Pardini (Lega): “Direzione bendata e critiche al berlusconismo, due duri colpi a Pucciniano e celebrazioni”

Il consigliere della Lega: “Veronesi avrebbe potuto evitare quel teatrino, ma parole inopportune anche dal regista”
“La Lega, a tutti i livelli, ha duramente criticato chi ha provato a censurare Beatrice Venezi impedendole di dirigere l’Inno a Roma durante il concerto di apertura delle Celebrazioni Pucciniane a Lucca qualche giorno fa e quindi, malgrado la rappresentazione della Bohéme in chiave sessantottina alla prima del Festival Pucciniano di Torre del Lago non ci sia piaciuta per nulla poiché storicamente decontestualizzata e davvero troppo politicizzata, come dimostra il pugno chiuso sfoggiato durante i saluti finali, parimenti non ci sentiremmo di limitare la libertà artistica di chi ha voluto e concordato quellasceneggiatura”. Così Alberto Pardini, consigliere comunale della Lega a Viareggio e responsabile degli enti locali della provincia, commenta i recenti fatti che hanno riguardato i concerti pucciniani.
“Cosa ben diversa – ed in questa ottica condivido le esternazioni del professori Vittorio Sgarbi – prosegue – sono invece le dichiarazioni di critica al berlusconismo ed alle supposte macerie culturali che secondo il regista Gayral si sarebbero determinate, parole davvero inopportune prima ancora che non condivise, figlie della presunta e autoreferenziale superiorità morale e culturale di una certa sinistra da salotto che non trova poi tutti questi riscontri”.
“Ero presente alla rappresentazione della Bohéme a Torre del Lago Puccini e ho avuto modo di constatare come il pubblico, peraltro in buona parte tradizionalmente straniero, si sia spazientito sia per la direzione bendata del Maestro Veronesi – fischiato apertamente – sia per lo stravolgimento del contesto storico di Bohème presentata tutta in ottica comunista. Elementi che hanno fatto passare in secondo piano le interpretazioni di qualità e l’ottimo livello musicale. Credo che – conclude Alberto Pardini – si sia fatto davvero un cattivo servizio al Festival Pucciniano che non meritava tali echi negativi proprio mentre ci apprestiamo a vivere le Celebrazioni Pucciniane del 2024. Se il maestro Alberto Veronesi non era d’accordo con quanto inscenato, cosa del tutto legittima, avrebbe dovuto scegliere di rinunciare alla direzione e non mettere in scena quel teatrino con cui ha mancato di rispetto al pubblico presente, allo stesso Festival Pucciniano e ai tanti addetti ai lavori, dagli orchestrali ai cantanti”.