
Dopo le polemiche legate all’inagibilità dello stadio dei Pini che ha costretto l’organizzazione della Viareggio cup a trasferire il campo principale della manifestazione a La Spezia, la maggioranza fa quadrato intorno al sindaco Giorgio Del Ghingaro che si è assunto le sue responsabilità.
“Il mea culpa del sindaco sullo stadio dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, lo spessore umano e professionale di Giorgio Del Ghingaro – si legge in una nota firmata dai consiglieri di maggioranza -. Tutti sanno che colpa del sindaco non è, ma che il nodo che stamani viene al pettine comincia a formarsi anni orsono quando nessuna amministrazione ha mai ritenuto prioritaria la ristrutturazione dello stadio, quando tutti tiravano a campare (segno distintivo della mala politica) a suon di deroghe e di proroghe, quando tutti nonostante l’evidente deterioramento della gradinata e della tribuna pensavano che una struttura in cemento armato vicino al mare e dentro una pineta avesse una durata eterna. Oggi il nodo viene al pettine, nonostante il tentativo di rimediare per consentire lo svolgimento della coppa e magari anche delle ultime partite di campionato della squadra locale”. “Come è suo solito – prosegue la nota – la Lega (con i nuovi recenti acquisti tutt’altro che volti nuovi nella politica viareggina) usa in modo strumentale la vicenda, pensando che i concittadini, nonostante gli interessati (politici in primis, ma anche sportivi) facessero finta di non vedere, non fossero consapevoli della fatiscente conservazione ultraventennale della struttura. Oggi il sindaco si assume responsabilità non sue e va avanti nella gestione di una città devastata dal dissesto e dal fallimento della società che era proprietaria degli altri impianti sportivi; nonostante i vili attacchi, in modo particolare sui social organizzati e di parte perché la vita vera dei cittadini mostra in ogni occasione vicinanza e affetto, dal dissesto siamo usciti e la strada del risanamento è decisamente imboccata”.
“La vicenda dello stadio – concludono dalla maggioranza – triste per il silenzio serbato dagli interessati e anche, invece, per chi vuole in ogni caso apparire rilasciando ‘interviste’ ad improvvisati giornalisti locali (nonché nuovi leghisti) sui social, rappresenta un’occasione di riflessione sullo spirito di certi cittadini ‘l’un contro gli altri armati’ e sia comunque monito per i viareggini perché, quando si tornerà a votare, non dimentichino le vere responsabilità di chi ci ha messo in ginocchio e nonostante ciò continua a parlare e i meriti invece di chi ogni giorno lavora perché Viareggio sia all’altezza del nome che porta e sia pronta per un futuro degno dei fasti del suo passato ed anche di più”.
“È certo che questa mancata ordinanza sindacale passerà alla storia di Viareggio come uno dei momenti più alti dal punto di vista amministrativo. Mai nessuno aveva messo al primo posto la prevenzione nella gestione della città perché evidentemente molte volte, come in questo caso, è in contrasto con la popolarità che pericolosamente può sfociare in tragedia – aggiunge una nota inviata dal coordinamento cittadino di Viareggio Democratica – È bene si sappia che le ultime verifiche del genio civile hanno evidenziato un pericolo di vulnerabilità sismica accentuata forse anche dalle imprevedibili ed avverse condizioni atmosferiche di quest’ultimo mese. Tali avversità hanno accentuato le criticità che già avevano determinato l’amministrazione a chiudere lo stadio negli scorsi mesi verificata l’assenza addirittura di quella ordinaria manutenzione sembrerebbe, della quale dovevano farsi carico le gestioni dell’impianto sportivo succedutesi nel corso degli anni”.
“Lo stadio dei Pini – prosegue la nota – è per legge un edificio rilevante e pur non essendo strategico era ed è sottoposto al rischio di vulnerabilità sismica con la giusta conseguenza che per questi siti le verifiche sono obbligatorie. Va detto senza mezzi termini che questa amministrazione è sempre stata ossequiosa della normativa vigente ed ha sempre avuto riguardo per le misure che vengono predisposte a cercare di mantenere sotto controllo qualcosa di potenzialmente negativo. Per questo mancato rischio diciamo grazie al sindaco Giorgio Del Ghingaro che ha anteposto prudenzialmente in mancanza di altre e più approfondite verifiche la salute pubblica ad ogni altra cosa non forzando con atti amministrativi la decisione del genio civile di chiudere lo stadio attuando così facendo la sempre attuale regola della praeventionis”.