Ex Enel a S. Anna, proteste e firme per l’incuria foto

Una vera e propria “savana” di rovi in via Nerici a S. Anna. Protesta un gruppo di cittadini della zona per il degrado in cui versa l’area ex Enel di S. Anna, nel terreno dove un tempo sorgevano tralicci e trasformatori di una vecchia centrale e che oggi è passato di mano. Lo denunciano i cittadini in una nota al comando dei vigili urbani, al Comune di Lucca, alla Asl e ai vigili del fuoco, allegando una raccolta firme.

“I nuovi proprietari, pochi mesi fa hanno fatto un intervento parziale di messa in sicurezza di grossi alberi pericolanti sulla strada, dichiarando che – sostiene il gruppo di residenti -, nei cartelli che avevano apposto lungo la via, avrebbero provveduto al taglio ed alla manutenzione della siepe lungo la rete di confine. Ebbene, non è più una siepe, ma un ammasso enorme di rovi che ha scavalcato la rete, invadendo la corsia di parcheggio a lato strada, costringendo sia i residenti che molti altri utenti a parcheggiare lontano dai rovi, ostacolando involontariamente il regolare transito sulla carreggiata. , con evidente pericolo per la circolazione. Si aggiunge a questo problema anche quello derivante dallo stato di osceno abbandono dell’area, ormai diventata una specie di savana cittadina a contatto diretto con le abitazioni (anche di via di Boboli e via Vecchi Pardini). Noi residenti denunciamo la presenza di grossi ratti, rettili di vario tipo e pare sia stata notata anche la presenza di qualche volpe. Adesso non ci resta che attendere l’arrivo dei cinghiali. Denunciamo quindi anche un rischio di igiene e sicurezza che vogliamo sia scongiurato, per la tranquillità dei residenti, dei bambini che passano per strada e perché si intervenga , per chi di competenza, ad eliminare tutte le criticità sopradescritte, evitando che lo stato di abbandono e degrado dell’area provochi ogni possibile danno a persone o cose. Invitiamo quindi con forza chi di dovere ad imporre ai proprietari un corretto e completo intervento di manutenzione dell’area, come peraltro verrebbe chiesto a qualsiasi altro comune cittadino che provocasse con la sua proprietà, situazioni di disagio e potenziale pericolo come quelle esposte. A conclusione di quanto abbiamo reso noto e non più ignorabile, riteniamo di dover agire, nel caso di danni a persone o cose derivanti dalla situazione descritta, nei confronti di chi, preposto all’intervento richiesto, non abbia provveduto nel più breve tempo possibile, alla sua corretta e completa realizzazione”.

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