Téleki Sándor, il conte dimenticato che visse a Bagni di Lucca

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Il 27 gennaio 1821 nasceva a Kólosvár, in Transilvania, Téleki Sándor, conte ungherese di antica dinastia. Pochi sanno che proprio vicino a Lucca, nella cittadina termale di Bagni di Lucca, in località Ponte a Diana, esiste una targa che lo ricorda. Qui infatti il conte e colonnello Ungherese trascorse un periodo di esilio con la famiglia, dopo aver partecipato alle campagne garibaldine, in particolare alla guerra di indipendenza del 1859, all’impresa del 1860 e alla guerra del 1866 (A Bagni di Lucca soggiornerá anche Albert Mákra, altro esule su cui le notizie sono piú scarne). Fu amico di Franz Liszt, di Victor Hugo e di Alessandro Dumás. E in vista dell’anniversario di domani lo ricorda Assoarma Lucca.

“Si deve in particolare alla storica Natalia Sereni – spiega Filippo Marchini – il mantenimento del suo ricordo nelle pubblicazioni, unitamente alla promozione della commemorazione del 1995, in cui fu apposta la targa sull’abitazione di Villa a Diana, con la partecipazione dell’ambasciata d’Ungheria. Per quanto destinato ad una sicura carriera di alta amministrazione, essendo i genitori incaricati della locale cancelleria imperiale asburgica, il giovane Sándor sposó la causa nazionale magiara, destino che lo vide combattere nel Fórraldom del 1848, la gloriosa e sfortunata guerra d’indipendenza che fu soffocata nel sangue grazie all’intervento russo nel 1849. Egli fu al fianco di uomini come il generale polacco Bém e il Poeta Sándor Petőfi, divenendo in seguito membro della societá che porterá il nome del poeta nazionale magiaro. Del generale Bém fu anche commissario e raggiunse nell’esercito nazionale, la neonata Honvéd, il grado di Colonnello. Il medesimo grado gli verrà assegnato nella legione ungherese al seguito di Garibaldi, assieme ad altri importanti esuli come il piú noto István Türr, grado che gli sará riconosciuto anche dal Regio Esercito Italiano. Vi fu, per iniziativa di Cavour, il lungimirante tentativo di creare i presupposti di una larga insurrezione alle spalle delle forze imperiali, sostenendo gli ungheresi con una Legione Italiana guidata dal colonnello Alessandro Monti. Tale missione incontró peró difficoltá negli spostamenti, anche per i delicati equilibri geopolitici del tempo, dovendo attraversare i Balcani, e giunse in ritardo sul campo di battaglia. Ebbe comumque modo di immolarsi a fianco degli ungheresi nel tragico epilogo della guerra. La sconfitta dei piemontesi a Novara cancelló dall’agenda iniziative simili, nonostante le pressanti richieste di Lajos Kossuth nel suo successivo esilio torinese. Nel frattempo furono gli ungheresi a combattere e morire per l’Italia unita. Dopo la prematura scomparsa di Cavour, nessun altro leader italiano fu all’altezza di sostenere un simile piano di alleanza italo-magiara, che forse avrebbe risolto e disinnescato le tensioni che portarono al primo conflitto mondiale, se mai le nazionalitá dell’europa Danubiana si fossero unite per le reciproche indipendenze nazionali dall’Austria, in un ottica di cooperazione. Nel 1867 Austria e Ungheria si accordarono nel compromesso della Duplice Monarchia, con il ritorno su posizioni moderate di uomini come il Conte Andrassy e la mediazione di Elisabetta di Baviera, piú nota come Principessa Sissi, che ebbe sempre una predilezione per i sudditi magiari. In quell’anno anche Sándor Teleki fece ritorno nei suoi possedimenti in Transilvania, grazie ad un’amnistia, dove finirá i suoi giorni scrivendo numerosi volumi di memorie. Morí il 18 maggio del 1892. Dopo lo smembramento dell’Ungheria a seguito della sconfitta del 1918, il trattato del Trianon assegnó la Transilvania, e gli ungheresi che vi abitavano, alla Romania”.

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