Conceria Zabri esclusa dal Giro delle Marche, Manuel Fanini: “Tanta amarezza”

Una brutta pagina per il ciclismo femminile e in particolare per quello a tinte azzurre. Nei giorni scorsi, infatti, in casa Conceria Zabri Fanini è arrivata la notizia dell’esclusione della squadra dal neonato Giro delle Marche in programma a metà settembre. “Il motivo – spiega la squadra in una nota – sta tutto nell’affiliazione, o meglio nel Paese d’affiliazione. Infatti, pur avendo uno sponsor italiano (la Conceria Zabri sempre molto attenta allo sport al femminile), un organico quasi interamente italiano, un gruppo di atlete giovani, futuribili e interessanti anche in chiave nazionale, uno staff tutto italiano, alla fine a pesare di più è stata l’affiliazione in Albania. Non solo – continuano – anche il nome dei Fanini, famiglia da sempre impegnata nel mondo del ciclismo a 360 gradi, stavolta non ha inciso, segno questo che a certi livelli manca anche la gratitudine. Secondo gli organizzatori, infatti, per il regolamento su queste gare gli inviti a team stranieri si limitano a tre, inviti che sarebbero già esauriti (e le wild card dove sono finite?)”.
“L’amarezza è tanta – ha sottolineato il general manager Manuel Fanini – sono indignato perchè se da una parte si parla di far crescere il movimento favorendo le giovani italiane, dall’altra se ne lascia a casa ben sette di buon livello. Non mi piace fare polemiche ma stavolta non ne posso fare a meno. Quando mi sono sentito rispondere dall’organizzazione che non era colpa loro, ma che a decidere quali team stranieri ammettere era stata l’amministrazione comunale per motivi ‘turistici’ mi sono sentito preso in giro. E pensare – ha aggiunto Manuel Fanini – che se non era per la nostra squadra quattro giovani cicliste italiane avevano smesso di correre da tempo. No, signori, non ci manca da correre, semmai ci sentiamo maltrattati proprio dal nostro Paese, nel nostro Paese; e questo nonostante gli enormi sforzi che vengono fatti. Già, nel nostro Paese, perchè – conclude – in giro per il mondo non si fanno di questi scrupoli visto che ci hanno già invitato, per esempio, in Cina, negli Stati Uniti e, spesso, in Francia”.