Quartieri social, in autunno al via i primi cantieri

Partiranno con l’autunno i primi cantieri degli interventi di riqualificazione dei quartieri di San Vito e San Concordio che hanno ottenuto un finanziamento di 16 milioni di euro da parte della presidenza del consiglio dei ministri, a fronte di un investimento di 4 milioni da parte del Comune di Lucca. Entro il 19 giugno dovranno essere presentati i progetti definitivi, sulla base dei preliminari che hanno vinto il bando ministeriale, costruiti anche attraverso un percorso di partecipazione con associazioni e cittadini. Braccio operativo del Comune per la gestione dei progetti sarà la società in house Erp, secondo quando previsto da una convenzione che a giorni – una volta ottenuto il via libera da parte dei revisori dei conti – sarà approvata con delibera di giunta.

Sarà quindi Erp a imbastire le gare di appalto per i progetti esecutivi e a individuare il responsabile unico del procedimento; al Comune spetterà il monitoraggio dei lavori, il cui esito dovrà essere comunicato ogni 6 mesi al ministero. Le modalità di gestione dei progetti sono state affrontate oggi (16 maggio) dalle commissioni lavori pubblici e partecipate riunite in seduta congiunta. “Confermiamo in questo modo la nostra fiducia nei confronti di Erp – ha spiegato l’assessore Giovanni Lemucchi – con la quale abbiamo già portato avanti la chiusura del ‘contratto di quartiere’ a Pontetetto. È una scelta che permetterà una maggiore duttilità nei pagamenti alle ditte in corso d’opera, qualora si verificassero ritardi da parte del ministero, perché Erp dispone di una struttura finanziaria autonoma rispetto al Comune; ma è anche – ha continuato – un modo per non gravare ulteriormente sull’ufficio lavori pubblici, già carico di attività ulteriori rispetto all’ordinario come i cantieri ex Piuss, la Manifattura e i lavori Piu a Sant’Anna. Inoltre Erp – ha ricordato ancora Lemucchi – era già uno dei soggetti coinvolti per uno degli interventi più consistenti dei Quartieri Social, quello di piazza Ariosto a San Vito che in un primo momento prevedeva l’abbattimento e la ricostruzione dei fabbricati residenziali secondo i più aggiornati criteri di efficienza edilizia ed energetica. È stata poi trovata una soluzione progettuale, anche per evitare disagi agli abitanti, per procedere invece con una riqualificazione complessiva”. “Erp interverrà in fase esecutiva – ha spiegato il suo amministratore unico, Andrea Bertoncini – ma le decisioni spetteranno al Comune. Mettiamo a servizio di Lucca la nostra esperienza nel campo delle gare di appalto, e lo facciamo volentieri, anche con l’intento di porci come punto di riferimento per operazioni analoghe per gli altri Comuni della provincia”. Andranno a sommarsi all’investimento ulteriori 2 milioni, ‘figli’ della partecipazione a un bando nazionale precedente, con la quale il Comune di Lucca richiedeva interventi migliorativi per San Vito – classificandosi al settantesimo posto e risultando escluso, in un primo momento, dal finanziamento. Situazione che si è sbloccata però lo scorso febbraio, quando è stata sottoscritta a Bologna la convenzione per la distribuzione delle risorse previste dal piano per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Grazie a questo ulteriore importo potrà essere soddisfatta una delle necessità più sentite dagli abitanti del quartiere di San Vito, come emerso dal percorso di partecipazione: la riqualificazione e successivo acquisto dell’ex distretto socio-sanitario di via Giorgini, per la realizzazione di un centro civico. Ci saranno inoltre un milione e 650mila euro da rimodulare per ulteriori interventi di riqualificazione. Ma sono i futuri lavori in piazza Ariosto a suscitare l’interesse dei commissari: “Dove verranno spostati i residenti? Mi auguro che saranno fatte le opportune valutazioni da parte dell’amministrazione”, commenta il consigliere di opposizione Nicola Buchignani. “Senz’altro e a tempo debito – replica Lemucchi – anche perché, è bene sottolinearlo, alcuni residenti sono assegnatari di alloggi pubblici, altri ne sono divenuti proprietari riscattandoli. La situazione è complessa e sarà opportuno fare i dovuti distinguo”. Il consigliere Lucio Pagliaro (Pd) chiede lumi a Erp circa le modalità di gara: “Mi auguro che sarà adottato il principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non quello del massimo ribasso: è importante tutelare la qualità dei lavori che saranno eseguiti e fare in modo che lavorino soprattutto aziende del territorio, in grado di conoscere il contesto in cui vanno a operare”. Prima della redazione dei progetti definitivi che andranno a base di gara, si terranno tre nuovi incontri partecipativi: il 21 maggio con le associazioni che hanno concorso alla definizione dei Quartieri Social, il 23 maggio con i cittadini di San Vito e il 24 maggio con quelli di San Concordio. Erp percepirà 450mila euro dal Comune per la gestione dei progetti: meno della metà di quelli previsti dal bando ministeriale, che prevedevano il 5 per cento dell’importo totale e quindi 1 milione di euro. Il consigliere Gianni Giannini (Pd) ha posto al centro delle sue domande il tema dell’accessibilità: “I lavori che verranno eseguiti prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche?”, domanda che ha avuto risposta affermativa per quanto riguarda le realizzazioni ex novo, mentre per gli adeguamenti sarà fatto quanto possibile previa valutazione dello stato dell’esistente. Tra gli interventi previsti, anche la realizzazione di una piazza coperta nell’area ex Gesam di San Concordio, per la quale si rende necessaria una variante urbanistica: sarà quindi questo, con ogni probabilità, l’ultimo dei cantieri a partire ed è già stata richiesta una proroga di 6 mesi al ministero. “I tempi per cantieri da oltre 22 milioni – conclude Lemucchi – sono sempre dilatati: se a gennaio 2019 riuscissimo ad avere tutti i cantieri aperti sarebbe già un risultato importante. Il tempo di esecuzione dei lavori è stato stimato in tre anni”. Un tempo che, se rispettato, potrebbe permettere all’amministrazione Tambellini di chiudere il proprio mandato ‘in bellezza’, centrando concretamente uno degli obiettivi principali del proprio programma di governo della città.

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