Si dimette il direttore artistico del Pucciniano, Pd: “Sicuro danno di immagine”

“Le dimissioni del direttore artistico a maggio: sicuro danno di immagine per la manifestazione. Competenze e ruoli da chiarire”. Lo sostiene il gruppo cultura del Partito democratico di Viareggio.
“Come preannunciato anche dall’interrogazione presentata al consiglio comunale da Elisa Montaresi del gruppo Pd – dicono dal Pd di Viareggio – le acque agitate all’interno del Festival Pucciniano hanno intanto provocato le dimissioni del direttore artistico Angelo Taddeo, che accusa direttamente il cda e la presidenza del festival di averlo, di fatto, esautorato dal ruolo ricoperto. La ragione stessa del ruolo di un direttore artistico all’interno della Fondazione, peraltro prevista per accedere a finanziamenti statali o di altra natura, e unico ruolo contemplato dallo statuto della Fondazione, è quella di poter fare scelte artistiche. A quanto pare, questo non è accaduto”.
“Senza entrare nel merito delle scelte stesse – prosegue il Pd – apparire sui quotidiani come un festival litigioso, in cui viene rimesso continuamente in discussione il cartellone o i cast delle opere, è un indubbio danno di immagine per una manifestazione che ha bisogno di promozione internazionale, oltre che di nuovi finanziamenti. Leggere di accordi presi da un direttore artistico con grandi nomi della lirica che devono essere disattesi a poco più di un mese dall’inizio del Festival, non può che arrecare un danno al buon nome della manifestazione. In altre parole, la situazione va definitivamente chiarita, in tutti i suoi aspetti, compreso quello per il quale sembrerebbe che persone senza titolo contattino i cantanti, decidano i compensi, mentre altre assumano tali ruoli ufficialmente”.
“La credibilità nazionale e internazionale del Festival Puccini di Torre del Lago – conclude il Pd – non può essere messa in discussione, nominando direttori artistici che rapidamente vengono allontanati: nel 2016 Daniele De Plano, reo di aver realizzato una programmazione di levatura internazionale, e ora a distanza di poco più di due anni, Angelo Taddeo. L’amministrazione comunale, l’assessore alla cultura in primis, dovrebbero renderne conto, insieme al fatto che molti cantanti e direttori d’orchestra presenti nel cartellone del Festival di quest’anno, sono Soprintendenti di teatri che hanno in cartellone il presidente della Fondazione Festival Puccini. Invece che sulla qualità e sulla ricerca di nuovi finanziamenti, il Festival Puccini, unico per appeal e per importanza culturale, sembra puntare sulla caduta totale della sua credibilità”