Strage Viareggio, Sinistra Italiana contro le richieste della procura generale: “Giustizia per tutti”

Secondo il gruppo ci sarebbe “una sorta di corsia preferenziale per alcuni manager”
Strage di Viareggio, a far discutere è anche l’ultima udienza. Ad alzare la voce è Sinistra Italiana della federazione di Lucca, Versilia e Valle del Serchio che, pur mantenendo la piena fiducia negli organi giudiziari, ravvede nelle richieste del procuratore generale della Cassazione “una sorta di ‘corsia preferenziale’ per alcuni manager”.
“Perchè – chiede il gruppo – mentre per tutti gli altri (riconoscendo di fatto l’equità del precedente giudizio) si chiede la conferma delle condanne, per l’ex ad di Fs e Rfi c’è stata la richiesta di annullamento della sentenza precedente e di un nuovo processo d’appello per le accuse di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo ad altra sezione della Corte di appello di Firenze e per un altro manager è stato richiesto il proscioglimento e rinvio alla corte di appello? Rimaniamo negativamente stupiti dalle richieste formulate e ci auguriamo che la sentenza possa fare veramente giustizia per tutti, senza differenze tra alcuni manager e gli altri dirigenti imputati”.
“Il bisogno di giustizia non si ciba né di vendetta né di soli colpevoli, bensì di ricerca della verità che squarci i veli su cause e responsabilità del delitto, in tempi che rispettino i sentimenti offesi – aggiunge Paolo Annale del Pci – . La vicenda della strage di Viareggio, che purtroppo ha contorni che travalicano di gran lunga i confini cittadini, attende da 11 anni risposte che si sono fatte largo grazie esclusivamente alla capacità di resistere in modo composto, al di là dello strazio umano e personale, di coloro che hanno visto la propria vita spezzata insieme alle vite dei loro amori. La lunga, drammatica pagina di questa vicenda giudiziaria, che è umana e politica, si colora oggi del colore di un nuovo dolore. Se all’amministrazione della legge si deve il rispetto che l’accettazione dei valori democratici impone, al torto subito si deve il rispetto assoluto che la legge deve saper amministrare, bendata come l’iconografia ci suggerisce. Al Paese, a tutti noi, il compito civile e democratico di tenere gli occhi aperti”.