Tar Viareggio, dalla Regione un ricorso “ad adiuvandum” al Consiglio di Stato: è polemica

3 agosto 2016 | 17:22
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Tar Viareggio, dalla Regione un ricorso “ad adiuvandum” al Consiglio di Stato: è polemica

La Regione ha presentato un atto di intervento ad adiuvandum nel ricorso in appello di fronte al Consiglio di Stato promosso contro la sentenza Tar che ha annullato le elezioni amministrative del giugno 2015, vinte al ballottaggio da Giorgio Del Ghingaro a Viareggio. A seguito della sentenza il Comune è attualmente guidato da un commissario prefettizio.

La Regione, ha deciso – sulla base dell’articolo 50 del decreto legislativo 104/2010 (che attua l’articolo 44 della legge 69 del 2009) di presentare un attodi intervento ad adiuvandum, a supporto dell’appello proposto da David Zappelli e Gabriele Tomei, dal Comune di Viareggio e da Giorgio Del Ghingaro. La premessa da cui muove la decisione della Regione è quella di salvaguardare il diritto dei cittadini ad avere un governo stabile, soprattutto in una città che ha conosciuto più commissariamenti negli ultimi anni. La mancanza di un governo stabile, come spiegato nell’atto, unita alla grave crisi che ha interessato il territorio, crea difficoltà anche di tipo economico e sociale e impedisce il rilancio dello sviluppo.
Il particolareggiato atto è stato notificato oggi agli interessati e sarà depositato entro il 17 agosto presso il Consiglio di Stato. L’atto, una ventina di pagine più le notifiche redatto dall’avvocatura regionale, entra nel merito delle contestazioni accolte dalla sentenza Tar, contestazioni che riguardano i conteggi dei voti elettorali in alcune sezioni cittadine nel corso del ballottaggio. La Regione sottolinea come la sentenza risulti “ingiusta, illogica, sproporzionata” essenzialmente sotto due aspetti: carenze nell’istruttoria del Tar che ha preso una decisione di annullamento delle elezioni senza certezze e adeguate verifiche sulle presunte irregolarità che, in alcuni casi, appaiono poi solo di natura formale. In secondo luogo, anche dove vi fosse conferma di irregolarità, si ritiene comunque ingiustificata una decisione così drastica perchè riguarda, in realtà, solo due sezioni su 63. La Regione chiede quindi al Consiglio di Stato di riformare la sentenza alla luce delle carenze evidenziate dagli avvocati regionali e, nel caso fossero evidenziate irregolarità, di far tenere le nuove elezioni solo nelle due sezioni coinvolte.
Dopo le polemiche del centrodestra regionale e di Massimiliano Baldini in serata arriva anche l’intervento polemico del coordinatore comunale di Forza Italia, Alessandro Santini: “Quindi – dce – Enrico Rossi del Pd è il governatore di Giorgio Del Ghingaro, non della Regione Toscana. Ma è con i soldi di tutti i toscani che sosterrà il ricorso al Consiglio di Stato presentato da Gabriele Tomei e David Zappelli contro la sentenza di annullamento delle elezioni 2015 emessa dal Tar. Perché Rossi vuole opporsi a un percorso di verità su quanto accaduto un anno fa a Viareggio? Perché non è il primo a difendere la certezza del voto espresso da viareggini e torrelaghesi? Si parla di legalità, presidente Rossi, non della tua corsa alla segreteria nazionale del tuo partito e di quello che ti serve per raggiungere il tuo obiettivo. Tuo e solo tuo, non della Regione che saresti chiamato ad amministrare. A nome del coordinamento comunale di Forza Italia ribadisco il massimo sostegno a Massimiliano Baldini e al suo legale, l’avvocato Carlo Andrea Gemignani e ringrazio il coordinatore regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai che, insieme ai colleghi del centrodestra, si è attivato subito per chiedere conto a Rossi di questa scandalosa iniziativa. Personalmente, sto valutando l’opportunità di segnalarla alla magistratura contabile toscana, per una verifica di legittimità sull’impiego del personale della Regione Toscana (pagato quindi con soldi pubblici) per questo specifico intervento”. Polemico con la scelta del governatore Rossi anche il Pd di Viareggio: “Abbiamo sempre detto che il terzo commissariamento in tre anni sia un danno per la città. E non pensiamo – si legge in una nota -, come dice il centrodestra in Regione, che a Viareggio ci siano stati dei brogli che hanno fatto vincere Del Ghingaro (contro di noi, tra l’altro), piuttosto ci sono state delle gravi cialtronerie, che non dovrebbero verificarsi, proprio per evitare che i cittadini non si sentano a pieno titolo rappresentati dalle istituzioni democratiche. E per fare queste verifiche, e prendere le decisioni conseguenti, ci sono apposta i Tribunali, le cui sentenze vanno rispettate senza fare invasioni di campo, che sono sempre sbagliate. Come ha detto Matteo Renzi a Erdogan, la Magistratura in Italia è pienamente indipendente dal Governo e dalla politica. Ci pare quindi che l’intervento al Consiglio di Stato della Regione sia, sotto questo profilo, uno scivolone istituzionale, che stona con la tradizione di grande serietà amministrativa e di grande rispetto della autonomia della Magistratura che è propria della Regione Toscana. Una scelta inopportuna che come Pd non condividiamo”.