Balotelli al 22’pt, Arevalo Rios al 1’st, De Sciglio al 32’st, Muslera al 46’st
Costarica – Inghilterra 0-0
COSTARICA (5-3-2): Navas, Gamboa, Duarte, Gonzalez, Miller, Diaz, Ruiz, Borges (33′ st Barrantes), Tejeda, Brenes (14′ st Bolanos), Campbell (20′ st Urena). All.: Pinto
INGHILTERRA (4-5-1): Foster, Jones, Cahill, Smalling, Shaw, Milner (31′ st Rooney), Lampard, Wilshere (27′ st Gerrard), Barkley, Lallana (17′ st Sterling), Sturridge. All.: Hodgson
ARBITRO: Haimoudi (Algeria)
NOTE: Ammoniti Barkley all’8’st, Lallana al 12’st, Gonzalez al 15’st
Avanti, aggrappiamoci all’arbitro, al caldo, al morso di Suarez e a quant’altro. Dimenticando così di aver tirato sette volte in tre partite di cui tre su calcio di punizione di Andrea Pirlo. L’Italia torna a casa come quattro anni fa dopo il girone di qualificazione. Da due colpi di testa di Costarica e Uruguay, episodi, che nell’arco di una partita possono succedere. Perché la differenza è fare gol e gli azzurri, anche perché arrivati in Brasile con una sola punta vera in grado di cambiare il corso di una partita, non sembravano in grado di farli. E allora l’espulsione di Marchisio, un arbitraggio fiscale più che doloso, devono passare in secondo piano rispetto a una formazione Pirlo-dipendente (e ora che lascia la maglia azzurra che si fa e che in tre partite ha fatto vedere poca corsa, poca qualità, pochissimo cuore se non negli ultimi dieci minuti di partita contro l’Uruguay. Rifondazione? Dimissioni di Prandelli? Forse, ma il discorso deve essere più ampio e complesso sia tattico, sia di uomini. E a poco servono gli inserimenti degli oriundi. Come già successo in passato (salvo negli anni Trenta) non sono loro che possono fare la differenza, altrimenti non sarebbero stati “scartati” dalle loro nazionali di riferimento.
Avanti ci va anche il Costarica, che esce indenne anche dalla sfida contro un’Inghilterra che non è riuscita a segnare neanche contro i centramericani e fa pure peggio dell’Italia.
Ma il mondiale continua, in salsa sudamericana. E, grazie alle altre squadre, comunque a suon di gol. Di certo con questa Italia la rassegna iridata non ha perso una protagonista.