Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite

23 dicembre 2017 | 13:57
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Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite
Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite
Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite
Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite
Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite
Presepe e albero di Natale, la primaria di Massarosa si apre alle visite

Quest’anno, in occasione del Natale, la scuola primaria di Massarosa si apre al pubblico, in un progetto di condivisione degli spazi, dei tempi e della realtà del lavoro scolastico. L’istituto vuole offrire una finestra in cui le famiglie e la città possano osservare da vicino le attività che i bambini, gli insegnanti e il personale della scuola, portano avanti quotianamente: un’azione che, insieme a quella dei genitori, va nella direzione della crescita dei cittadini di domani. La giornata è iniziata con l’intervento del sindaco, il quale ha iniziato ringraziando gli elettori del seggio e con la promessa di mantenere e realizzare il piano della campagna elettorale. Poi, con il taglio del nastro, si è aperto il portone della scuola per dare il via alla presentazione degli ambienti. Una menzione particolare va alla costruzione di un presepe speciale, che, superando le differenze, vede nella notte di Natale un messaggio di speranza universale, di pace e fratellanza tra tutti gli uomini. Anche l’albero, fatto unicamente di foto, fissa alcuni momenti delle attività scolastiche. 

“L’apertura della scuola diventa così un momento di unione e che mette in atto lo spirito del Natale – spiegano dall’istituto -. Tutto, tranne le foto, è stato realizzato con materiale di scarto donato dalle famiglie, la trasformazione è stata sorprendente. Il presepe? In una notte senza tempo, in una città senza luogo, sospesa tra mare e cielo, convivono, una accanto all’altra, cristallizzate in una pace da sogno, una chiesa cattolica, una moschea e una sinagoga. Tutto è silenzioso e deserto in questa atmosfera irreale e l’unico anelito di vita si anima sotto un viadotto: lì, esposto al gelo della prima neve, sta nascendo un bambino. Nella sua estrema povertà porta con sè il tepore di una fiammella di speranza: che la città si animi, popolandosi di uomini e donne diverse, che possano viverla in libertà e pace fraterna”.