Santini: “Ecco i 5 capisaldi del mio programma”

20 maggio 2017 | 14:01
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Santini: “Ecco i 5 capisaldi del mio programma”

Persone competenti in ogni ufficio, centralità dei giovani, ritorno all’eccellenza e politiche sociali prima per i lucchesi in difficoltà: sono alcuni dei capisaldi del programma di Remo Santini, candidato sindaco per SìAmo Lucca. Con lui, oggi (20 maggio), ci sono Samuele Cosentino, Gianluca Ghiglioni (Forza Italia), Marcella Maniglia (segretario comunale Lega Nord), Marco Chiari (Fdi), Sergio Mangiavacchi (Forza Italia Giovani), Roberto Dolce (coordinatore Lucca in Movimento). Il luogo scelto non è causale: si tratta di Satura, il ristorante aperto dallo chef Cristiano Tomei in via Nazario Sauro: “E’ la scommessa vincente di un imprenditore che ha deciso di aprire in periferia: noi supporteremo questo genere di attività, perché creano ricchezza per il territorio”, saluta in apertura Santini. Sono 5 i punti fondamentali del programma, tutti convogliati poi nello slogan Lucca si merita di più: dimensione nazionale ed internazionale della città, sostegno e supporto, eccellenza, buona vita e oltre l’oggi. “Siamo i primi a presentare il programma dal vivo – prosegue – ma potete trovarlo interamente anche sul sito del Comune. La più grave mancanza della città? L’assenza di una visione complessiva, che ci ha fatto perdere opportunità. Si è perso entusiasmo, si è creato un luogo con zone di serie A e B. Una città deve nutrirsi anche di stati d’animo e di sogni: vogliamo ispirare fiducia alla gente, mediante un governo competente, con un progetto civico. Anche i partiti hanno dimostrato di essere motivati a migliorarsi: qua è stata smarrita anche l’aspirazione all’eccellenza. Il primo caposaldo concerne, dunque, la dimensione nazionale ed internazionale della città: “Lucca deve tornare a decidere per sè: è in Toscana ma i lucchesi non si sentono tali, ha detto Montanelli. Un sindaco deve saper decidere, deve fare, con l’umiltà di tornare indietro se sbaglia. Bisogna rivolgersi a Firenze con un atteggiamento più battagliero, per spezzare il giogo delle decisioni calate dall’alto: penso allo spostamento della centrale 118 ed al progetto scellerato del San Luca. Mi fa ridere che l’assessore Saccardi abbia radunato i medici a Lucca, ieri, promettendo un ampliamento del pronto soccorso ed una piazzola eliporto a 20 giorni elezioni: e anche dei gratta e vinci no? (ride). Questo è il sistema Pd per convincere che si farà quello che non si è fatto in 5 anni”.

Aprirà, torna a confermare Santini, anche un “Ufficio Europa”: “Dentro metteremo solo persone competenti, per intercettare fondi europei, una cosa mai avvenuta fino ad oggi. Serve ripensare il rapporto con Roma e Bruxelles e tornare a tutelare i nostri interessi: “Lucca deve diventare capitale della cultura e della musica e deve saper tutela le sue aziende, come Gesam, che per ordine scuderia Pd finisce a Toscana Energia”.
Santini rispedisce al mittente le accuse del centrosinistra sulle politiche migratorie: “Ma quale razzismo – commenta – noi siamo per l’integrazione, ma serve un cambio di rotta. Parlerò subito con il prefetto per dirle che non possiamo più accettare nuovi arrivi: siamo di fronte ad un’invasione incontrollata, che non tutela né gli interessi dei cittadini né quelli dei migranti. La comunità rumena, ad esempio, è perfettamente integrata: siamo realisti, non razzisti”.
Capitolo politiche sociali: la ricetta? I lucchesi devono tornare al primo posto per la ricezione dei servizi. “Supporteremo chi è rimasto indietro – prosegue – e faremo in modo che gli imprenditori lucchesi possano concorrere con gli altri ad armi pari, eliminando gli appalti con l’offerta al massimo ribasso. Collaboreremo inoltre con i privati: questa amministrazione li ha visti come il diavolo”. Poi l’attacco sulle eccellenze non sfruttate: “Dobbiamo valorizzare quello che c’è, come la scuola Imt. Questo non è stato possibile perché sono state scelte persone senza le necessarie competenze, in questi anni: hanno cambiato l’assessore al turismo 3 volte, per dire. Con noi non sentirete mai frasi come: ‘per lo sport sono ferrato, ma per il turismo ripassate tra un mese perché non ne so nulla”.
La parte relativa alla buona vita è, invece, l’occasione per sbrogliare un dubbio sugli assessori: “Tante saranno deleghe, come quella agli animali. Confermo invece che ci sarà un assessorato dedicato a frazioni, paesi e quartieri”. Oltre a questo, c’è in programma di ripopolare il centro con un parcheggio da 1000 posti alla ex manifattura ed altri 250 posti per i residenti. “C’è poi il dramma della disoccupazione – afferma -. Già diverse persone mi hanno chiesto di trovare lavoro ai loro figli, con le lacrime agli occhi. Cosa possiamo fare? Provare a generare occupazione, col turismo, con l’alternanza scuola lavoro. Serve un’alternativa al centro per l’impiego: c’è chi resta iscritto anni senza ricevere offerte. L’amministrazione dice oggi che guarda all’Europa, che aprirà uno sportello lavoro, che esporterà la città all’estero quando non è stata capace di farlo in 5 anni”. Infine, uno dei tasti più scoperti: “Per cosa vorrei essere ricordato? Come il sindaco che ha pensato ai giovani. Che gli ha dato voce in capitolo sulle scelte comunali. Non servono per prendere voti con liste specifiche come Generazione Lucca: devono essere una risorsa per tutto il mandato. Voglio essere il sindaco del cambio generazionale, l’attore di un processo per generare una nuova classe dirigente. Oggi assistiamo ad uno scollamento tra chi governa e chi vorrebbe proporre le proprie idee. I giovani devono anche tornare a viverla, la città: per questo ribadisco il progetto di utilizzare la ex Cavallerizza come locale in cui fare musica, anche disco, per permettere ai ragazzi di avere una scelta, come quella di rimanere qua”.
Poi la chiosa finale: “Sono l’unico candidato che ha lasciato il suo posto di lavoro – afferma – e se divento sindaco guadagnerò meno di quanto prendevo al giornale, avendo anche molti più problemi. Ma ho scelto di farlo perché non mi andava più di assistere al declino della mia città”.
L’1 giugno (alle 18,30) intanto, è stato fissato un talk show con Giovanni Toti e Matteo Salvini (luogo da confermare, ma probabilmente sarà in San Romano).