Materiale vegetale in spiaggia, Consorzio: “Nessun cumulo trovato. Invitiamo a segnalare in tempo reale”

21 giugno 2019 | 11:29
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Materiale vegetale in spiaggia, Consorzio: “Nessun cumulo trovato. Invitiamo a segnalare in tempo reale”

“Ai balneari di Lido di Camaiore rinnoviamo il nostro invito: ci segnalino, in tempo reale, la presenza di materiale vegetale sulla spiaggia, in modo che il nostro team di biologi possa immediatamente analizzarlo”. Così il Consorzio di Bonifica 1 Toscana nord, con una sua nota ufficiale, risponde all’associazione dei balneari di Lido di Camaiore.

“Se vogliamo davvero capire le cause, ed individuare le soluzioni più efficaci – continua l’Ente – occorre una volta per tutte mettere da parte la stagione delle contrapposizioni preconcette, per imboccare invece la via della massima collaborazione da parte di tutti. Anche stamani (21 giugno), a seguito dell’articolo apparso sulla stampa, un nostro biologo ha subito raccolto la sollecitazione, e ha percorso l’intera battigia del Lido: senza riuscire ad individuare pressoché alcun cumulo di materiale. Non è allora forse arrivato il momento di smettersi di parlare attraverso i giornali, ed iniziare ad avere invece un rapporto diretto e proficuo? Ai balneari quindi diciamo: diteci subito dove si trovano questi cumuli, appena si presentano. Da parte nostra, ribadiamo il massimo spirito di collaborazione: il Consorzio di Bonifica ha a cuore la sicurezza idraulica del territorio, così come la sua sicurezza ambientale e lo sviluppo economico e turistico della costa. Su questo punto, non può esserci dubbio alcuno”. 
“Abbiamo incaricato un’equipe di biologi marini e di acque interne per cercare di capire origine e motivazione del materiale vegetale individuato sulle spiagge e che, comunemente è chiamato lavarone- ricorda il Consorzio, nella sua nota – Ma per portare a termine questo studio, è indispensabile la collaborazione di tutti: istituzioni, cittadini, balneari. Sulla Costa apuana, questa sinergia è già partita: sono stati proprio i balneari a segnalarci tempestivamente, nei giorni scorsi, una presenza importante di materiale vegetale sul Fosso Magliano. E i nostri biologi hanno così potuto compiere dopo poche ore la perizia ambientale, proprio davanti ai loro occhi: attestando, in quel caso, che si trattava di piante acquatiche marine trasportate dalla corrente, e non di residui di sfalcio dei canali. Tale risultato ha permesso ai nostri tecnici di avviare un’analisi sulle cause di quello specifico fenomeno: prendendo in esame le correnti marine e le opere che sono state realizzate (come scogliere e pennelli in massi), in corrispondenza del punto di accatastamento del materiale. Questa collaborazione, sicuramente proficua, noi vorremmo avviarla anche coi balneari di Lido di Camaiore. Un dialogo diretto e continuo è l’unico mezzo per individuare le cause, e quindi le soluzioni”.