La ditta che fa i lavori invade il terreno del vicino ma la sanzione la paga per metà il proprietario

2 settembre 2022 | 17:18
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La ditta che fa i lavori invade il terreno del vicino ma la sanzione la paga per metà il proprietario

La decisione della Corte d’Appello di Firenze mette un nuovo mattone in una lunga vicenda immobiliare a Pietrasanta

La villa bifamiliare con piscina a Pietrasanta è terminata, non resta che godersela, ma la casa dei sogni si è rivelata un piccolo incubo. Che si è concluso alla fine, ma non senza due gradi di giudizio e un esborso economico suppletivo di decine di migliaia di euro che non erano stati messi in conto.

Oltre al danno la beffa, ma si sa la legge non ammette ignoranza. La disavventura di due noti professionisti della Versilia è al centro di una recente sentenza della corte d’Appello di Firenze a firma dei giudici Covini, Conte e Caporali, che ha modificato in parte la precedente pronuncia del tribunale di Lucca del 2019.

I due professionisti si erano rivolti a una ditta di costruzione per realizzare la casa dei loro sogni, con tanto di piscina in cemento, varie scale di collegamento, e muri di contenimento di un’area adibita a parcheggio. Un progetto importante e economicamente rilevante che doveva coronare la lunga carriera professionale dei due amici e colleghi. Ma giunti alla fine, proprio quando sembrava che dopo tanta attesa si potesse finalmente godere della lussuosa villa l’amaro risvolto e il colpo di scena: il titolare della ditta di costruzione “si è fatto prendere un po’ la mano” e discostandosi dal progetto iniziale ha commesso una serie di errori che gli sono costati caro ma che hanno finito per coinvolgere anche i due professionisti.

La villa infatti ha sforato di alcuni metri quadri andando a “occupare” una striscia di terreno di proprietà di una terza persona, un confinante, e per il parcheggio la ditta, sempre secondo i giudici, avrebbe agito in assenza di autorizzazione e, in particolare, senza il necessario titolo concessorio ed il preventivo deposito al genio civile.

Il vicino si accorge di tale “invasione” e nel 2016 si rivolge ai suoi avvocati di fiducia. Ne vengono fuori due cause, una conclusa a livello stragiudiziale, per cui i due professionisti hanno dovuto pagare oltre 60mila euro al vicino, per acquistare la porzione di terreno “occupata” ed evitare la demolizione della piscina e la restituzione del terreno stesso, e una seconda causa dove il direttore della ditta era stato condannato in primo grado a 180mila euro di risarcimento: cioè l’importo dell’acquisto del terreno confinante più 120mila euro di sanzione per le violazioni della normativa sulle autorizzazioni necessarie per realizzare l’area di parcheggio e i muri di contenimento.

Ma in secondo grado i giudici fiorentini hanno deciso diversamente. Per la corte d’Appello di Firenze i due professionisti devono pagare la metà della sanzione, pari a circa 60mila euro, mentre al direttore dei lavori toccherà pagare i restanti 120mila euro, meno i 15mila euro che gli spettano comunque per le sue prestazioni. Stessa divisione per tutte le spese relative alle perizie disposte dalla corte d’Appello, alle spese legali e di giudizio, circa 10mila euro sempre da dividere a metà tra le parti in causa. Il direttore dei lavori dovrà invece pagare circa 9mila euro di spese legali alla sua assicurazione che aveva trascinato in giudizio nella speranza che i “danni” fossero coperti dalla polizza. Ma per i giudici non è stato dimostrato che fosse così.

Il collegio dei legali delle parti in causa era formato dagli avvocati Giovanni Battista Bertocchi, Michele e Francesco Guidugli e Paolo Vellutini.