Walking football, prosegue l’esperienza del calcio camminato a Lucca

A promuoverla è il docente di Scienze motorie e allenatore Giacomo Cipriani
Prosegue il progetto di sperimentazione sul calcio camminato promosso nella piana di Lucca da Giacomo Cipriani, docente di Scienze motorie e allenatore di calcio con qualifica Uefa B, laureato all’Università di Pisa con una tesi sui benefici del Walking Football.
“L’attività fisica e lo sport sono un diritto per tutti e un elemento chiave per salvaguardare la salute: questa attività vuole essere un’opportunità per praticare l’attività fisica in modo sicuro e divertente – spiega Cipriani -. Il gioco, originario dell’Inghilterra, si pone l’obiettivo primario di promuovere cultura sportiva corretta e un sano stile di vita. Il motto, che poi è anche una regola che l’arbitro fa rispettare in campo, è ‘cammina, non correre’ e in campo vige il principio di precauzione per prevenire infortuni traumatici. Nel calcio camminato ci sono sì i giocatori, un pallone, un arbitro e due porte dove fare gol ma per evitare infortuni e garantire pari opportunità anche a chi possiede qualche difficoltà motoria, si gioca con regole studiate ad hoc rispetto alla versione originale del calcio: è vietato correre, la palla deve essere giocata preferibilmente rasoterra, non si può contrastare l’avversario, si giocano solitamente partite da due tempi che possono variare dai 15 ai 20 minuti, il campo gara ha le dimensioni del campo di calcetto, si gioca 6 contro 6 (portiere incluso)”.
“Al contrario di quanto si possa pensare, questo sport è piuttosto veloce ed è necessario camminare costantemente per smarcarsi e potersi passare la palla rendendo il gioco molto inclusivo e collaborativo – prosegue Cipriani -. Quasi la totalità delle persone che l’hanno provato (soprattutto gli ex calciatori) riferiscono una certa difficoltà nel cercare di controllare l’istinto di correre per raggiungere la palla, che con l’allenamento e la pratica è comunque possibile gestire bene favorendo così anche un impegno fisico moderatamente intenso e costante. È inoltre opportuno sottolineare che questo sport è molto inclusivo e non esistono vincoli di età o di genere: possono partecipare sia i più giovani che i più anziani, uomini e donne, con o senza esperienza di gioco del calcio, l’importante è avere voglia di mettersi in gioco e volersi prendere cura del proprio benessere psico-fisico. Negli anni scorsi, prima dello stop dovuto al Covid, i partecipanti all’attività venivano monitorati a cadenza trimestrale per misurare i benefici sull’organismo mediante una batteria di test condivisa con la Cittadella della salute dell’ospedale Campo di Marte di Lucca, diretta al tempo da Carlo Giammattei: i risultati emersi si allineavano a quelli riscontrabili nella letteratura medico-scientifica europea, riscontrando un miglioramento della resistenza aerobica e della forza”.
Per avere informazioni è possibile visitare la pagina social Walking Football Lucca o scrivere alla casella di posta elettronica giacomo.cipriani90@gmail.com.