Ex commerciante ucciso con un pugno: ai domiciliari un ventenne. Tredici nei guai per averlo coperto video

Si era costituito a poche ore dal fatto ma per l'accusa aveva depistato le indagini dei carabinieri: individuato grazie a telecamere e testimonianze raccolte in tre mesi d'inchiesta. Per gli inquirenti era protetto da una rete di omertà e paura

E’ stato protetto da una rete di conoscenti, amici e familiari che hanno cercato di coprire in ogni modo le sue tracce e – credono gli inquirenti – le proprie responsabilità. Ma a distanza di tre mesi dalla violenta aggressione del 6 agosto scorso davanti ad un bar di piazza Umberto ad Altopascio costata la vita a Luigi Pulcini, l’ex commerciante di 75 anni, originario di Montemonaco che si trovava a Spianate in vacanza con la moglie, che ha radici nel paese del Tau, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lucca, diretti dal colonnello Dario Ragusa, sono riusciti a dare un nome e un volto al presunto killer, che alle prime luci dell’alba di questa mattina (1 novembre) è stato arrestato nel corso di un blitz nella propria abitazione di Altopascio.

omicidio Pulcini arresto Balestra

L’accusa per Richard Balestra, 20 anni, nato a Lucca ma residente nella cittadina del Tau, come si evince dall’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Lucca, è quella di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Era lo stesso uomo che a qualche ora dall’episodio di sangue si era presentato in caserma accusandosi di aver aggredito l’anziano, ma poi aveva fornito elementi che avevano fatto credere ai carabinieri che coprisse qualcun altro, depistando le indagini. Forse – è il sospetto degli inquirenti – proprio per allontanare da sé ogni sospetto nel modo più convincente possibile. Invece, stando all’accusa, era proprio lui l’aggressore di Pulcini ed era andato a costituirsi quando aveva ormai capito che i carabinieri avevano elementi sulla Fiat 500 azzurra con cui era stato visto allontanarsi da piazza Umberto dopo il pugno sferrato in volto all’ex commerciante.

Richard Balestra arrestato per l'omicidio Pulcini
Richard Balestra arrestato per omicidio Luigi Pulcini

Ad accendere la lite, secondo i carabinieri, forse un’occhiata di troppo data alla compagna dell’aggressore o uno sguardo mal interpretato dal ventenne che avrebbe reagito con violenza inaudita. Motivi futili alla base del pestaggio, secondo gli inquirenti, che a Balestra contestano anche questa specifica aggravante. Perché, secondo gli inquirenti, non c’era alcun altro motivo che potesse spingere il ventenne a colpire con inaudita violenza l’anziano seduto ad un tavolo a prendere il caffè, nel bar gestito da amici di famiglia. Quel pugno lo aveva tramortito: caduto a terra, Pulcini aveva battuto violentemente la testa sullo scalino del marciapiede: era stato soccorso in condizioni disperate da un’ambulanza della Misericordia di Montecarlo, e poi portato in elisoccorso a Cisanello. Dopo dieci giorni di agonia, il 15 agosto scorso, Pulcini moriva nel suo letto di ospedale, sempre assistito dalla moglie Sandra Baldi, che possiede a Spianate la casa dove la coppia era solita passare alcuni mesi dalla primavera all’autunno.

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Quella terribile mattina, contrariamente alle abitudini dei due coniugi, Pulcini si era recato al bar Il Buon caffè di Altopascio, da solo. Stava bevendo un caffè, quando si avvicina un giovane – descritto sulle prime come un trentenne – e dopo avergli lanciato accuse che devono essere suonate incomprensibili al pensionato gli ha assestato un pugno, dopo che si era alzato dal tavolo del bar.

La vittima, Luigi Pulcini
Luigi Pulcini

Erano circa le 11 del 6 agosto scorso quando esplode all’improvviso la violenza. Dopo aver lasciato Pulcini a terra agonizzante, l’aggressore si era dileguato con l’auto ed aveva fatto perdere le sue tracce. L’ex commerciante, trasportato invece, in gravissime condizioni all’ospedale di Cisanello, era morto il 15 agosto.

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Da quel momento erano partite delicate e serrate indagini da parte dei carabinieri, che fin da subito avevano concentrato i loro sospetti sull’ambiente vicino al giovane finito agli arresti domiciliari questa mattina. Ma si erano trovati di fronte ad un muro di omertà e di connivenza. A depistare l’inchiesta, coordinata dalla procura, sarebbe stato proprio Balestra che gli inquirenti ora credono essere il killer di Pulcini. Il giovane, a poche ore dal fatto, quando le condizioni dell’anziano non sembravano ancora così compromesse, si era presentato alla caserma dei militari di Altopascio, accompagnato da alcuni familiari. Balestra si era costituito, affermando di essere stato lui a colpire il pensionato, ma poi, incalzato dalla domande degli inquirenti che volevano sapere come avesse agito, il 20enne ha fornito elementi ritenuti poco convincenti, dettagli improbabili e che, almeno, non collimavano con le testimonianze raccolte fino ad allora dagli inquirenti. Così, aveva fatto credere che la sua intenzione fosse quella di condurre le indagini lontane dalla verità e che stesse coprendo il vero responsabile. Protetto da una “rete” di amici e parenti, è riuscito fino ad oggi a sottrarsi alla giustizia. Ma gli inquirenti, a questo punto, credono di aver chiarito il quadro. Tredici persone sono state infatti iscritte nel registro degli indagati: stando all’accusa avrebbero coperto la fuga del presunto killer e, in qualche caso, depistato le indagini.

I carabinieri erano riusciti fin dalle prime battute ad individuare l’auto utilizzata per la fuga e a tracciare un identikit dell’aggressore che aveva colpito l’anziano davanti a decine di persone. Sono state le telecamere di videosorveglianza a fornire altri elementi utili, soprattutto sulla direzione di fuga e sugli spostamenti compiuto dal giovane prima e dopo il fatto di sangue che ha sconvolto l’intero paese.

I filmati delle telecamere e alcuni testimoni inchiodano il ventenne per il pugno fatale all’ex commerciante

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Elena Leone, si erano subito concentrate su un ambiente preciso, che si è rivelato molto complesso e, soprattutto, fatto di omertà. Le persone sottoposte ad indagini si sono dimostrate reticenti e diversi testimoni, conoscendo l’uomo che era sospettato hanno avuto paura a parlare, nel timore di subire qualche eventuale ritorsione. Ma gli investigatori non si sono arresi e sono andati a ritroso, alla ricerca di testimoni per raccogliere prove e dettagli in più per incastrare il giovane sospetto. Molti però, per l’accusa, hanno mentito o coperto il presunto responsabile ed è per questo che 13 persone sono state indagate per favoreggiamento personale. Adesso, invece, Richard Balestra, si trova agli arresti domiciliari. I carabinieri ritengono di avere in mano elementi schiaccianti nei suoi confronti, ma sul vero motivo di quella violenza davanti al bar di Altopascio solo ipotesi e dubbi. Nessun motivo tale, credono comunque gli inquirenti, da giustificare una reazione tanto feroce.

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