Disabilità e gestione del paziente, ok l’incontro con le associazioni al Versilia

Si è tenuto nei giorni scorsi (13 novembre) nell’auditorium dell’ospedale Versilia un incontro promosso dal direttore dei servizi sociali Laura Brizzi che in accordo con la Conferenza integrata dei sindaci della Versilia, ha proposto la presentazione dei lavori tecnico professionali legati al percorso di presa in carico del paziente disabile. Si è trattato di un momento di informazione e socializzazione sugli indirizzi che la Regione Toscana ha fornito in tema di politiche per la disabilità ed è quindi stato finalizzato a raccogliere i contributi e le sollecitazioni che i rappresentanti del terzo settore e delle associazioni dei familiari dei pazienti disabili hanno voluto presentare.
Nel corso dell’incontro è stato sottolineato il ruolo della zona distretto diretta dal dottor Alessandro Campani quale luogo della programmazione e della costruzione delle reti cliniche e assistenziali integrate sanitarie e socio-sanitarie volte alla realizzazione di percorsi appropriati, maggiormente integrati e dedicati alle persone disabili ed alle loro famiglie, con un’attenzione particolare al passaggio critico tra il minore e l’età adulta, al necessario raccordo tra presidi territoriali e aree specialistiche e all’integrazione ospedale-territorio. La dottoressa Brizzi, come già fatto in altri territori, ha quindi illustrato il contenuto della delibera regionale 1449 del 2017 che istituisce il percorso di attuazione del modello regionale di presa in carico della persona con disabilità. In questo importante documento, intanto, la disabilità non è più considerata come una riduzione delle sole capacità funzionali, ma come oggetto di una analisi più complessa che tiene conto anche delle condizioni di salute e dei fattori contestuali, ambientali e personali. Il servizio sociale supera inoltre la logica del bisogno assistenziale e della sola prestazione assistenziale ma agisce con un’idea interattiva e multifattoriale, con uno sguardo complessivo sulla persona, tenendo conto non solo degli aspetti oggettivi legati al suo funzionamento e alle sue potenzialità, ma anche di quelli soggettivi, quindi delle sue attese e dei suoi desideri, delle opportunità, di scelta, di partecipazione, di autonomia.
Le fasi principali del percorso del disabile sono: l’accesso e la presa in carico, che avvengono attraverso le porte di accesso al sistema: i punti insieme e il segretariato sociale; la valutazione multiprofessionale, la definizione del progetto di vita, il monitoraggio e la valutazione in itinere. Il progetto di vita, a partire dal profilo funzionale della persona, dai bisogni e dalle legittime aspettative, individua così il ventaglio di possibilità, servizi, supporti e sostegni, formali e informali, che possono consentire alla persona di migliorare la qualità della propria vita, di sviluppare tutte le sue potenzialità, di poter partecipare alla vita sociale, di vivere in condizioni di pari opportunità rispetto agli altri. La fase valutativa, che definisce il progetto di vita, è realizzata dalla Uvm Disabilità, un’equipe multidisciplinare della zona distretto.
Il progetto di vita è quindi realizzato attraverso tutte le risorse economiche, strumentali, professionali e umane, sia pubbliche che private che costituito l’insieme di opportunità che la unità di valutazione multidimensionale disabilità (Uvmd) ha a disposizione per la realizzazione del progetto di vita della persona. In questa fase si inseriscono in maniera determinate la famiglia, il privato sociale, il volontariato e tutte le associazioni, in grado di favorire il miglioramento delle condizioni ambientali della persona. All’interno dell’Asl Toscana nord ovest è stata per questo già costituita a livello di ciascuna zona distretto o società della salute l’Uvm Disabilità, quale equipe stabile e dedicata, composta da un medico delle cure primarie, un infermiere, un fisiatra e un assistente sociale che operano nell’area della disabilità, con l’integrazione del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta della persona e dalle professionalità specialistiche aziendali necessarie.
L’incontro in Versilia ha rappresentato anche l’occasione per informare i presenti del termine del progetto Val.O.Re, conclusosi lo scorso 7 novembre e legato all’avviso pubblico sul Por-Fse, asse B, inclusione sociale e lotta alla povertà “servizi di accompagnamento al lavoro per persone disabili e soggetti vulnerabili. Il progetto, alla cui realizzazione hanno partecipato 33 partner privati e pubblici e che ha visto coinvolte 137 persone provenienti da tutti i comuni della Versilia, con 98 tirocini attivati, ha sicuramente costituito un’occasione per riconsiderare e rivalutare con “occhi nuovi” e competenze diverse la situazione di molte persone in carico da tempo ai servizi socio-sanitari della Zona Versilia. Nel corso del dibattito è stata inoltre evidenziata l’importanza di proseguire e dare nuova linfa al percorso di confronto costante con tutti gli interlocutori interessati in generale ai percorsi socio-sanitari e sociali, coinvolgendo il terzo settore ma anche i medici di medicina generale ed i professionisti di Asl e Comuni.