A Lucca nasce una commissione speciale per il futuro del servizio idrico. Pardini: “Geal? Vogliamo estendere la concessione”

19 giugno 2023 | 21:05
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Ok all’unanimità all’ordine del giorno presentato durante la seduta aperta. Il Consiglio chiede investimenti sul territorio, adeguata manutenzione e il mantenimento delle tariffe

Una commissione speciale per scrivere il futuro del servizio idrico. È questo quanto deciso dal consiglio comunale di Lucca che oggi pomeriggio (19 giugno) – dopo un lungo dibattito durante la seduta straordinaria che ha visto anche l’intervento delle istituzioni e dei cittadini – ha votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dall’opposizione e firmato dai gruppi di maggioranza.

Un percorso condiviso, quindi, per valutare tutte le possibili soluzioni in vista della scadenza della concessione di Geal, la società che gestisce il servizio idrico a Lucca, fissata al 31 dicembre 2025. La posizione dell’amministrazione Pardini è chiara ed è stata precisata durante l’intervento finale del primo cittadino: “La prima via da percorrere è quella di estendere la concessione di Geal”. Una strada, va detto, che non sarà semplice visto anche il netto e chiaro intervento a Palazzo Santini del direttore generale dell’autorità idrica Toscana Alessandro Mazzei: “La gestione salvaguardata di Geal non può proseguire oltra la scadenza naturale e anche il territorio del comune di Lucca entrerà nel sub-ambito territoriale in cui è inserito, nella Toscana-nord”.

Nessuna via è preclusa, come sottolineato dal sindaco, e in tal senso sarà fondamentale il lavoro che svolgerà la commissione speciale. Tre gli altri punti su cui convergono le forze all’interno del consiglio comunale lucchese, che per il futuro chiede investimenti sul territorio, adeguata manutenzione della rete idrica e il mantenimento delle tariffe. Un’assise che intende anche salvare il bene acqua dalla “multiutility fiorentinocentrica”, ovvero da un gestore unico.

Ad aprire la lunga seduta, a nome del centrosinistra (il gruppo che ha richiesto la seduta straordinaria e aperta), è stato l’intervento del consigliere di Sinistra Civica Ecologista Daniele Bianucci.

Il centrosinistra chiede un consiglio comunale aperto sul futuro del servizio idrico

Se c’è un tema che, più di altri, ha sempre tenuto insieme ed unita la città, è sicuramente la sua acqua. E non è certo un caso: perché questo bene comune rappresenta, nel sentire di tutte e tutti e soprattutto nella realtà, una delle ricchezze principali di cui Lucca può vantare. Dal punto di vista ambientale, economico, e anche nelle relazioni con le aree limitrofe e quindi per centralità del contesto in cui la città si trova, l’acqua lucchese è il punto focale del passato, del presente e del futuro del nostro territorio. Ciò è vero da sempre; diventa ancora più vero oggi, quando neppure lo spicchio di creato in cui viviamo e operiamo è ormai immune dalle cause e dagli effetti dei cambiamenti climatici: che vedono proprio nell’acqua uno degli aspetti più emblematici sia di criticità, sia di possibile costruzione di soluzioni che possano mettere un freno alla crisi ambientale e climatica che ormai appunto non è più una minaccia, ma purtroppo una drammatica e attuale realtà. Nel suo rapporto sullo sviluppo delle risorse idriche 2020, l’organizzazione delle Nazioni Unite afferma che il mondo affronterà una carenza idrica globale del 40% entro il 2030, per il riscaldamento globale e l’aumento dei consumi. Secondo il rapporto, circa 4 miliardi di persone nel mondo già vivono in condizioni di grave scarsità fisica di acqua per almeno un mese all’anno, a causa dello stress idrico. L’uso globale dell’acqua è aumentato di 6 volte negli ultimi 100 anni e continua a crescere costantemente a un tasso di circa l’1% annuo, per l’aumento della popolazione e il cambiamento dei modelli di produzione e consumo di risorse. Di fronte a queste esigenze contrastanti, ci sarà poco spazio per aumentare la quantità di acqua utilizzata per l’irrigazione, che attualmente rappresenta il 69% di tutti i prelievi di acqua dolce. Quando la prosperità economica è influenzata da piogge, episodi di siccità e inondazioni, si verificano ondate di migrazione, conflitti e picchi di violenza: nel 2017 sono stati registrati 18,8 milioni di nuovi sfollati interni associati a disastri in 135 Paesi e territori”.

“A livello mondiale – prosegue -, le inondazioni e gli eventi di pioggia estrema sono aumentati di oltre il 50% in questo decennio e ora si stanno verificando a una velocità quattro volte superiore rispetto al 1980. Altri eventi climatici estremi come tempeste, siccità e ondate di calore sono aumentati di oltre un terzo in questo decennio e vengono registrati due volte più frequentemente. Negli ultimi vent’anni, i due principali disastri legati all’acqua, inondazioni e siccità, hanno causato oltre 166mila morti, colpito altri tre miliardi di persone e causato un danno economico totale di quasi 700 miliardi di dollari. La siccità ha rappresentato il 5% dei disastri naturali, colpendo 1,1 miliardi di persone, uccidendone altre 22mila e causando danni per 100 miliardi di dollari nel ventennio 1995-2015. Nel corso di un decennio, il numero di inondazioni è passato da una media annua di 127 nel 1995 a 171 nel 2004. Donne, bambine e bambini hanno 14 volte più probabilità degli uomini di morire durante un disastro. Ecco, ho voluto citare questi dati, perché non dobbiamo dimenticarci che è di questo che parliamo, quando affrontiamo il tema del futuro dell’acqua lucchese: di una città che è sempre stata fiera della sua identità, come è giusto che sia, ma che mai si è dimenticata o si dimentica di essere strettamente connessa all’ambiente che lo circonda: con cui è accumunata da un destino di cui non può far finta di nulla, ma di cui invece può essere – proprio per la ricchezza che l’acqua rappresenta nel suo territorio – un importante protagonista”.

“La città di Lucca si trova oggi appunto di fronte ad un bivio importate circa il futuro dell’acqua e del servizio idrico integrato che la gestisce – continua Bianucci -. Nel 2025 scadrà – definitamente, secondo la legislazione vigente – la convenzione in essere col comune di Lucca per la gestione del servizio tramite la società Geal. Nonostante la prossimità del termine e l’urgenza delle decisioni politiche necessarie e propedeutiche per addivenire ad un nuovo assetto in linea con gli interessi della città e nonostante il desiderio, più volte espresso da una parte dell’opinione pubblica, di partecipare ad un dibattito sul futuro dell’acqua pubblica a Lucca, l’amministrazione comunale non ha ancora avviato nessun tipo confronto per addivenire ad un percorso utile e condiviso. I gruppi consiliari del centrosinistra, che oggi io rappresento in questo intervento introduttivo, hanno ritenuto necessario avviare questa importante discussione attraverso lo strumento del consiglio comunale straordinario ed aperto, al fine di garantire uno spazio istituzionale per la partecipazione dei vari soggetti che hanno contributi da portare per la definizione di un tema così strategico. Siamo infatti convinti che sia in questo modo che si faccia un servizio alle cittadine e ai cittadini lucchesi, pure dalla parte dell’opposizione in cui oggi noi ci troviamo: criticando quando c’è da criticare, ma soprattutto svolgendo un ruolo di stimolo, proposta, dibattito, approfondimento. Con questa iniziativa consiliare, noi gruppi del centrosinistra con orgoglio e responsabilità portiamo avanti questo compito, nell’interesse esclusivo della comunità: obiettivo che non ci dimentichiamo mai di tenere ben presente in mente, nello svolgimento dell’incarico in cui siamo stati eletti. La discussione che oggi parte sul futuro dell’acqua di Lucca noi crediamo debba avviarsi dal contesto generale che in premessa abbiamo ricordato: acqua bene comune, sempre più prezioso a causa degli effetti della crisi ambientale e climatica, e bene strettamente interconnesso ai territori a noi legati”.

“Abbiamo di fronte la sfida di costruire un futuro che sappia rispondere ad alcune precise necessità, fortemente legata al bene della nostra comunità – afferma Bianucci -, alla luce proprio di questo contesto: la necessità del mantenimento di un accettabile carico tariffario a carico delle famiglie e delle imprese lucchesi, ad oggi tra i più bassi in Toscana; la necessità dell’effettuazione di tutti gli investimenti necessari ad una sempre più capillare erogazione del servizio e alla salvaguardia ambientale del nostro territorio, uno dei bacini idrici più importanti della Toscana, ed in particolare l’estensione della rete di acquedotti e fognature; la necessità di avere la garanzia di un sufficiente livello di manutenzione ordinaria e straordinaria per mantenere in piena efficienza gli impianti esistenti e ridurre le perdite idriche. È fondamentale allora ricercare una soluzione che garantisca la prosecuzione di un servizio di qualità, il mantenimento delle fonti e degli approvvigionamenti attuali a partire dall’acquedotto Nottolini, e che garantisca il controllo pubblico dell’utilizzo della risorsa acqua. Non dobbiamo perdere di vista che questo passaggio può anche rappresenta un’opportunità formidabile per dare finalmente seguito alla volontà popolare espressa dal referendum del 2011, quando più di 26milioni di italiani si sono espressi inequivocabilmente per la completa ri-pubblicizzazione, pure sul nostro territorio, del servizio idrico integrato. E non dobbiamo neppure perdere di vista che la scadenza che abbiamo di fronte può renderci più vulnerabili al rischio del progetto della Multiutility regionale e della relativa quotazione in borsa, a cui una parte del territorio toscano sta lavorando, e sul quale esprimiamo la nostra assoluta contrarietà: perché è una dinamica che tradisce ancora una volta l’esito referendario del 2011, perché non è utile né opportuna agli interessi del nostro territorio; perché non solo non costruisce soluzioni alle cause e agli effetti della crisi climatica che affrontiamo, ma anzi ne amplifica evidentemente le ragioni”.

“Che metodo adottare in questo percorso? Noi crediamo che sia indispensabile avviare quanto prima una trattativa con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’autorità idrica Toscana e dalla Regione per valutare i margini di azione a disposizione dell’amministrazione comunale: e il Consiglio di oggi, che abbiamo proposto, va proprio in tale direzione – afferma Bianucci -. Quello che proponiamo noi è un percorso unitario, proprio per le ragioni che abbiamo citato in premessa: nulla ha mai unito la città, come il destino della nostra acqua. È stato vero, per citare alcuni esempi, nel 1995, quando la costituzione di Geal e la convenzione col Comune fu votata a larghissima maggioranza; è stato vero nel 2011, quando fu l’unanimità del Consiglio a decretare il proseguimento di Geal e l’accordo con l’Ato delle acque. Oggi, di fronte al nodo che ci troviamo ad affrontare, proponiamo di tentare, fino infondo, lo stesso percorso di unità: da costruire attraverso la costituzione di una commissione speciale, avvalendosi di quanto previsto all’articolo 14 del regolamento del consiglio comunale di Lucca, che abbia il compito di coadiuvare attivamente l’amministrazione nel percorso e di costruire una fase di partecipazione e ascolto, aperta a tutti i soggetti della città coinvolti e interessati al tema. La commissione potrà fare, col pieno sostegno politico dell’intero Consiglio, tutte le audizioni e gli approfondimenti che riterrà utile: in modo da centrare un punto di caduta condiviso e approfondito, e per questo autorevole e all’altezza della sfida che si apre di fronte a noi”.

“Non abbiamo un tempo infinito di fronte – conclude Bianucci -, perché tra un anno, e cioè 18 mesi prima della conclusione della convenzione, a termini di legislazione vigente questa città dovrà aver deciso compiutamente quale strada intraprendere, se non vuole che l’iter del dopo-convenzione proceda con passaggi automatici, e sui quali i lucchesi non possano più avere il controllo”.

Gli interventi istituzionali

Il primo a prendere la parola è stato Alessandro Mazzei, il direttore generale dell’autorità idrica Toscana, che ha lanciato un messaggio chiaro sul futuro di Geal: “I temi del servizio idrico sono importanti per tutto il territorio della Toscana. Si apre una fase importante di rinnovo delle concessioni in essere e molti territori sono chiamati a scegliere quale gestione adottare. Il nostro territorio, la Toscana, si distingue come quello che investe di più a livello nazionale: 89 euro all’anno per abitante, la media è di 62. Geal è una società virtuosa come dimostrano i dati. In questi anni abbiamo avuto cinque emergenze critiche e sul nostro territorio abbiamo risposto senza creare disagi ai cittadini. In Toscana c’è un servizio all’altezza delle sfide che, a causa dei cambiamenti climatici, saranno sempre più impegnative. Posso dire che la gestione salvaguardata di Geal non può proseguire oltra la scadenza naturale e anche il territorio del comune di Lucca entrerà nel sub-ambito territoriale in cui è inserito, nella Toscana-nord. Bisogna farci trovare pronti ad affrontare le sfide future e ci sarà da mantenere forte capacità di investimento”.

La parola è poi passata al neo-presidente di Geal, Paolo Buchignani: “L’acqua è un bene che va difeso e tutelato. Ho trovato una società virtuosa e ben improntata verso il futuro. Nel 2025 scadrà la convezione e in tale situazione ne risente l’attività progettazione e di investimenti per nuovi estensioni di rete come quella della fognatura. Sono previsti comunque numerosi investimenti: 3,5 milioni nel 2023, 2,5 milioni nel 2024 e 1,6 nel 2025. A questi si sommano gli interventi per le manutenzioni: 2,3 milioni nel 2023, 2,1 nel 2024 e 1,6 nel 2025. Circa il futuro di Geal l’auspicio è quello di perseguire la migliore soluzione possibile. Oggi il concessionario Geal si è dimostrato un partner affidabile e potenzialmente idoneo ad un’eventuale prosecuzione di un’attività gestoria della concessione qualora ci siano le condizioni”.

Geal, il nuovo presidente sarà Paolo Buchignani

L’intervento di Gianmarco Mancini, l’ex presidente Geal dimesso dopo circa cinque mesi dopo le polemiche: “Geal è una società sana e ben gestita. La gestione funziona bene. Serve però un occhio di riguardo sulle fognature. Il 2025 non è così distante e non c’è molto tempo per programmare il futuro. Lucca deve salvare Geal e l’acqua”.

Dimissioni da Geal, Mancini: “Ho voluto tutelare il sindaco, la Lega e l’azienda”

Giulio Sensi, ex presidente Geal per circa 10 anni, ha ribadito i risultati e i numeri virtuosi della società lucchese e ha lanciato un appello all’assise: “Ho ricoperto il ruolo di presidente di Geal per quasi dieci anni, praticamente un terzo della sua storia, anni in cui Geal si è conquistata il titolo di azienda migliore in Toscana secondo gli utenti, staccando di molti punti percentuali tutte le altre società, arrivando praticamente all’unanimità di utenti soddisfatti del servizio. Merita in questa sede citare anche gli standard di qualità commerciale (o contrattuale) e quelli di qualità tecnica, utilizzati da Arera per misurare le performance dei gestori e incentivarne il miglioramento. Ebbene, come noto, Geal ha ottenuto ingenti premi per la qualità tecnica per gli anni 2018 e 2019 risultando in particolare rispettivamente terzo miglior gestore in Italia per la qualità dell’acqua erogata e miglior gestore per l’acqua depurata ed ottenendo premi anche per l’adeguatezza del servizio fognario. Tra l’altro, la virata regionale del 2020 dalla previsione di gestore unico previsto dalla legge regionale 69 del 2011 a quella di gestori di ambito si è proprio appoggiata ad uno studio di Ref ricerche, commissionato da Ait, per affermare che al di sopra del livello sub regionale non è garantito un miglioramento della qualità ed un conseguimento di economie di scala: ebbene Geal ne è l’esempio avendo conseguito risultati importanti su un territorio ancora più piccolo di quello provinciale. Anche sulla qualità commerciale (i premi saranno attribuiti sugli anni a partire dal 2020 appena Arera li renderà noti) Geal presenta gli indicatori Mc1 e Mc2 con valori molto elevati che dovrebbero garantire l’ottenimento di premi”.

“Sono proprio questi risultati che inducono a riflettere sull’opportunità di capire quali soluzioni tecniche future possano davvero consentire al territorio di Lucca di mantenere queste performance  – prosegue Sensi -. Il merito non è stato certo mio, ma di una squadra di persone competenti e appassionate verso il proprio lavoro. Non ho mai pensato, avvicinandosi la scadenza della concessione del servizio, che l’avventura a cui avevo contribuito per molti anni e con tante energie potesse finire. La sfida era, ed è, quella di valorizzare tutto il patrimonio di competenze, investimenti e relazioni che Geal ha costruito nella sua storia, una storia positiva in cui è stato dimostrato ai cittadini – per il cui interesse primario una società di servizi pubblici dovrebbe sempre operare – che un’azienda partecipata dal pubblico può conciliare efficienza e risposta ai bisogni del territorio. Nel 2025 Geal si troverà di fronte ad un bivio e siamo in ritardo: dico siamo perché non voglio puntare il dito contro l’amministrazione comunale, dobbiamo sentirci tutti parte di un percorso che porterà la nostra città a ridefinire il rapporto con la sua risorsa più importante. Ma questo percorso deve essere preso in mano dall’amministrazione perché è prima di tutto politico. Verso quale assetto futuro aderire e su quali tempistiche fare leva è una decisione che deve essere presa mettendo al centro l’interesse dei cittadini e la salvaguardia della risorsa, considerando anche che gli enormi passi avanti fatti in questi anni per colmare un ritardo cronico negli investimenti, in particolare nelle fognature, non hanno risposto a tutti i bisogni del territorio e c’è ancora molto da fare ad iniziare dal completamento delle fognature nell’Oltreserchio e dalla messa in totale sicurezza delle infrastrutture acquedottistiche. Geal ha avuto fino ad oggi il servizio più efficiente con la tariffa più bassa della Toscana: è un privilegio che va difeso, consapevoli che ogni scelta che verrà fatta avrà un impatto anche sul costo del servizio ai cittadini. Di fronte a tutto questo siamo in ritardo: le scelte di domani non possono essere prese domani, ma oggi, se vogliamo preparare con cura gli importanti passaggi che avremo davanti. E nessuna strada deve essere esclusa a priori”.

L’ex presidente ha lanciato qualche stoccata in merito alla situazione attuale della società: “Da parte mia, per il poco che posso, ho manifestato fin dal primo incontro con il sindaco Mario Pardini la disponibilità a mettermi a disposizione in modo gratuito e volontario per qualsiasi sostegno, alla luce della mia decennale esperienza di presidente – ha affermato Sensi -. Tale disponibilità l’ho ribadita all’assessore Consani e al presidente della Holding Porciani le poche volte che ci siamo incontranti nelle fasi di passaggio. Questa disponibilità per ora non è stata utilizzata, ma siamo sempre in tempo. Infine una considerazione che può sembrare superflua mentre siamo qua a discutere il futuro di Geal e del servizio idrico a Lucca: Geal non ha solo un futuro, ma anche un presente. E dobbiamo ammettere serenamente che l ‘amministrazione comunale di Lucca ha rinunciato in questi mesi ad esprimere un indirizzo pubblico chiaro sull’azienda e a coltivare il suo legame con il territorio che passa dal legame del consiglio di amministrazione con l’azienda e le sue persone, legame che va curato. In azienda ci dobbiamo passare molto tempo! Perché non è vero, come molti dicono, che le decisioni vengono prese solo dal socio privato. Le decisioni, almeno nel decennio in cui ho presieduto il Consiglio di amministrazione, sono sempre state prese in modo concertato e mettendo al centro l’interesse dei cittadini e la tutela dell’ambiente. Tutto questo costa tempo, fatica e a volte anche tensione, soprattutto da parte della figura del presidente che è la cinghia di trasmissione del sistema e che tiene insieme tutte le sue parti, ma non è eludibile se vogliamo dare un indirizzo pubblico chiaro all’azienda e ai sui piani. E questo indirizzo manca da qualche tempo”.

“L’acqua è un bene comune certo, ma come ogni bene comune necessita di cura, visione e investimento – ha concluso -. È tempo, e il consiglio comunale di oggi ne è una prova di grande rilievo, di rimettere la risorsa idrica al centro di una visione di città. È tempo di decidere il futuro, partendo anche da un presente diverso“.

Per Maurizio Dinelli, presidente Geal dal 1998 al 2000, Lucca deve prepararsi ad affrontare al meglio il futuro: “Siamo all’alba di una nuova gestione del servizio idrico a Lucca. Anche una proroga di pochi mesi, o anni, non basta: c’è bisogno di pensare al futuro. C’è da preparare la futura gestione. Va evitato che Lucca perda centralità su decisioni su servizi e tariffe. Al centro deve rimanere la tutela del bene acqua. Oggi ci resta poco tempo e dobbiamo pensare al futuro nell’ottica della tutela dei cittadini”.

In Consiglio sono intervenuti anche Giuseppe Sardu, presidente di Acque spa, e Vincenzo Colle, presidente Gaia spa (che gestisce il servizio idrico in Versilia e in Valle del Serchio), che hanno elencato i dati delle due società. Quest’ultimo ha ricordato che: “Gaia spa è l’unico gestore in Toscana interamente pubblico. Ricordo che negli ultimi anni abbiamo accantonato un fondo che ogni anno è destinato alle famiglie disagiate: un aiuto per abbattere le tariffe. Abbiamo fatto scelte molto precise: il call-center, per esempio, non è stato esternalizzato. Un operatore di Gaia è sempre pronto a rispondere alle esigenze dei cittadini. Si  può pensare ad integrare un polo dell’acqua pubblica in Toscana”.

La consigliera regionale Pd Valentina Mercanti si augura che la richiesta della costituzione di una commissione speciale, lanciata dall’opposizione, venga accolta: “Oggi discutiamo di un tema importante e la decisone sul tema dell’acqua riguarderà il futuro della nostra città e del territorio. Mi auguro che venga accolta la richiesta della costituzione di una commissione speciale. Lucca è una città che non deve cadere nell’errore di isolarsi, come spesso fatto in passato. Serve una collaborazione fattiva che porti ad una decisione condivisa su un tema così importante come quello dell’acqua. Serve un coinvolgimento massimo della cittadinanza: da questa scelta dipenderà il futuro dei cittadini in termini di tariffe e investimenti. Mi auguro che l’amministrazione sia aperta e abbia un approccio di condivisione per avviare un percorso condiviso per arrivare alla migliore scelta per i cittadini. Ci aspetta un lavoro lungo e faticoso”.

Per il consigliere regionale Fdi Vittorio Fantozzi la società Geal va salvata: “I riardi sul tema acqua non sono certamente imputabili all’amministrazione Pardini. Mi appello al sindaco: va salvata la risorsa acqua e la risorsa Geal, serve fare il possibile. Va difeso tutto il patrimonio che Geal rappresenta per tutti noi. Anche sulla multiutility fiorentinocentrica il ritardo c’è e siamo ancora in tempo a definire la partita. La situazione è ancora da definire. Noi però vogliamo salvaguardare la risorsa acqua e il patrimonio Geal”. Sulla stessa linea il consigliere regionale Lega Massimiliano Baldini: “Va fatta ogni cosa possibile per salvare l’acqua a Lucca e la Geal. Il patrimonio della società merita da parte di tutti noi il massimo impegno per salvare questo contesto. Va fatto questo passo nell’interesse di tutti i cittadini lucchesi. Non bisogna rassegnarci. Geal ha una storia lunga e va difesa, non dobbiamo fare compromessi a ribasso. Va fatto ogni sforzo possibile per difendere Geal. È una battaglia possibile da portare avanti”.

“Nessuno pensi di accaparrarsi inopinatamente l’acqua dei lucchesi, nessuno pensi di fagocitarsi Geal sull’altare di logiche e di interessi ben diversi da quelli che stanno a cuore a Lucca – il commento di Baldini -. La Lega metterà in atto ogni azione possibile per far sì che questo modello societario da sempre così virtuoso ed al tempo stesso così socialmente e culturalmente identitario della città, sia salvaguardato dalle solite politiche accentratrici care al Pd regionale che come sempre pensa alla spartizione del potere e delle poltrone ma non alle esigenze dei cittadini e delle comunità. È necessario che proprio a partire dal consiglio comunale di Lucca maturi una coesa e fiduciosa volontà comune che proceda in questa direzione e che si convinca come sia possibile mettere in atto azioni che puntino a garantire a Geal la sua continuità operativa anche dopo il 2025. Se il Pd locale ed il suo gruppo Consiliare hanno a cuore Lucca e la gestione dell’acqua si uniscano al nostro impegno perché a noi non interessa fare battaglie ideologiche ma mettere al centro il solo interesse della città.  Il nostro equilibrato ottimismo deriva dall’azione messa in campo dalla stessa Ait che ha scalzato con propri provvedimenti amministrativi il principio che prevede l’obbligo di giungere alla costituzione di un unico gestore che operi sull’intero territorio regionale, al contrario riprendendo la definizione dei ‘sub-ambiti’ previsti dall’articolo 147 c. 2 del D.Lgs 152/2006 introdotto con il decreto sblocca Italia del 2014 sui presupposti della necessità di conseguire maggiore efficienza gestionale e migliore qualità del servizio all’utenza nei limiti di ambiti territoriali comunque non inferiori alle dimensioni delle province o delle città metropolitane”.

“Una visione peraltro legittimata dal parere dell’avvocatura regionale del 7 febbraio 2020 che è stata ulteriormente accreditata da uno studio tecnico esterno della società Ref Ricerche srl di Milano approvato con decreto del direttore generale n. 53/2020 e consegnato il 6 novembre 2020 il quale ha confermato come la previsione di tali sub-ambiti sia conforme al dettato normativo nazionale ma soprattutto che è proprio a basse dimensioni operative che si realizzano miglioramenti in termini di economia di scala e di qualità del servizio e che così facendo si garantisce anche la tutela del principio di prossimità socio-culturale – prosegue Baldini -. Infatti, da tale studio emerge che i coefficienti di qualità contrattuale migliore si raggiunge in ambiti dove le classi di popolazione sono ricomprese in fasce che oscillano fra 34mila e 99 mila abitanti e fra 222mila e 452mila abitanti e che, al contrario, le peggiori economie di scala si realizzano in ambiti con fasce di popolazione inferiore a 34 mila abitanti o superiori a 452mila. Numeri che, laddove confermati, la direbbero lunga sia per Publiacqua che vede un ambito con popolazione pari a 1.258.938 che per Acque Spa con 754.436 ma anche per Gaia che ha un ambito con 436.766 abitanti e che supererebbe di parecchio le 500.000 unità se si dovesse realizzare l’accorpamento con Geal”.

“Se questo è lo spirito ed il quadro statistico che ha animato e prodotto il provvedimento dell’assemblea di Ait mettendo da parte il principio del gestore unico regionale – insiste il consigliere regionale della Lega – si può allora ben comprendere come si possa aprire un ragionamento che vada anche al di là delle 6 conferenze territoriali, ripensando modifiche normative della legge che possano definire un numero maggiore di sub-ambiti, sempre nei limiti del contesto provinciale, dove i numeri più bassi realizzino migliore gestione e più qualità. Un quadro dove allora anche la sopravvivenza di Geal oltre il 2025 non sarebbe più una chimera e che comunque legittima sin da ora la richiesta di una proroga che possa permettere approfondimenti maggiori sia in ambito pubblico che da parte del socio privato per capire come percorrere fino in fondo questo nuovo orizzonte. Il consiglio regionale, unico organo rappresentativo di tutti i toscani, non può certo sottrarsi ad un confronto serrato su questo tipo di tematica ed anche in qualità di membro della commissione ambiente a Firenze – conclude Massimiliano Baldini – intendo promuovere, in accordo con il gruppo consiliare regionale della Lega, atti ed azioni che possano andare in questa direzione ed evitare che la storia straordinaria di Geal e dell’acqua di Lucca vada perduta a causa delle responsabilità del partito democratico, incapace di governare la Toscana così come le dinamiche dei beni comuni”.

Gli interventi dei cittadini

La fase degli interventi dei cittadini è stata aperta da Franco Galeotti (Filctem Cgil): “Quella di stasera è una discussione importante e volevo sottolineare che le grandi performance di Geal – elencate durante gli interventi di questa sera – sono state raggiunte grazie al grande sacrificio dei lavoratori anche durante la pandemia. Geal rappresenta un fiore all’occhiello per queta amministrazione, è vero, però il 31 dicembre 2025 questa concessione scade. È doveroso parlare del futuro. Dobbiamo ripartire dalle basi e la prima cosa da fare, secondo me, è ripristinare la normalità della gestione del servizio. Ora si apre un’occasione straordinaria: serve un piano che tenga conto dei cittadini lucchesi”. Per Marinella Manfrotto (presidente Rtm): “Serve aprire un percorso condiviso. È in atto una rivoluzione che definirei incivile sulla gestione delle risorse idriche in Toscana. La capitalizzazione dell’acqua è un processo negativo: va contro il referendum del 2011e va ad impattare contro i beni pubblici. Abbiamo davanti una sfida importante, dobbiamo fare delle scelte prima della scadenza della concessione del 2025. Lucca, qualsiasi sia la scelta fatta, deve mantenere la propria voce che abbia valore e importanza”.

Per Tommaso Panigada (associazione Senza Confini): “Le scelte che verranno fatte dovranno fare i conti con i problemi reali. L’acqua è un bene sempre più carente. Invito tutti a riflettere sulle parole di Mazzei, che ha ricordato la legge. Noi proponiamo di realizzare un unico gestore per la Toscana nord e Lucca può dare la sua esperienza, quella maturata in Geal. Gli impianti vanno efficientati. Cerchiamo di tutelare l’acqua”. La parola è poi passata a Claudio Salvetti: “Lucca non è condannata ad un destino ineluttabile, è ancora tutto da riscrivere. Non voglio fare il tifo per Gaia o Acque spa, tantomeno per la proroga per l’attuale concessione: è vietato dalla legge e significherebbe rimandare la scelta. Non tifo nemmeno per la multiutility. Io tifo per i lucchesi, che per ora godono della tariffa più bassa della Toscana. Una soluzione potrebbe essere quella di creare una nuova società con il coinvolgimento del Comuni vicini. L’acqua è un bene pubblico primario, riscrivete la storia in vista del 2026”.

In pensione Salvetti, protagonista dell’acquedotto di Lucca

L’ultimo intervento è stato quello di Luca Fidia Pardini ( Europa Verde – Verdi Lucca): “Spero che questo sia l’inizio di un percorso necessario e che dovrà essere condiviso. L’acqua deve essere un bene comune per tutta la città di Lucca, a prescindere dai conti in banca. L’acqua è una ricchezza di tutti e tutte. C’è bisogno di un gestore pubblico, motivato e serio. A Lucca va promossa una gestione pubblica”.

Il dibattito e l’ordine del giorno

Conclusi gli interventi delle istituzioni e dei cittadini, si è passati alla fase del dibattito tra maggioranza e opposizione. Un dibattito partito con l’illustrazione dell’ordine del giorno del centrosinistra da parte del capogruppo Pd Francesco Raspini: “Oggi è una giornata importante e rivendico il merito e l’intuizione dell’opposizione di aver voluto che si celebrasse questo Consiglio. Dal comitato di Puccini fino agli assi viari: noi, a differenza di altri, abbiamo tenuto un atteggiamento lineare e duro. L’auspicio di stasera è quello di arrivare ad un documento condiviso su questo importante tema, quello del servizio idrico. Una cosa però va detta: non ci è piaciuto vedere l’intervista di un capogruppo della maggioranza sul tema, proprio prima del consiglio comunale. Non va fatta politologia, serve pensare al bene dei cittadini. Noi abbiamo un territorio comunale che per il 40% è privo di fognature. Abbiamo questa impellentissima esigenza, è questo il primo bisogno e sono necessarie decine di milioni di euro per realizzare le fognature. Servono investimenti. Il secondo problema è quello tariffario. Noi è bene ribadire che siamo contrari al gestore unico. Il direttore dell’autorità idrica Toscana Mazzei però stato è chiaro e ci ha detto qual è il percorso, il quadro normativo. Su questo tema è necessario lo strumento della commissione speciale per approfondire nel merito tutte le opzioni future. Facciamo questo percorso, laicamente. C’è un pezzo grande del nostro territorio che aspetta da anni opere da paese civile (le fognature ndr)”.

L’ordine del giorno, che è frutto di un lavoro di condivisione con la maggioranza, riceve il benestare da parte di tutto il consiglio comunale. Un documento firmato da tutti i gruppi che chiede, in sintesi, di istituire una commissione speciale, investimenti sul territorio, adeguata manutenzione della rete idrica e il mantenimento delle tariffe.

L’intervento di Elvio Cecchini (Lista Civile): “Ben venga la commissione speciale che, secondo me, dovrebbe escludere l’ipotesi della gestione pubblica e di quella privata. Serve un misto pubblico-privato. Voterò favorevole alla mozione”.  Da Armando Pasquinelli (capogruppo Lega) arriva un plauso all’opposizione per aver chiesto un Consiglio sul futuro del servizio idrico: “Non va disperso il patrimonio che Geal ha prodotto per la città. Siamo favorevoli alla commissione speciale. L’acqua è di tutti e la Lega farà la sua battaglia per la difesa di Geal. È un punto di riferimento, un esempio, e vorremmo tutelare la sua capacità. Non va esclusa a priori la possibilità della sopravvivenza della Geal. Anzi, va mantenuto in vita questo nostro gioiello. La commissione avrà un compito arduo e bisognerà essere veramente laici. Componiamo questa commissione e iniziamo a lavorare. Va trovata una quadra tutti insieme per il bene dei cittadini”.

La parola è poi passata al capogruppo di Fdi Lido Fava: “Geal è un’azienda da tutelare e ci auspichiamo che vada oltre il 31 dicembre 2025. Adesso mi rivolgo all’opposizione e i molti consiglieri che facevano parte dell’amministrazione Tambellini: quale percorso avete predisposto al 26 giugno 2022? Quali passaggi erano stati fatti per preparare Lucca e Geal a questo passaggio importante? Adesso vanno evitate soluzioni frettolose. Dobbiamo partire, ahimè, da zero e adesso dobbiamo arrivare ad ottenere una proroga per la Geal, magari fino al 2030 (o oltre). Serve prorogare la validità della concessione di Geal anche per individuare la migliore soluzione per i dipendenti e i cittadini lucchesi. Serve condivisione di intenti su questo tema. Noi diciamo no al monopolio dell’acqua potabile. Tutti questi temi verranno sviscerati all’interno della commissione speciale”. La mozione riceve l’ok anche da parte di Difendere Lucca: “L’acqua è un bene pubblico, fondamentale che non dovrebbe dipendere da logiche di business – le parole del capogruppo Lorenzo Del Barga -. L’amministrazione Pardini è molto attenta a questo tema ed è auspicabile un percorso condiviso. Per questo voteremo favorevole alla mozione e ben venga alla commissione speciale. Geal è un’azienda di eccellenza, di Lucca e che non risponde a logiche fiorentinocentriche. È giusto proseguire una linea che porti alla proroga però, in parallelo, dobbiamo anche trovare una strada alternativa qualora questa soluzione non sia percorribile. Vanno difese le tariffe, questo sarà fondamentale. Dobbiamo iniziare anche predisporre investimenti”.

Le valutazioni del capogruppo di Lucca Futura Gabriele Olivati: “La commissione dovrà valutare tutte le soluzioni possibili. È il momento giusto per fare un laboratorio per migliorare la gestione precedente. A Lucca abbiamo l’acqua, una risorsa che ci dà un potere contrattuale rispetto agli altri territori. L’obiettivo deve essere gestire al meglio la risorsa e trovare la soluzione migliore per farlo”. Le puntualizzazioni del capogruppo Pd Raspini: “L’amministrazione Tambellini ha chiuso il mandato tre anni e mezzo prima della scadenza della concessione Geal. Del tema, però, ci siamo occupati eccome. Con la commissione verifichiamo in tutti i modi possibili se sarà possibile proseguire con Geal nonostante le parole dette questa sera da Alessandro Mazzei”.

L’ordine del giorno riceve il plauso anche di Giovanni Ricci (Forza Italia-Udc): “La futura commissione speciale dovrà valutare tutte le strade percorribili senza nessuna preclusione. Anche noi voteremo favorevole al documento”.

A chiudere il dibattito è stato l’intervento del sindaco Mario Pardini: “Ringrazio tute le persone che questa sera hanno portato il loro contributo su un tema importante come quello futuro del servizio idrico. La mia posizione è sempre stata molto lineare: dalla campagna elettorale in poi abbiamo sempre detto che avremmo optato la terza via, ovvero far sì che la concessione di Geal fosse estesa. In un anno non è stato fatto poco, abbiamo iniziato diversi dialoghi. Siamo in ritardo? No, lo ripeto, in questo anno ci siamo subito chiariti le idee e portato avanti gli obiettivi dichiarati in campagna elettorali. Noi vogliamo valorizzare le nostre società partecipate e vogliamo tutelare Geal. La commissione è uno strumento molto importante: potrà essere portatrice di nuove idee e possibilità. Nessuna via è preclusa, la prima strada però è quella di estendere la concessione di Geal. Lo ripeto, dal primo giorno abbiamo lavorato per arrivare alla strada migliore: è bene dire che non ci attiviamo da oggi. Non dobbiamo pensare al consenso, ma al bene della collettività. Voglio rassicurare i dipendenti di Geal, che oggi erano qui presenti: vogliamo tutelare e valorizzare questa risorsa. Oggi è stato un dibattito molto trasparente e spero che si possa ripetere anche su altri temi”.