Le opere di Lorenzo Viani da Viareggio al Vittoriale: inaugurata la mostra




La galleria d’arte moderna e contemporanea consolida i legami di collaborazione
E’ stata inaugurata questa mattina (11 marzo) al Vittoriale degli Italiani, L’eterna inquietudine, esposizione che vede in mostra le più belle opere di Lorenzo Viani, che dalle sale vista mare della Galleria d’arte moderna e contemporanea del Palazzo delle Muse, attualmente in ristrutturazione, sono arrivate sulle sponde del lago di Garda.
Presente il sindaco Giorgio Del Ghingaro, l’assessore alla cultura Sandra Mei, Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, che voluto tagliare il nastro della mostra in occasione delle manifestazioni per il 160esimo anniversario dannunziano.
L’iniziativa fa parte di un progetto, a cura di Giordano Bruno Guerri, Paolo Riani, Umberto Sereni, Veronica Ferretti, che vede la realizzazione per l’anno 2023 di due mostre dedicate rispettivamente a Lorenzo Viani, allestita da marzo a settembre negli spazi del Vittoriale di Villa Mirabella, e a Gabriele d’Annunzio, da giugno a settembre alla GaMC di Viareggio.
Le opere di Viani provenienti dalla Gamc saranno esposte nelle sale di Villa Mirabella al Vittoriale degli Italiani. Capolavoro in mostra è l’olio su tela La benedizione dei morti del mare che con i suoi 192 x 394 cm occuperà un’intera parete e rappresenta una folla di miseri popolani riuniti sulla spiaggia per un rito in suffragio dei morti del mare: una vasta rappresentazione corale sul dolore, la compassione e la solidarietà. Altre opere esposte saranno: l’ossesso, il cieco, Madre con bambino, la preghiera del cieco, l’anarchico, carcerati, ritratto di uomo seduto, viandante, giovane dalla sigaretta, ritratto di uomo con cappello, famiglia di poveri, due figure in palude, vageri. Completano la mostra 11 xilografie e una matrice xilografica, sempre provenienti dalla Gamc.
In mostra sarà la raccolta Vogliamo Vivere che racchiude le xilografie con cui Viani illustrò il messaggio di Gabriele d’Annunzio per il legionario Alceste De Ambris.
“E’ un rapporto complesso quello tra Viani, D’Annunzio e la nostra terra – ha sottolineato il sindaco Giorgio Del Ghingaro -: due personaggi chiave di un inizio secolo tempestoso, uno più maturo, simbolo dell’uomo nuovo, l’altro più giovane, testimone acutissimo dei giorni di passaggio tra un mondo che finiva e uno che stava da poco nascendo. Sullo sfondo la spiaggia, le pinete, le alpi apuane, e la gente che le popola: dai primi turisti balneari, ai lavoratori del porto e delle cave, ai contadini ai pescatori. Povera gente e grandi anime, forgiate dagli stenti e dal libeccio: paesaggi e personaggi tradotti in poesia, emozioni di colori e pennellate”.
“Viareggio, con la Galleria d’arte moderna e contemporanea – ha aggiunto Del Ghingaro -, è gelosa custode delle opere di Viani, tanto che il museo è a lui intitolato, come il Vittoriale, lo è per D’Annunzio. L’idea di una mostra condivisa, diviene inevitabile. E’ così che nasce questo progetto, innovativo nelle modalità, e appassionante nella realizzazione: un’esposizione e due location, ognuna unica a suo modo, unite dal filo della bellezza, dei luoghi e delle opere, che le contamina rendendole immortali”.
Perché Viani al Vittoriale
L’esposizione del pittore Lorenzo Viani si tiene per la prima volta a Villa Mirabella al Vittoriale degli Italiani in uno dei centri culturali e museali più importanti del nord Italia. Viani è considerato dalla critica uno tra i più grandi protagonisti della scena culturale italiana ed europea agli inizi del Novecento.
Nel corso della sua vita (Viareggio 1882 – Lido di Ostia 1936) ha saputo raccontare una Toscana, non più macchiaiola, ma resa con una pittura che rappresenta lavoratori delle cave e del porto, vedove del mare e girovaghi con empatica efficacia espressiva, in uno stile sintetico nella forma e forte nelle scelte cromatiche.
A lungo anarchico-socialista con Ceccardo Roccatagliata Ceccardi nella comune aspirazione di una fusione tra arte e vita, e successivamente accanto a De Ambris e ai legionari dannunziani, Viani ha saputo articolare la sua denuncia coi molti mezzi espressivi di cui disponeva, non solo la pittura, il disegno, la xilografia, ma anche la scrittura e la poesia.
Lorenzo Viani ha amato sin da ragazzo D’Annunzio che in particolare sarà per lui in assoluto il poeta delle virtù civiche e guerriere, del mito libertario, ma anche delle dolci malinconie trasmesse mediante un lirismo evocativo e musicale. Ne parla egli stesso nel volume Il Cipresso e la vite (1943); Viani lo ricorda alla Versiliana e poi alle prese con la stesura dell’Alcyone e ancora durante le cavalcate sulla spiaggia dalla Versilia al Gombo. Un testo, questo come altri, che descrive l’intero territorio toscano e tirrenico da Val di Castello a Bolgheri e che racchiude pagine dedicate a Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Puccini, assieme a figure come il professore Ugo Brilli e il poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi.
Oltre ai libri di memorie, ricchi di citazioni, ci sono le collaborazioni artistiche tra Viani, De Ambris e D’Annunzio nella pubblicazione del numero unico nell’anniversario della morte di Shelley e nelle 8 tavole composte nel maggio del 1921 con le quali Viani illustrò il messaggio di Gabriele D’Annunzio ad Alceste De Ambris Vogliamo vivere.