Gaia, Camaiore detta le priorità al nuovo presidente

13 giugno 2016 | 08:32
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Gaia, Camaiore detta le priorità al nuovo presidente

Vincenzo Colle è il nuovo presidente di Gaia, il gestore del servizio idrico in Versilia e in Garfagnana. La nomina attesa da tempo finalmente è ufficiale. E il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, non perde tempo: augurando buon lavoro al presidente detta però subito le priorità per il territorio. “Auguri di buon lavoro da Camaiore – scrive il sindaco – al neo-nominato presidente di Gaia, profilo tecnico che offre le premesse per un lavoro serio e attento, come già dimostrato nella veste di presidente del Collegio dei Revisori. Ai nuovi revisori, affidiamo fiduciosi il compito di vigilare, come già hanno fatto, sulla correttezza e la bontà delle scelte tecniche e gestionali dell’azienda interamente pubblica”.

“Per quanto riguarda Camaiore, Gaia ha davanti a sé un periodo strategico – sostiene il primo cittadino -. Per non smarrire la missione di servizio pubblico, tuttavia, ci sono tre importanti priorità cui dover assolvere”. E si comincia dal caro bollette: “Va riavvolto il nastro dell’introduzione dei depositi cauzionali – sostiene Del Dotto -, perché questa opzione cui ha avuto accesso Gaia ha generato e sta generando non pochi problemi ai cittadini e, con essi, ai Comuni stessi; le partite pregresse possono e debbono essere spalmate su un arco temporale più lungo, divenendo infinitamente più piccole e sostenibili per gli utenti; le fatture di servizio devono essere più chiare, leggibili e trasparenti”.
Per quanto riguarda ambiente e qualità Del Dotto dice la sua: “La balneazione – osserva – è la priorità e l’indebitamento è una ricchezza se sfruttato per far fronte all’adeguamento dei depuratori e al contestuale completamento della rete fognaria; l’acqua deve essere garantita di qualità e se è marrone o contaminata il cittadino deve aver diritto non pagare o, comunque, pagare un’esigua tariffa simbolica; la rete idrica deve essere manutenuta ed è indispensabile investire per recuperare le inefficienze (mancanza di pressione sufficiente, tubazioni vecchie, perdite, ecc.) che da decenni esistono”. Poi i servizi: “Le fontane pubbliche e le vecchie fontane paesane – aggiunge il sindaco – non devono avere i contatori di consumo delle acque; la società deve prevedere una erogazione minima garantita per le famiglie che documentano stati indigenza o di difficoltà economica alla base di una cronica, pur temporanea, impossibilità di pagamento delle fatture di consumo, e che abbiano gravi malati o bambini in età scolare d’obbligo; installazione dei contatori ed eliminazione dei contatori a lente tarata, con abbandono del sistema delle letture presunte e ripristino del servizio lettura contatori”.