Travolse e uccise un 21enne, chiesto il rito abbreviato. In tribunale il toccante incontro tra le famiglie

Il padre e la madre dell’investitore hanno avuto un breve colloquio con i genitori della vittima
Un dramma familiare che nessuna sentenza potrà cancellare ma che, forse, un gesto sentito con il cuore può, in qualche modo alleviare. Non c’è stato ancora un epilogo – almeno sul fronte giudiziario -, per la tragedia che due anni fa, in Darsena a Viareggio, strappò per sempre all’affetto dei suoi cari il giovane Andrea Lucchesi, 21 anni, benzinaio al distributore di carburante dei genitori. Oggi (21 febbraio), dopo essersi visti respinta la richiesta di patteggiamento, i legali di Anthony Caturano, il 25enne di Torre del Lago che investì il ragazzo con l’auto, dandosi poi alla fuga, hanno chiesto al gup il rito abbreviato. Si deciderà il prossimo 15 maggio, data in cui, se accolta, la richiesta degli avvocati Fabrizio Miracolo e Roberto Cappa potrebbe tradursi in una sentenza.
Il confronto fra i genitori
Ma il protagonista dell’udienza al Galli Tassi di questa mattina è stato il sentimento di solidarietà, che per la prima volta da quella disgrazia di due anni fa, i genitori di Anthony e lui stesso hanno voluto esprimere ai genitori della vittima, Fiorella Cecchi e Mario Lucchesi, assistiti dall’avvocato Cristiana Francesconi. A loro, per tramite dei legali, è stato richiesto un confronto con i genitori, al di fuori dell’aula. Pochi minuti, uno scambio di parole per esprimere vicinanza e dolore comune, per un giovane che non c’è più e per un suo coetaneo che vive nell’angoscia per quello che, pur non volendo, ha fatto.
E’ stato un breve colloquio, da cui però si è dissociato il fratello della vittima, che non ha voluto parlare con Caturano. Ancora troppo vivo forse il dolore per la tragedia avvenuta la notte del 4 febbraio del 2018, quando Anthony era alla guida dell’auto della madre e travolse Andrea, insieme ad altri amici che riuscirono a salvarsi. Poi si allontanò chiamando la madre disperato. E qualche ora dopo andando a costituirsi ai carabinieri.
Una tragedia indelebile
Da allora è iniziato un periodo difficile per entrambe le famiglie. Tragico per i lucchesi, che più volte avevano chiesto giustizia nei confronto di chi aveva ucciso il figlio andandosene senza soccorrerlo. Oggi quel dolore che sicuramente non è sparito ha avuto una composizione, nel confronto con i genitori dell’altro ragazzo.
In aula, invece, prosegue l’iter dell’udienza preliminare. Alla richiesta del rito abbreviato presentata dai legali di Caturano il giudice si è riservato, aggiornando l’udienza al prossimo 15 maggio.