Edilizia scolastica, Lucca in azione under 30: “Basta promesse, servono i fatti”

Il coordinatore provinciale Pietro Paradossi Tognelli: "Vogliamo certezze, scadenze reali e soprattutto sicurezza”

Dura presa di posizione del movimento Lucca in Azione under 30, la sezione giovanile lucchese del partito di Carlo Calenda, sulla questione dell’edilizia scolastica.

A parlare è il coordinatore provinciale Pietro Paradossi Tognelli: “Alla lunga le bugie vengono a galla, o forse più che le bugie a venire a galla sono le problematiche che troppo spesso la vecchia politica italiana ha cercato di nascondere, problemi figli di quei tagli e di quel disinteresse che la nostra classe dirigente ha portato avanti da vent’anni a questa parte. Queste, come spesso avviene, hanno la loro prima manifestazione a livello locale, creando non pochi problemi alla cittadinanza. Ne è un esempio a Lucca il tema della scuola, dove molti ragazzi, circa una ventina di classi, sono costretti ormai da 4 anni scolastici a trascorrere le proprie giornate nei cosiddetti prefabbricati. Ma facciamo un passo indietro: il 16 giugno 2018, all’annuncio della nuova sede provvisoria, questo era quanto veniva annunciato dal presidente di provincia Luca Menesini sulla sua pagina Facebook: “i prefabbricati non sono necessariamente brutti. Ragazzi, siamo nel 2018, è chiaro che non sono il complesso del Civitali-Paladini ma sono funzionali e li abbelliamo. In più, è solo questione di tempo e fra un paio di anni andrete a scuola nella scuola più figa dell’intera provincia e forse non solo. Fate voi, io non avrei dubbi su cosa scegliere.” E ancora il 30 agosto dello stesso anno sempre sui social: ‘’ Come sapete il complesso di San Nicolao che ospitava il Civitali -Paladini lo abbiamo dovuto chiudere e quindi per un paio di anni queste due scuole hanno bisogno di una sede provvisoria. C’è una buona notizia: confermati dalla Regione i 10 milioni di euro che abbiamo vinto per sistemare la sede di via San Nicolao, il che vuol dire che nei primi mesi del 2019 si apre il cantiere per riqualificarla e restituirla a studenti e insegnanti più sicura, efficiente e bella”. E nuovamente: “E lotteremo ogni giorno senza riposo. I presidi e i genitori hanno fatto presenti alcune loro perplessità, ma sono sicuro che sapere che la situazione è provvisoria grazie al fatto che già nei primi mesi del 2019 apriamo i cantieri per la sede storica del Civitali – Paladini e che una volta iniziato l’anno scolastico saremo a loro disposizione per migliorare l’assetto qualora ce ne fosse bisogno, li ha rassicurati. (…) Noi siamo a disposizione, al servizio. Va capito che siamo in una situazione d’emergenza, quindi questo chiede uno sforzo a tutti. Se si parte da questo e si lavora in modo collaborativo, questa esperienza sarà una delle più grandi testimonianze di come la solidarietà e la collaborazione possano trovare soluzioni adeguate alle circostanze’’ Concludendo con: “La Provincia c’è”.

“Purtroppo per il neoambasciatore del patto europeo per il clima però – dice Paradossi Tognelli – la verità sta nei fatti, non nei post su Facebook, oltretutto non solo inesatti ma anche abbastanza burleschi nei confronti dei poveri ragazzi vittime di una gestione sbagliata della situazione. Difatti, non soltanto gli studenti e i professori si trovano nei container da ormai 4 anni, ma, a quanto viene spiegato oggi dalla provincia, pare che non vi faranno ritorno almeno fino al 2024/2025 (nel migliore dei casi), dato che il progetto ancora non è stato approvato. Altro che lavori all’inizio del 2019 come sosteneva Menesini quindi, probabilmente già a quel tempo annebbiato dal salto in alto, per la precisione in Unione Europea, che da lì a tre anni avrebbe compiuto. Lo confermerà infatti, smentendo quindi quanto detto dal presidente europeo della provincia meno di un anno prima, l’architetto Francesca Lazzari, ad un’intervista a Lucca in diretta nel 2019: “È possibile almeno ipotizzare una data per l’avvio dei cantieri? “Al momento non me la sento”. Oltre al danno però questi poveri ragazzi subiscono anche un’enorme beffa, perché difatti i problemi all’interno dei container sono ogni anno sempre più ingestibili. Per farvi una breve sintesi l’odissea che gli studenti hanno dovuto affrontare parte dalle infiltrazioni di acqua causate dalla pioggia e l’assenza occasionale del riscaldamento all’interno delle classi fino alla mancata presenza degli spazi minimi di sicurezza richiesti dai protocolli Covid, con i container e le classi a campo di Marte letteralmente accanto al reparto Covid di Lucca ( e qui si tornerebbe ai danni enormi commessi dalla regione con il nuovo padiglione Covid). Noi di Azione Lucca Under 30 siamo continuamente in contatto con alcuni di questi studenti per cercare di far sentire la loro voce, ormai da troppo tempo ignorata, e così continueremo a fare nel corso del tempo, perchè Azione c’è (e noi per davvero). Servono certezze, servono scadenze reali e soprattutto serve sicurezza. Serve che la provincia e in particolare Menesini diano delle risposte, e non semplicemente a Azione Under 30, ma agli studenti e ai professori, risposte che non facciano parte del solito concerto di promesse elettorali di cui ormai sono decisamente stufi. Non è accettabile che gli alunni si trovino abbandonati ad una situazione indecorosa e poco sicura, in postazioni nelle quali sfideremo la provincia a lavorare quotidianamente”.

“Alle volte parlare dei giovani fa comodo – conclude – anche in maniera molto superficiale, ma è da situazioni come questa che si giudica quanto la nostra classe politica abbia a cuore le prossime generazioni. Spesso i nostri amministratori invece di farsi fotografare nelle scuole il primo giorno per poi sparire durante tutto l’anno dovrebbero dare risposte concrete e lungimiranti a questi ragazzi che hanno ormai sopportato troppo. La scuola è il passaporto per il futuro, non facciamocelo strappare da chi cerca di lucrare voti a danno degli studenti solo per interessi di propaganda (e di nomine europee). Infine, uomini della provincia, ci dispiace che momentaneamente non siate interessati alle giovani generazioni e preferiate andare in giro per l’europa, sarà forse la nostra condizione troppo insignificante  e spicciola per voi, ma sappiate che in futuro ci ricorderemo di tutto ciò, e in particolare di chi ha giocato sulla pelle di questi poveri ragazzi, pensando più alle future elezioni piuttosto che alle future generazioni”.

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