Vorno in Promozione, festa a Villa Elisabeth

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Premiazioni, celebrazioni, musica, momenti da immortalare attraverso i selfie, dichiarazioni al microfono, tutto questo è stata la festa del Vorno per celebrare la promozione in… Promozione a Villa Elisabeth. Il vicepresidente Stefano Bianchi, gran cerimoniere, ha illustrato il presente, ricordando il passato celebrando un traguardo inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Le note del Gladiatore in sottofondo a rievocare una cavalcata straordinaria. L’entusiasmo della gente unito a quello dei ragazzi, un gruppo felice e vincente. Quando la serata stava volgendo al termine c’è stata l occasione per poter avvicinare il tecnico Andrea Gambini, il quale con molta semplicità si è concesso alle domande, ma spesso è stato interrotto dai propri ragazzi intenti a salutarlo prima di abbandonare la serata, e qui c’è stata l’ennesima dimostrazione di quanto sia forte il legame tra tecnico e ragazzi.

Se lo sarebbe mai immaginato?
“Non ci avrei creduto, il Vorno ad inizio stagione che avrebbe vinto il campionato era fuori dai pronostici. Per possibilità economiche, per blasone il titolo dovevano vincerlo realtà con più tradizione rispetto a noi. A novembre il Monsummano ha cambiato 9 giocatori, noi non lo avremmo potuto fare. Siamo due realtà non comparabili, per bacino e per disponibilità”.
Come il Leicester, come il Crotone.. Ha vinto la sua squadra perché arrivava dalle retrovie?
“Si il Vorno ha vinto ma altre il campionato l hanno perso. Il Barbarasco alla terza di ritorno aveva 7 punti di vantaggio, la Butese era avanti 7 punti quando io sono arrivato”.
Si sminuisce..
“No. Questa era la situazione. Abbiamo saputo approfittare del loro calo, abbiamo creduto nella possibilità di farcela. Ai ragazzi ho sempre detto di saper cogliere le occasioni quando le altre accusavano passi falsi, perché il calcio mi insegna che le opportunità vanno sfruttate e non è detto che si ripresentino”.
La svolta la gara con l’Intercomunale Monsummano è qui che ha pensato di vincere il campionato?
“Gara vera, tirata. Un solo episodio poteva deciderla. Loro l’hanno fallita e 5’ dopo noi l’abbiamo realizzata”.
Quando le hanno affidato la conduzione che cosa le hanno chiesto?
“Eravamo fuori dai playoff e mi è stato chiesto di centrare questo traguardo, sfuggito per un soffio l’anno prima. Era un incognita per tutti, per la società per i ragazzi e per me stesso, non avevo mai allenato”.
Con il cambio è arrivata la svolta?
“Ho solo cercato di trasmettere i miei principi che mi hanno sempre contraddistinto quando giocavo. Credere in loro stessi, sono sempre stato me stesso avere umiltà concentrazione, sacrificio. Cercare l’essenziale, giocare più con la testa che cercare il colpo ad effetto”.
E i benefici sono arrivati…
“Partita dopo partita è maturata la nostra crescita”.
Il momento in cui pensava di averlo vinto.
“Al fischio finale della gara con il Chiesina, quando è arrivata la matematica certezza, mai prima avevo pensato di vincerlo”
Prima esperienza, ma a quali allenatori si spira Andrea Gambini?
“Ho avuto Maurizio Hemmy bravissimo nella gestione del gruppo, Beppe Donatelli che mi ha insegnato cosa sia avere fame nel calcio, Marco Masi un grande insegnante di calcio, Maurizo Dal Porto, Stefano Fracassi con il quale mi sono anche scontrato, ma è una persona vera che dava tutto se stesso. Ho cercato e cerco di prendere qualcosa da tutti loro”.
E il futuro…
“Sono stato confermato, in Promozione non ho mai allenato. Ma ogni volta che si sale un gradino, il ritmo è più alto, i giocatori sono più bravi tecnicamente c’è tanto da sudare”.
Che cosa si aspetta?
“Dire che sarà un campionato difficile sarebbe troppo facile. E’ difficilissimo vai a scontrarti con Aglianese, Fucecchio, Lampo, Castelnuovo Garfagnana, Vaianese, Lastrigiana, Calenzano, diciamo che a Vorno vedremo un bel calcio”.
Dove andrà ritoccata questa squadra?
“Purtroppo andrà ritoccata. Dovremo fare delle scelte, purtroppo…”
Sentimentalismo…
“Una rosa con un età media di 24 anni per gli obblighi di età ci costringe a fare delle scelte. Guardate che per i ragazzi che sono tutti meritano la riconferma nessuno escluso. Questo comporta un intervento nei tre reparti. Con la società e con il ds  Maurizio Dal Porto siamo già lavorando”
Il giocatore simbolo del Vorno 2015-16
“Gigi Madda, 60 allenamenti su 60, un esempio per i meno vecchi e per i più giovani”

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