Viareggio in lutto per Dario Fo, l’amico del Carnevale

Il Carnevale di Viareggio esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del Premio Nobel Dario Fo, che con la manifestazione e i suoi artisti ha sempre avuto un forte legame, condividendo i valori popolari della satira e della commedia dell’arte. “La cultura italiana perde un grande personaggio, un artista completo, attore, scrittore, pittore, regista”, afferma Marialina Marcucci presidente della Fondazione Carnevale, che, appresa la notizia mentre era al Lubec, la manifestazione dedicata alla cultura e ai beni culturali, e dove era stata invitata per presentare il Carnevale, ha voluto ricordare e salutare il Maestro, suscitando un caloroso applauso dalla gremita platea.

“Viareggio, in particolare, perde un amico – prosegue la presidente Marcucci -, da sempre vicino alla nostra manifestazione, alle sue tradizioni e ai nostri artisti. Dai maestri costruttori, infatti, venne scelto come soggetto per una straordinaria macchina allegorica, che vinse il Carnevale 1998, l’indomani dell’assegnazione del Nobel per la Letteratura. Con i costruttori progettò nel 2000 un’opera fuori concorso che, attraverso il suo linguaggio forte e dirompente, seppe rappresentare al meglio un messaggio di pace, davanti agli orrori delle guerre, visti con gli occhi dei bambini”.
La collaborazione tra Dario Fo e il Carnevale di Viareggio iniziò nella metà degli anni Ottanta, quando propose una rassegna delle sue principali opere teatrali.
Nel 1998 gli artisti Silvano e Alessandro Avanzini dedicarono a Fo il carro con cui vinsero quell’edizione del Carnevale. “Appena si seppe dell’assegnazione del Premio Nobel a Dario Fo – ricorda Alessandro Avanzini – mio padre ed io decidemmo di dedicargli il nostro carro per il Carnevale 1998. Quel Nobel in Italia fu contestato da alcuni e questo ci convinse che era il soggetto giusto per la costruzione”. Il carro vinse il primo premio. “Quando lo incontrammo, parlammo del ruolo della satira e della comicità – aggiunge Avanzini – e lui ci disse che oggi l’arte e la comicità hanno un grande ruolo educativo”. A Dario Fo fu assegnato il riconoscimento più importante del Carnevale di Viareggio: il Burlamacco d’Oro. Il Premio Nobel fu protagonista anche dell’edizione 2000 del Carnevale di Viareggio, progettando una costruzione allegorica fuori concorso realizzata dai fratelli Umberto e Stefano Cinquini dal titolo La pace.
“Era una maschera viva – ricorda Elio Tofanelli, presidente del Carnevale in quegli anni – Uno straordinario personaggio che ha amato la nostra tradizione, perché affine al suo modo di pensare e concepire l’arte e la comunicazione. Per questo venne naturale la progettazione di un carro che affrontò il dramma della guerra ma osservato dal punto di vista dei bambini, proprio nell’anno dedicato all’infanzia”.
“Buon viaggio Maestro – ricorda Umberto Cinquini – se con il nostro grido saremo riusciti a salvare una sola persona avremo salvato il mondo intero, questo ci dicesti quando presentammo il nostro carro. Era il novembre 1999 e il presidente Elio Tofanelli ci fece convocare; ma nè io nè mio fratello Stefano avevamo la più pallida idea di cosa ci stava per accadere. Appena giunti a Palazzo delle Muse ci venne detto che Dario Fo aveva accettato di progettare un carro per il Carnevale di Viareggio e che noi saremmo stati gli esecutori”. “Non riuscivo a crederci, avrei lavorato con l’idolo della mia infanzia – sottolinea Umberto Cinquini -. Lavorare con te e Franca è stata una delle esperienze più belle della mia vita, sia professionalmente che umanamente. Hai onorato me e la mia famiglia della tua amicizia. Ho vissuto quattro mesi di lavoro insieme, come se ci fossimo sempre conosciuti, come uno zio venuto da lontano e che aspettavo da sempre. Mi hai ospitato in casa tua, facendomi vivere la tua normalità, pur essendo genio, svelato i segreti della tua magia”.
Una scultura in cartapesta dedicata al Maestro sarà collocata sulla costruzione allegorica di Jacopo Allegrucci dal titolo: “Un amore così grande” che sfilerà al Carnevale 2017.

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