San Concordio, Tambellini replica a Viviani: “Parla senza conoscere i fatti”

Il primo cittadino: “Un atteggiamento che direi preoccupante, visto che si tratta della lista ‘delle competenze’ “
San Concordio, il sindaco Alessandro Tambellini replica a quanto dichiarato dal candidato consigliere di Lista Civile per Elvio Cecchini sindaco Massimo Viviani a proposito delle scuse arrivate al Comune da due cittadini del Comitato.
“A voler aderire alla fantasiosa rappresentazione di Viviani, sembra quasi che i due componenti del Comitato si siano rivolti imploranti all’istituzione, disposti a tutto pur di evitare l’azione legale, e che il Comune abbia approfittato della situazione, concedendo la grazia ai due ‘malcapitati’, senza nemmeno iniziare una procedura di mediazione – spiega Tambellini -. Nulla di più infondato. É evidente che Viviani parla senza conoscere i fatti, che sarà bene invece chiarire una volta per tutte. La richiesta di definire la vicenda con le scuse prima ancora di iniziare una procedura di mediazione è arrivata, non dal Comune, ma dai due cittadini, come dimostra un documento a firma del loro avvocato del 3 maggio scorso. Così come sono stati i due cittadini a elaborare il testo finale delle scuse da pubblicare, testo che i due, è bene ricordarlo, hanno firmato assistiti da un legale (che, a differenza del perspicace Viviani, non si sarebbe evidentemente ‘accorto’ dell’abuso costrittivo), dopo ben 16 giorni di trattative”.
“Insomma, la rappresentazione di Viviani, non solo distorce la realtà, ma travisa i profili legali della vicenda, un atteggiamento che direi preoccupante, visto che si tratta della lista ‘delle competenze’ – prosegue Tambellini -. E allora mi chiedo: perché lo si fa? Non sarà per tentar di nascondere la pochezza dei propri argomenti politici (visto che si parla soltanto, in modo ossessivo, della vicenda San Concordio e della Manifattura)? O forse, considerato che nella lista di Viviani risulta candidata l’avvocato che ha assistito il Comitato contro il Comune nella vicenda penale, per tentare (sia pur malamente) di recuperare quella che si è dimostrata una totale debacle giudiziaria?”.
“A questo proposito, non posso esimermi da osservare come Viviani identifichi, nell’operato del Comune, almeno due reati: un abuso edilizio (in relazione alle opere di San Concordio) e una estorsione (in relazione alle scuse presentate al Comune). Allora dico al candidato, se davvero è sicuro delle tesi che professa, di non limitarsi ad esternarle sui social, ma di fare come ha fatto il Comitato Per San Concordio: si rivolga alla Procura, i cui battenti sono sempre aperti – conclude Tambellini -. Quanto alla bellezza delle opere, de gustibus, mi meraviglia soltanto che l’ingegner Viviani non sappia che la piazza coperta è stata progettata da un architetto di livello internazionale quale Pietro Carlo Pellegrini, e che la stessa è stata recensita su importanti pubblicazioni internazionali di architettura. Torno a dire: ma non era la lista delle competenze?”.