Pacilio (M5S): “Quali piani per rimediare al dissesto?”

6 marzo 2017 | 16:43
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Pacilio (M5S): “Quali piani per rimediare al dissesto?”

La mancata presenza dei consiglieri di maggioranza alla seduta della commissione controllo, presieduta da Annamaria Pacilio del Movimento Cinque Stelle, per approfondire la questione della Viareggio Patrimonio continua a far discutere. Dopo l’intervento del capogruppo della lista Del Ghingaro, David Zappelli (leggi) arriva oggi (6 marzo) la replica dell’esponente del M5S: “Il consigliere Zappelli, scomodando addirittura papa Formoso, sfoggia tutta la sua cultura in campo di storiografia religiosa risalendo fino alla seconda metà dell’800, per giustificare l’assenza dei consiglieri di maggioranza alla commissione da me presieduta sulle sorti della falllita partecipata Patrimonio”.

“La memoria di questo pontefice sarebbe forse collegata a un macabro rito che vide istruire, ad opera di alcuni oppositori, un processo post-mortem a carico del defunto papa ‘corpus delicti’, in quello che venne chiamato il ‘Sinodo del cadavere’. Vista la reazione stizzita del capogruppo della maggioranza – affonda l’esponente del M5S – sembra quindi che abbiamo colto nel segno, con un malato che ha agonizzato per anni nonostante l’allarme dei dottori, nell’indifferenza di tutti e con la partecipazione attiva dei partiti che hanno governato la città, partecipazione che è tracimata in una vera e propria abbuffata di prebende ed incarichi pagati a peso d’oro dai cittadini catapultati ormai da anni in una città dissestata e degradata a lontana parente di quella che fu la perla della Versilia. Oggi – prosegue la Pacilio – il cadavere è ancora fresco e sarebbe utile capire, se non ancora possiamo arrivare a dire per mano di chi ha trovato la sua completa spoliazione, almeno come si intende sistemare i danni fatti dalle precedenti amministrazioni e pagarne le conseguenze. Oggi è doverosa una spiegazione ai cittadini su quali siano i piani per sollevare la città dal dissesto in cui è caduta, a partire dal disastro finanziario della madre di tutte le partecipate. La stessa storia che ci ha rammentato il film In nome del papa re, che vide protagonista Nino Manfredi quando, rispondendo al giovane ospitato nelle carceri papali, gli disse che il banco vince sempre soprattutto se ha in mano 4 assi”.