Picchi (Pd): Migranti, scelte sbagliate per l’Oltreserchio

Migranti nell’Oltreserchio, il modello di accoglienza applicato dalla Prefettura non è in linea con quello che avviene nel resto della Toscana. Lo sostiene la consigliera comunale del Pd, Enrica Picchi, intervenendo a sostegno della linea assunta dal sindaco Alessandro Tambellini e dall’assessore Antonio Sichi che hanno chiesto alla prefettura di rivedere le decisioni. “Il tema dei migranti – sottolinea Picchi – invade le pagine dei quotidiani locali dopo che la Prefettura ha inserito in un B&B dell’Oltreserchio 20 ragazzi tolti dalla struttura di prima accoglienza della Croce Rossa in via delle Tagliate e a questi, a breve, seguiranno altri venti inserimenti in un’altra struttura ricettiva sempre nell’Oltreserchio. Questa modalità scelta dalla nostra Prefettura non sembra tanto in linea con il modello della Regione Toscana che molti territori stanno imitando, basato su un’accoglienza diffusa che distribuisce un piccolo numero di persone nelle diverse località di un comune”.

“In questi giorni, il sindaco Tambellini e l’assessore Sichi con fermezza hanno invitato il Prefetto a proseguire quel cammino intrapreso di collaborazione, in modo da poter gestire al meglio questo inarrestabile flusso migratorio. Convinta della bontà del provvedimento prefettizio che in questo modo alleggerisce la stracolma tensostruttura della Croce Rossa – aggiunge la consigliera comunale -, non riesco a comprendere come possano essere inseriti 40 migranti in un’area dove risiedono circa 9.000 abitanti secondo il parametro di 1 migrante ogni 600 abitanti. Questo rapporto è ovviamente su scala comunale ma, nella realtà, le quaranta persone si trovano a vivere in un territorio circoscritto per un periodo abbastanza lungo che può protrarsi anche per quindici mesi. Sostengo l’azione di mediazione che l’amministrazione sta portando avanti in questi giorni con la Prefettura perché si possa arrivare ad una distribuzione delle persone congrua e idonea al luogo dove vengono alloggiati, a garanzia di una corretta integrazione tra chi viene ospitato e chi ospita. Rifiuto con forza i populismi qualunquisti di coloro che cavalcano questo tema dell’accoglienza dei migranti nascondendosi dietro affermazioni del tipo ‘prima gli italiani’, ‘perché si spendono 36 euro per loro’, ‘sono pericolosi’…’rubano’ e altro ancora. Tutte affermazioni che scaturiscono dalla paura del diverso che, come noi, ha i suoi pregi e i suoi difetti. Basta ricordare i termini dispregiativi con i quali erano appellati gli italiani che emigravano in America, in Australia e ancora i migranti dal Sud al Nord della stessa Italia. Accogliere per buonismo e senso umanitario non basta. Credo invece che sia un obbligo che proviene dalla nostra cultura e dai nostri ideali di uguaglianza sociale sanciti dalla costituzione e dai trattati europei e, non per ultimo, dal Vangelo”.

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