
A cosa ci riferiamo quando parliamo di omofobia? Da dove arriva questo concetto e come è stato importato in Italia? Quali sono gli usi pratici che ne vengono fatti nel dibattito pubblico? A queste e altre domande legate ai molti modi in cui oggi si discute di omofobia in Italia e nel contesto internazionale, tenterà di rispondere l’incontro Raccontare l’omofobia in Italia, che si terrà giovedì (15 marzo) alle 17 a Villa Paolina.
L’incontro è organizzato nell’ambito del ciclo Tra riflessione scientifica e attivismo: studios*, istituzioni e associazionismo in dialogo contro le discriminazioni a soggetti Lgbtqi organizzato dal Comune di Viareggio in collaborazione con l’associazione culturale e di promozione sociale Ag-About Gender. Dopo i saluti istituzionali, interverranno Luca Trappolin (sociologo dell’università di Padova) e Pinkriot-Arcigay Pisa. Introduce e modera l’incontro Mariella Popolla (dell’Università di Genova). Oltre che ad un ricco materiale bibliografico, l’intervento farà riferimento a risultati di ricerche empiriche italiane condotte dal relatore sul significato dell’omofobia per persone gay/lesbiche ed eterosessuali e per la stampa mainstream.
“Lo scopo – spiegano gli organizzatori – è quello di sensibilizzare la popolazione e favorire il dialogo tra comunità scientifica ed associazionismo, al fine di creare una rete di collaborazioni ed alleanze per la lotta agli stereotipi, ai pregiudizi e alle discriminazioni nei confronti di persone Lgbtqi”.
Questi i prossimi incontri in programma sempre a Villa Paolina: venerdì (23 marzo) alle 16 Fenomenologia del bullismo fra storia e attualità: scuola metafora della vita? Il ruolo dei media: dagli school movies, passando per i teen drama e la musica rap. Il 6 aprile alle 17 Pink is the new black. Stereotipi di genere nella scuola dell’infanzia.