Braccini (Fiom): “Azimut Benetti, progetto di sviluppo non chiaro”

“Ci fanno piacere le buone performance del gruppo Azimut Benetti, il più importante cantiere Nautico al mondo, ma non ci convincono i modelli di sviluppo aziendali fondati esclusivamente sugli appalti”. Non usa lo stesso tono entusiastico della Regione Massimo Braccini. Il segretario regionale della Fiom Cgil è semmai piuttosto critico dopo l’incontro con l’azienda svoltosi a Firenze.
“ L’intreccio troppo profondo di appalti su appalti all’interno dei cicli produttivi e senza dipendenti diretti addetti alla produzione – va avanti Braccini – è il modello su cui è fondata la produzione degli yacht in tutti i cantieri nautici in Toscana, un sistema di lavoro che è da ritenersi preoccupante per le prospettive dell’intero settore. Le varie istituzioni, a tutti i livelli, che hanno poteri di intervento sul rilascio delle concessioni demaniali su cui risiedono i cantieri, sbagliano completamente a non mettere vincoli precisi riguardo al suo rilascio ed in modo da dare un indirizzo strategico e di prospettiva al settore, perché sempre più queste sono aziende senza fondamenta. Le istituzioni si accontentano di sentirsi dare rassicurazioni dalle aziende private, rinunciando a svolgere un ruolo fondamentale pubblico, anche in termini di sicurezza nei luoghi di lavoro, perché il lavoro sviluppato sempre più con un appalto al ribasso, fa emergere condizioni di arretramento e minori garanzie per i lavoratori. Inoltre, su queste basi, le aziende competono e si fanno concorrenza sulla riduzione dei costi. Per questi motivi, crediamo che Azimut Benetti, azienda leader del settore, dovrebbe fondarsi su un diverso modello produttivo. Pensavamo che la crisi avesse insegnato qualcosa, invece notiamo il riemergere di un sistema di sfruttamento dei lavoratori nei vari cantieri nautici in Toscana davvero inaccettabile. Abbiamo il dovere di cambiare questo sistema e di far riconoscere ai lavoratori i loro diritti. Bisogna favorire la creazione di associazioni di imprese in appalto che non siano sempre più strozzate dai vincoli imposti dalle aziende committenti e che poi sfociano inevitabilmente sulla riduzione dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori. La Fiom sarà puntuale sulla protesta e sull’azione sindacale, ma anche sulla proposta, aperti a qualsiasi tavolo di confronto in ogni sede per contribuire a favorire uno sviluppo fondato anche sulla funzione sociale dell’impresa e nell’interesse della collettività”.