Viareggio, 50 anni fa scoppiò il caso del rapimento Lavorini

31 gennaio 2019 | 17:59
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Viareggio, 50 anni fa scoppiò il caso del rapimento Lavorini

Una vicenda triste da ricordare per Viareggio, ma della quale oggi ricorrono i 50 anni. Oggi sono 50 anni da quando Ermanno Lavorini, 12 anni di Viareggio, si allontanò da casa in bicicletta e sparì. Ritrovarono il cadavere alcune settimane dopo, il 9 marzo, sulla spiaggia di Marina di Vecchiano, una decina di chilometri più a sud. L’anno era il 1969.
La vicenda destò un vastissimo clamore e catapultò Viareggio sotto i primi riflettori mediatici. Nacque il ‘caso Lavorini’.

Il sequestro e l”omicidio del dodicenne scatenarono un’attenzione, pure molto morbosa, al punto che ancora oggi permangono dubbi sull’effettivo movente dell’omicidio nonostante una verità processuale definita: il rapimento era finalizzato a finanziare un gruppo monarchico di estrema destra che avrebbe fabbricato la falsa pista della pedofilia.   
Alla fine nel 1977 ci furono dei condannati, Marco Baldisseri a 8 anni e 6 mesi (all’epoca dei fatti sedicenne), Rodolfo Della Latta a 11 anni e 10 mesi, Pietrino Vangioni a 9 anni, poi tutti condonati di due anni. Il movente politico fu fissato da una sentenza. Ma i depistaggi a sfondo sessuale ebbero il tempo di fare altre vittime, come l’imprenditore Adolfo Meciani che si suicidò nel carcere don Bosco di Pisa e un altro benestante viareggino Giuseppe Zacconi accusato ingiustamente di pedofilia e poi scagionato ma sul quale, nonostante questo, gravò sempre il sospetto. Adesso, trascorsi 50 anni da questo drammatico epilogo, Viareggio rimane ancora divisa tra i dubbi.
Nel 2001 morirono i genitori di Ermanno Lavorini, Armando e Lucia. La madre fu l’ultima a vederlo il 31 gennaio 1969. Ermanno non rincasò più, la sera stessa di quel giorno una telefonata anonima chiese ai genitori la somma del riscatto.