Antro del Corchia, primi risultati sul tracciamento delle acque

27 aprile 2020 | 13:19
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Antro del Corchia, primi risultati sul tracciamento delle acque

L’assessore Tovani: “Un test che sta dando ottimi frutti per conoscere questo patrimonio ambientale”

In attesa che si possa conoscere i risultati definitivi dell’azione messa in campo dalla Federazione Speleologica Toscana per conoscere i percorsi dell’acqua all’interno del sistema carsico dell’Antro del Corchia, sono emersi i primi dati della ricerca.

Lo scorso 8 marzo è stata rilasciato un quantitativo di fluoresceina sodica in un piccolo ruscello alla base del pozzo del pendolo con lo scopo di scoprirne il percorso. Per poter monitorare il tragitto del tracciante nei giorni precedenti erano stati posizionati dei captori sia all’interno del complesso carsico sia in diverse sorgenti esterne, oltre ad una sonda fluorimetrica. Proprio quest’ultima, posizionata alla sorgente Fontanacce a Pontestazzemese, ha permesso di registrare l’arrivo del tracciante dopo circa 6 giorni dal rilascio per raggiungere il picco massimo dopo 9 giorni. Grazie ai permessi rilasciati sia dalla Federazione Speleologica Toscana e del Comune di Stazzema per alcuni volontari dotati dei dispositivi di protezione individuale previsti per legge, è stato possibile recuperare i captori posizionati in zone facilmente accessibili nei pressi delle sorgenti esterne, di cui al momento si attende il risultato delle analisi. Per le restrizioni imposte dall’emergenza Covid non è stato ancora possibile il recupero dei captori posizionati all’interno del Corchia.

“Abbiamo i primi risultati parziali di questo lavoro di ricerca che sta portando avanti la Federazione Speleologica Toscana con la partecipazione ed il sostegno del Comune di Stazzema – commenta l’assessore all’ambiente Alessio Tovani  -, il Monte Corchia è un grande complesso sotterraneo, un unicum nel panorama del carsismo mondiale. Da quasi quarant’anni la Federazione Speleologica Toscana sta lavorando tramite la commissione scientifica con il supporto di gruppi speleologici e di singoli studiosi, per cercare di capire meglio questo complesso sistema carsico ed effettuare una mappatura idrogeologica ipogea della zona. Dallo studio di questo enorme laboratorio emergono sempre delle grandi informazioni sulla storia del nostro territorio e quindi, proseguirà il sostegno dell’Amministrazione alla Federazione Speleo Toscana che sta svolgendo un eccellente lavoro di indagine conoscitiva su questo patrimonio eccezionale”.