Omicidio Pulcini, negato il dissequestro dei cellulari al ventenne accusato del delitto e al padre

Per la Cassazione il provvedimento della procura era legittimo: la procura sosteneva che i dispositivi fossero stati manomessi quando i due si erano presentati in caserma dopo l’aggressione all’anziano
Avevano “manomesso” i loro cellulari prima di presentarsi alla stazione dei carabinieri di Altopascio a poche ore dall’aggressione del 6 agosto scorso all’ex commerciante di 75 anni, Luigi Pulcini, morto il 15 agosto dopo giorni di agonia all’ospedale Cisanello di Pisa dove era stato ricoverato. E’ una delle tante accuse che i carabinieri e la procura avevano mosso fin nell’immediatezza a Richard Balestra, 20 anni, che in seguito sarebbe stato arrestato con l’accusa di essere stato l’autore dell’aggressione in piazza Umberto I che avrebbe portato il pensionato alla morte, e al padre, Cristian Balestra, 39 anni.
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Entrambi, a poche ore dai fatti, si erano presentati in caserma: prima il figlio, che si era accusato della brutale aggressione, poi il padre che aveva confermato la versione del congiunto. Le troppe discrepanze nella versione resa avevano indotto gli investigatori a non credere a quel racconto ma entrambi erano stati iscritti nel registro degli indagati con le accuse di autocalunnia e favoreggiamento. Contestualmente ad entrambi i carabinieri avevano sequestrato i cellulari, una misura confermata due giorni dopo dallo stesso pm titolare dell’indagine. Contro quel provvedimento che il Tribunale del Riesame aveva confermato già il 18 agosto scorso, ha fatto ricorso in Cassazione il padre del giovane di 20 anni accusato del delitto. E nella sentenza degli ermellini vengono ricapitolati alcuni dettagli delle indagini, tra i quali c’è l’ipotesi – fatta nelle prime battute dell’inchiesta – di una eventuale manomissione dei telefoni da parte di padre e figlio, prima che si presentassero ai carabinieri.
Secondo la Cassazione, alla luce di questa ipotesi e soprattutto per il fatto che l’indagine si era tramutata in una inchiesta per omicidio a seguito della morte di Luigi Pulcini, il sequestro probatorio dei due cellulari – contro cui hanno presentato ricorso padre e figlio – era legittimo. E quindi il dissequestro è stato di conseguenza negato.
Dopo alcuni mesi di indagini e accertamenti, i carabinieri erano arrivati all’arresto di Richard Balestra il 1 novembre scorso, ipotizzando che il giovane fosse stato protetto da una rete di conoscenti, amici e soprattutto familiari che, per l’accusa, avrebbero cercato di coprire in ogni modo le sue tracce e, hanno sostenuto gli inquirenti, le proprie responsabilità, chiudendo il cerchio attorno al 20enne a distanza di tre mesi dalla violenta aggressione davanti ad un bar di piazza Umberto ad Altopascio costata la vita a Pulcini, l’ex commerciante di 75 anni, originario di Montemonaco che si trovava a Spianate in vacanza con la moglie, che ha radici nel paese del Tau.