Alda Bosi del ristorante i Diavoletti ‘ambasciatrice’ del fagiolo rosso

23 febbraio 2015 | 19:09
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Alda Bosi del ristorante i Diavoletti ‘ambasciatrice’ del fagiolo rosso

Arrivano da Tel Aviv, da Copenhagen, da Mosca, da Hong Kong e da …Capannori, gli chef delle tavole accademiche dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. Mercoledì (25 febbraio) la protagonista è Alda Bosi del ristorante i Diavoletti di Camigliano, che è diventata l’ambasciatrice del fagiolo rosso di Lucca e dei suoi fratelli, ovvero delle 17 varietà che si coltivano, in grandi o piccole quantità, per uso famiiare o per il mercato, in lucchesia. Ha cominiciato, insieme alla sorella Paola, a sperimentare l’uso dei fagioli in piatti inconsueti: cannellini per le mousse degli antipasti, rosso di Lucca per cialde dolci. Insieme a Giovanni Giovannoni dell’associazione Rosso e i suoi fratelli ha messo a punto, dopo giorni di prove accurat,e una zuppa “leguminosa” realizzata con un mix equilibrato dei legumi dei presidi SlowFood che sta avendo un grande successo di pubblico e di critica (come si dice in tempi di festival).

E con questa zuppa Alda Bosi chef del ristorante i Diavoletti di Camigliano parteciparà, appunto, alle Tavole Accademiche dell’Università di Scienze gastronomiche, un’iniziativa che mette in contatto diretto gli studenti con 25 chef di 9 nazioni proprio nell’orario della mensa. “E’ un onore, certamente, partecipare a questa iniziativa dell’Università insieme a colleghi di tutto il mondo, in un ambiente dove si insegna, olte al gusto, il valore del cibo e della convivialità e il giusto prezzo – ha detto Alda -. La nostra zuppa è sempliice, dal sapore molto attuale, un insieme di sapori delicati per un piatto sostanzioso ed economico”. Alda ricoprirà il ruolo di docente per un giorno, oltre che di chef. “E’ un’occasione importante per noi di rappresentare e far conoscere anche SlowBeans, la rete dei produttori dei legumi dei presidi, nata proprio in lucchesia e che sta mettendo radici in tutta Italia”, aggiunge Paola. Mercoledì accanto a chef stellati e di noti trascorsi televisivi (Carlo Cracco, Mauro Colagreco di Le Mirazur – Mentone – Francia – Due Stelle Michelin, Davide Palluda di All’Enoteca – Canale (CN) –  Una Stella Michelin, Enrico e Roberto Cerea del Da Vittorio – Brusaporto (BG) – Italia – Tre Stelle Michelin, Mauro Uliassi dell’Uliassi – Senigallia (AN) – Italia – Due Stelle Michelin) Alda sarà ambasciatrice della cucina lucchese e del territorio. Giusto riconoscimento ad una chef che, basso profilo sobrietà dei modi evita i clamori, ma ha fatto passi da gigante nella ristorazione locale. Lo stesso Carlo Petrini, presidente di Slow Food, capitato nel locale una sera d’estate senza preavviso è rimasto colpito dalla qualità delle proposte e dall’approccio del locale come ha confessato in un articolo uscito su Repubblica la scorsa estate. Cucina di alta qualità, attenzioni ai prodotti e a i piatti del territorio, rapporti con i produttori e attenzione alla biodiversità come valore etico, ecologico, sociale oltre che elemento di qualità in cucina.