“Condividiamo le opinioni di chi ha affermato come l’inchiesta pubblica su Cava Fornace sia stata approcciata da parte della Regione Toscana con modalità tali da far assurgere il procedimento a sorta di finzione e quindi non deve meravigliare che le amministrazioni comunali di Pietrasanta, Forte dei Marmi e Montignoso abbiano deciso di disertare l’incontro conclusivo paventando ricorso al Tar laddove vi fosse approvazione del Paur da parte dell’ente regionale”.

Così Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega e Tatiana Gliori, assessore all’ambiente della Lega al Comune di Pietrasanta. “Si tratta di una battaglia giustificata – proseguono – perché a difesa dell’economia del territorio ed altresì giusta anche dal punto di vista del rispetto delle regole formali e quindi dei principi del contraddittorio e del rispetto democratico delle parti”.

“Me ne ero accorto – afferma il consigliere regionale – quando ho partecipato ad una delle sedute in occasione della quale intervenni chiedendo la parola alla presidente ed avanzando sostegno e giustificazione giuridica delle tesi – lapalissiane a mio avviso – di chi, sindaco di Pietrasanta compreso, poneva questioni di metodo oltre che di merito”.

“Purtroppo – concludono Baldini e Gliori – la sensazione è quella che, come spesso accade, la Regione Toscana abbia fretta di consumare questa fase e abbia ridotto a mero simulacro di facciata un procedimento che invece avrebbe dovuto essere rispettato”.