Aule al freddo e studenti costretti a fare lezione con i piumini: scatta lo sciopero all’Ite Carrara

12 gennaio 2024 | 09:16
Share0

La protesta degli alunni: “Caldaia inadeguata, stiamo a scuola all’addiaccio”

Il termometro che segna 15 gradi e la settimana a lezione con i piumini. La storia si ripete all’Ite Carrara. Con l’arrivo del freddo, le classi non riescono a riscaldarsi, e gli studenti questa mattina (12 gennaio) hanno deciso, come gli scorsi anni, di farsi sentire, optando per lo sciopero. Nessuno è entrato a scuola al suono della prima campanella, per riportare all’attenzione un problema cronico dell’istituto.

In classe al freddo da giorni, la protesta del Carrara torna in piazza: “Disagi quotidiani tra carenza di aule e spazi”

“Il problema è causato dal fatto che abbiamo una caldaia non adeguata per il nostro padiglione – ricordano i rappresentanti degli studenti, che lo scorso anno avevano portato la protesta in piazza Napoleone -. Il nostro istituto una volta era formato da tre padiglioni vecchi e durante questi anni ne hanno ristrutturato uno, mentre in un altro i lavori sono ancora in corso. Nel padiglione ‘pronto’ hanno inserito un altro istituto – dato che anche il loro era in ristrutturazione – e noi dell’istituto Carrara attualmente ci troviamo nel padiglione centrale, quello ancora del tutto vecchio. Sono anni e anni che la provincia ci promette di essere trasferiti a breve nell’altro padiglione ma i lavori vanno avanti da tanto e troppo tempo”.

Stando al racconto degli studenti, in 13 delle 17 classi presenti, i termosifoni non riuscirebbero a scaldarsi completamente. Un problema strutturale, più che tecnico, dato che i pronti interventi di manutenzione realizzati dopo i primi ‘allarmi’ a dicembre, non sono riusciti a risolvere la situazione.

studenti al freddo protesta ite carrara

“La caldaia che abbiamo sarebbe adeguata ai nuovi padiglioni perché è una caldaia che funziona a pavimento e questo non permette di riscaldare correttamente il padiglione centrale che non presenta quel tipo di riscaldamento come gli altri due padiglioni – proseguono -. Purtroppo questa cosa non è recente. In passato abbiamo fatto scioperi e manifestazioni per lo stesso motivo, ma il problema si presenta ogni anno. Siamo all’incirca 400 studenti, 17 classi e solamente in 4 classi i termosifoni riescono a scaldarsi correttamente.
Dopo l’ultima manifestazione effettivamente hanno sostituito la vecchia caldaia che non funzionava proprio con una nuova, presente oggi, ma è una caldaia adeguata per i padiglioni nuovi e non per quello in cui ci troviamo”.

A pesare sarebbero i continui ritardi nella consegna del nuovo padiglione.

“La consegna del padiglione nuovo era prevista a settembre 2022 – dicono ancora -. Siamo nel 2024 da poco e ci troviamo in quella scuola dal 2020, e la data è sempre stata rimandata ogni settembre. Adesso è prevista per settembre 2024. I ragazzi che erano presenti prima di noi ci hanno detto che hanno sempre aspettato di essere trasferiti dalla prima superiore ma sono usciti alla maturità e non hanno mai fatto niente, se non rimandare di anno in anno. In questo la nostra scuola ha sempre cercato di aiutarci. La nostra scuola è presente per noi studenti, quando c’è qualcosa che non va ci allungano tutto il braccio per poter fare qualcosa e per soddisfare le nostre richieste. Insieme alla preside, vicepreside e tutta la segreteria ci siamo messi in contatto con la Provincia, questo a dicembre e il tecnico ci ha promesso che sarebbe intervenuto durante le vacanze di Natale. Così è stato, quindi non è nemmeno colpa del tecnico che oltretutto è stato sempre gentile, presente ed ha sempre mantenuto le promesse che ha fatto”.

“Al rientro però è stato peggio di dicembre – concludono -. I lavori sono stati fatti, hanno svuotato la caldaia, per poi riempirla nuovamente ma i termosifoni sono completamente gelati o tiepidi in 13 classi. Questo perché la caldaia non è adeguata al nostro padiglione e non riesce a portare l’acqua a 70 gradi per scaldare i termosifoni ma arriva all’incirca sui 50 gradi adeguata per un riscaldamento a pavimento. Adesso ci hanno promesso di lasciare acceso il riscaldamento invece che per 6 ore, 14 ore al giorno compresa la domenica per provare a riscaldare di più la struttura, ma è una situazione che deve essere risolta a livello strutturale”.

Motivi che hanno spinto gli studenti questa mattina (12 gennaio) a non entrare a scuola in segno di protesta.