Rifiuti, Mazzoni risponde a Neri: “A Seravezza Tari più cara che a Pietrasanta”

25 gennaio 2018 | 10:48
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Rifiuti, Mazzoni risponde a Neri: “A Seravezza Tari più cara che a Pietrasanta”

“Leggo con stupore le dichiarazioni di un certo signore sulla gestione dei rifiuti a Pietrasanta. Chi critica l’operato della nostra amministrazione, forse imbeccato da qualche rappresentante del Partito Democratico, vorrebbe darci ricette di gestione della Tari, la tassa sui rifiuti, quando a Seravezza durante i suoi celebri mandati i cittadini pagavano centinaia di euro più che a Pietrasanta”. E’ Daniele Mazzoni, vicesindaco uscente con delegata ai rapporti con Ersu ad intervenire e replicare in merito alla raccolta del verde al candidato sindaco in pectore Ettore Neri.

“La Tari è più cara a Seravezza che a Pietrasanta. Il signore, che non conosce nulla di Pietrasanta, non è certo un campione nell’abbassare la tasse. Nel 2016 per 100 metri quadri di casa una famiglia di 4 persone di Pietrasanta pagava 399 euro mentre una di Seravezza 513 (+28 per cento); un solo componente a Pietrasanta 214 euro a Seravezza 307 euro (+43 per cento). I dati sono sul sito dei Comuni, difficile che il signore possa suggerire qualcosa”.
Mazzoni entra nel merito della querelle sulla raccolta del verde: “Tornare indietro sarebbe un grave errore anche perché il centro raccolta sta dando i risultati che auspicavano con più raccolta e meno abbandoni: nel 2017 è stato conferito dai pietrasantini più verde rispetto al 2016, 2014 e 2013, per cui – fa notare – anche durante anni in cui era attivo il porto a porta del verde. Gli abbandoni di verde sono oggi fenomeni isolati così come i fuochi. La verità è che il verde lo pagavano anche i cittadini delle frazioni collinari, non coperti dal servizio e quelli che non avevano un giardino, più o meno la metà dei nostri residenti: pagavano un servizio di cui non usufruivano”. Mazzoni parla poi della Marina: “E’ evidente che il papa straniero non conosce il territorio. Chi conosce Marina di Pietrasanta sa che con il nuovo metodo i sacchi abbandonati o in strada sono diminuiti, proprio perché le seconde case tagliavano l’erba, la mettevano in strada, ripartivano e magari il giro passava dopo giorni. A Marina sono state eliminate le isole ecologiche, le campane del vetro, i cassonetti gialli dei vestiti che creavano disordine e degrado e sono stati realizzate i punti di raccolta di via Olmi e di Motrone. Il degrado se lo sono immaginati perché è da almeno tre anni che non si vede nessuno del centro sinistra nella zona di Marina”.
L’ex vicesindaco era stato il promotore dei centri di raccolta temporanei a Strettoia, soluzione che ha funzionato e che sarà riproposta anche nelle altre frazioni: “con la ricetta del papa straniero la Tari tornerà ad aumentare e le famiglie tutte si ritroveranno a pagare di più per il servizio di smaltimento. Io credo che si debba andare dalla parte diametralmente opposta garantendo il servizio di porta a porta di plastica, vetro, organico che accomuna tutti. E studiare soluzioni dedicate agli altri casi”. E sui presunti risparmi di Ersu: “è come dire che i vertici Ersu e tutte le amministrazioni compresa Seravezza si sono grattati fino ad ora”.
Sulla vicenda parla anche Daniele Taccola, consigliere di Marina di Pietrasanta: “Vorrei far notare – spiega – semmai l’estrema attenzione alla frazione di Marina, a riprova del tentativo, futile del Pd di riguadagnare un minimo di credibilità. Cosa impossibile perché la gente ci parla: abbiamo concordato interventi, anche per i turisti del week end che la domenica sera hanno difficoltà ad eseguire una differenziata come fanno in città. Il rimedio ci è stato suggerito da loro. Bastava ascoltarli. Noi ci siamo, loro non c erano”.