Seravezza, concerto aperitivo nella chiesa della Santissima Annunziata

Saranno il flautista Giorgio Parasole e il chitarrista Nicola Fenzi i protagonisti del secondo concerto aperitivo organizzato dal comitato per il restauro dell’organo del Duomo dei Santi Lorenzo e Barbara con il patrocinio del Comune di Seravezza. Il concerto si terrà sabato (26 novembre) con inizio alle 18,30 nella chiesa della Santissima Annunziata ad ingresso libero e gratuito.
Tra i molti brani celebri, i due virtuosi eseguiranno anche Histoire du tango di Piazzolla sulle cui note si esibiranno quattro ballerine della scuola professione danza di Querceta. A fine concerto sarà offerto un aperitivo a tutti i presenti. I fondi eventualmente raccolti saranno destinati agli interventi di restauro conservativo dell’organo del Duomo di Seravezza, il più grande della Versilia come dimensioni e numero di registri.
Non si è ancora spenta, intanto, l’eco del grande successo del primo concerto aperitivo tenutosi in Duomo, protagonisti i maestri Graziano Beluffi e Marco Balderi che hanno eseguito la Sonata 5a di Vivaldi, l’Andantino di Mozart e i 3 Pezzi Fantastici di Schumann per concludere il concerto con la classica Sonata di Schubert denominata Arpeggione. Un evento caratterizzato da un’atmosfera magica di unione, di amicizia, di classica empatia. Introdotto dal presidente del comitato Lamberto Tosi e ben condotto da Walter Bandelloni, il concerto si è svolto di fronte a un pubblico numeroso e attento, guidato all’ascolto dal maestro Beluffi, violoncellista e musicologo, che con chiarezza e competenza ha dato indicazioni sul repertorio accompagnando gli ascoltatori in un viaggio affascinante, dal barocco di Vivaldi al romanticismo di Schumann per finire con l’arpeggione, Sonata in cui Schubert negli ultimi anni della sua attività, cerca una riconciliazione col padre, elaborando delle sonorità e dei tempi diversi, cambiando tonalità nei tre movimenti della Sonata.
Il pubblico, apprezzando le spiegazioni dei vari brani, si è lasciato trasportare in un clima suggestivo e surreale che si è concluso con un bis molto famoso come la classica Aria sulla IV corda di Bach in cui il violoncello ha dilatato il tempo che sembrava non finisse mai, quasi non si volesse interrompere quel clima che si era creato fin dalle prime note tra il pubblico e la musica.