“C’è un uomo con un kalashnikov sul treno”. Panico sul regionale e alla stazione di Altopascio. Il giovane individuato e denunciato, l’arma era un giocattolo foto

di Roberto Salotti e Elisa Venturi
Ha attraversato il cuore del centro storico di Lucca con un kalashnikov a tracolla – solo in seguito risultato un giocattolo -, ma è passato praticamente inosservato da piazza Napoleone, tra le bancarelle del mercato natalizio. Nessuno ci ha fatto caso – quasi sorprendentemente -, nemmeno quando il giovane ha preso per via San Girolamo verso l’uscita dal centro e poi, sui viali di circonvallazione, fino alla stazione. E’ stato solo quando si è seduto a bordo del treno regionale delle 17,31 per Firenze che è iniziato il panico. Alcuni passeggeri, una volta che il convoglio si era messo in movimento, non hanno creduto ai loro occhi, vedendo spuntare sotto il braccio del giovane – inizialmente sembrato un magrebino per la sua carnagione olivastra – seduto al loro fianco la canna di quello che, a prima vista, è sembrato un mitra o un kalashnikov, proprio come quello utilizzato dai terroristi per gli attentati di Parigi.

Allontanandosi velocemente dalla carrozza in cui si trovavano ma senza darlo troppo a vedere per non avere spiacevoli sorprese o inconsulte reazioni, hanno, infatti, chiamato le forze dell’ordine: “Venite, vi preghiamo: a bordo del treno c’è un giovane, sembra africano, con il mitra, forse è un kalashnikov”. Per fortuna un falso allarme, ma l’episodio racconta in modo esemplare la psicosi terrorismo diffusa anche nella nostra provincia: quello non era un kalashnikov, ma una fedele riproduzione per soft air, il gioco della guerra (nella foto l’arma giocattolo sequestrata): il giovane, 25 anni, italiano e di Altopascio, è stato riconosciuto da un agente della Digos che lo aveva già controllato in passato ed è stato denunciato per procurato allarme. Lui, sentito dalla polizia, si è giustificando spiegando che quell’arma giocattolo gli era stata appena regalata da un amico perché era rotta. Ma il suo comportamento sconsiderato gli ha fatto rimediare guai con la giustizia, visto anche il periodo di grande attenzione sul problema del terrorismo.
Paura sul treno. Nondimeno, polizia, Polfer e forze dell’ordine si mobilitano all’istante della segnalazione che viene presa subito sul serio. Viene avvisato anche il comparto regionale della polizia ferroviaria a Firenze, ma nel frattempo alla centrale operativa dei carabinieri arriva un’altra segnalazione: l’uomo armato non è più sul treno, forse è sceso alla stazione di Altopascio confondendosi tra un’altra dozzina di pendolari e sparendo lungo le strade limitrofe. Ed è per questo che da ieri sera (9 dicembre) attorno alle 18 è caccia all’uomo ad Altopascio e nel resto della Piana.
Nel frattempo, tuttavia, le indagini della task force coordinata dalla Questura di Lucca fanno ritenere che non ci sia alcun tipo di allarme e che l’arma che il giovane teneva in spalla con una certa disinvoltura era un giocattolo. Probabilmente il regalo di qualche amico, come quelli che teneva, già impacchettati, in mano, mentre veniva ripreso dalle telecamere di sorveglianza in pieno centro storico a Lucca. Le ricerche del giovane sono comunque andate avanti per confermare al 100% l’ipotesi che quell’arma altro non fosse che un “tarocco” da utilizzare per “gioco”, ma assolutamente innocuo: nel primo pomeriggio, fortunatamente, è arrivata la conferma.
Tra l’altro – spiegano gli investigatori – è quello che hanno lasciato pensare fin da subito le immagini delle telecamere del centro storico di Lucca acquisite e esaminate. Il giovane con il kalashnikov viene catturato dagli occhi elettronici a sorveglianza della città prima in piazza Napoleone: le immagini mostrano un uomo con la carnagione olivastra e i capelli neri che inizialmente era sembrato un magrebino che cammina con disinvoltura con alcuni shoppers dopo acquisti in qualche negozio del centro storico. Porta l’arma a tracolla, tenendo con la mano i pacchi. Una circostanza che ha fatto escludere fin dall’inizio che si trattesse di un kalashnikov vero, visto che l’arma pesa diversi chili e non la si può trasportare con la facilità che si vede, invece, in quelle immagini passate al setaccio da polizia e carabinieri.
Ripreso dalle telecamere. La gente, tra l’altro, passeggia attorno a quell’individuo, poi riconosciuto essere un ragazzino di 25 anni di Altopascio: nessuno mostra segni di paura o stupore, forse perché così da vicino è evidente che quella sotto il braccio non è un’arma. Questo sono portate a credere, subito, le forze dell’ordine che, tuttavia, non hanno lasciato niente al caso. Anzi, hanno preso molto seriamente la segnalazione dei pendolari, presentandosi alla stazione di Altopascio e allestendo ricerche palmo a palmo sul territorio. Ma perfino il fatto che sia disceso proprio ad Altopascio non è stato certo fino all’ultimo – a causa del malfunzionamento della videosorveglia esterna della stazione -, anche se le immagini delle telecamere del convoglio regionale esaminate dalla Polfer di Firenze, hanno confermato che l’uomo era a bordo e che teneva l’arma giocattolo sotto braccio mentre si trovava seduto su un sedile passeggeri. Una vista che ha provocato sgomento tra i passeggeri che se ne sono accorti e che sono stati sopraffatti dal panico. Alcuni di loro sono stati ascoltati dagli agenti della Polfer al loro arrivo a Firenze e la loro versione è stata subito presa in considerazione e ritenuta credibile. Gli inquirenti sono comunque andati cauti, perché il fatto appariva comunque incredibile. Fin da subito è nato il sospetto che potesse trattarsi di un’arma giocattolo ma dopo gli attentati di Parigi nulla viene sottovalutato. Ed è anche per questo che le forze dell’ordine hanno potenziato, anche a Lucca, i controlli ai cosiddetti obiettivi sensibili su espressa richiesta del prefetto Giovanna Cagliostro, in una apposita riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato subito dopo gli attentati di Parigi.
La denuncia per procurato allarme. La svolta nelle indagini, dopo una notte di ricerche e di accertamenti, è arrivata a fine mattinata. Il giovane è stato identificato grazie all’esame delle telecamere in centro storico e delle immagini di quelle acquisite dalla Polfer e presenti sul treno regionale dove il ragazzo era stato segnalato. Grazie ai video si è formato un identikit e il giovane è stato riconosciuto da un agente della Digos che lo aveva controllato poco tempo fa. Così gli agenti sono risaliti al suo domicilio e gli hanno notificato una denuncia per procurato allarme e il sequestro dell’arma giocattolo. Il ragazzo ha provato a giustificarsi spiegando che il giocattolo da soft air gli era stato appena regalato da un amico e che era assolutamente innocuo visto che era rotto e non era in grado di sparare. Non gli è servito ad evitare i guai con la giustizia.

 

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