Stop barriere, una App per disabili per muoversi in città

 Una app per migliorare la vita dei disabili permanenti e temporanei: è stato presentato oggi (23 novembre) nella sala degli Specchi di palazzo Orsetti il progetto Open-Lu alla presenza del vice sindaco Ilaria Vietina, dal rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Enrico Alberigi, da Maurizia Guerrini della Caritas Diocesana, dall’assessore al turismo Giovanni Lemucchi, insieme ai due progettisti, Alessandro e Lorenzo Belli. I fratelli Belli, con il loro collega Federico Trupiano, hanno realizzato un’applicazione per smartphone che consente ai turisti e ai cittadini con disabilità motoria di avere tutte le informazioni necessarie per visitare musei e monumenti, per parcheggiare e percorrere gli itinerari più accessibili.

“Questa applicazione arricchisce la capacità della città di risultare accessibile – spiega Vietina – ed il progetto coinvolge sia le politiche giovanili che quelle sociali. Tutti gli attori coinvolti sono molto soddisfatti, perché vengono dati sbocchi al protagonismo giovanile e si fa un passo in avanti che riguarda diverse zone dell’area vasta”.
L’app, testata direttamente con l’ausilio di un soggetto disabile, copre un anello selezionato della città della lunghezza di 3 chilometri: parcheggi per disabili e luoghi di interesse sono stati censiti accuratamente. Un’operazione analoga è stata effettuata anche a Pietrasanta e, nelle ambizioni della start up Open Art Project c’è l’idea di svilupparla su scala nazionale. “Per questo motivo abbiamo anche il nome OpenIt, perché vogliamo riferirci all’intero panorama italiano – afferma Lorenzo Belli, il creatore di contenuti della coppia – e siamo già bene indirizzati perché abbiamo fatto presentazioni a Roma e Milano, ricevuto il patrocinio dell’Unesco e un ambito premio della fondazione Sodalitas. Inoltre abbiamo costruito una rete che dagli enti locali tocca tante associazioni di respiro nazionale”. I due fratelli ricordano come le disabilità possano anche essere temporanee e di vario genere: un infortunio, una donna in stato di gravidanza, una persona anziana che ha difficoltà motorie. Questo fa sì che l’app sia davvero rivolta ad una grande pluralità di soggetti.
La Fondazione Crl garantisce il sostegno anche per il 2016: “Questo progetto fornisce risposte innovative a dei bisogni importanti – osserva Alberigi – e noi vogliamo che idee come questa diventino stabilmente delle buone pratiche”.
Data la complessità di alcune porzioni del suolo cittadino (dentro alla mura) il percorso è stato selezionato accuratamente: l’app è già scaricabile per i sistemi Android e lo sarà tra pochissimo anche per iOS. “Il lavoro di mappatura e censimento è stato duro – rivela Alessandro, il tecnico – ma ne è venuta fuori una app che può essere aggiornata con i suggerimenti degli utenti e che fornisce un servizio completo. Accanto al nome di ogni luogo scelto ci sono una foto ed una descrizione in due lingue”.
OpenArt Project è il nome dell’associazione che si è costituita per elaborare soluzioni utili ed offrire a tutti i cittadini l’accesso ai beni culturali, indipendentemente dalle condizioni personali, sociali, economiche e di qualsiasi altra natura. Open-Lu è stata replicata in altri territori dando origine a OpenIT, applicazione replicabile a livello nazionale grazie anche alla collaborazione di organizzazione no – profit e delle Caritas di altre Diocesi. L’applicazione OpenIT è gratuita. Il progetto è stato uno dei cinque vincitori del bando di idee di Lavoro, inclusione, sviluppo locale, promosso dal Comune di Lucca, Arcidiocesi di Lucca – Ufficio Pastorale Caritas, Provincia di Lucca e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Finalizzato a sostenere le competenze e la creatività dei giovani, il bando ha privilegiato quelle proposte progettuali che, come Open –Lu, sostengono lo sviluppo sostenibile e hanno ricadute sociali nei territori. “Il progetto si inserisce in un bando più ampio – ricorda Maurizia Guerrini – ed è importante perché si tratta di un’idea con forti ricadute sul tessuto locale. Il bando riguardava i giovani dai 18 ai 40 anni: troppo spesso si è portati a pensare che dopo i 30 i problemi siano risolti. Nel complesso abbiamo finanziato 5 progetti sui 63 pervenuti e abbiamo inviato l’idea della app alle altre Caritas nazionali, per estenderla”. L’iniziativa può avere ricadute significative anche in termini meramente turistici: “I Paesi del nord Europa – osserva Lemucchi – sono molto più abituati di quelli latini all’idea di un turismo alla portata di tutti. Rendere la città maggiormente fruibile avrà senz’altro ricadute positive in termini di afflusso”.

Paolo Lazzari

 

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