Il coronavirus uccide anche il maestro Luigi Roni, basso di fama mondiale foto

Era ricoverato da giorni all'ospedale San Luca. Era stato il primo positivo nel Comune di Fabbriche di Vergemoli

Grave lutto nel mondo della musica. È morto questa sera (26 marzo) Luigi Roni, 78 anni, basso di fama mondiale. Era ricoverato all’ospedale San Luca dopo essere risultato positivo al coronavirus.

Era stato il primo positivo del Comune di Fabbriche di Vergemoli, in quanto residente con la famiglia a Calomini.

Luigi Roni era nato nato il 22 febbraio 1942 a Vergemoli. Aveva frequentato il Boccherini di Lucca studiando fagotto con il professor Cenni. In un secondo momento decise di dedicarti alla lirica e arrivò al canto studiando, sempre a Lucca, con la maestra Adriana Pizzorusso, grande conoscitrice della scuola dell’800. Dopo anni di studio, il cantante debuttò, giovanissimo, a Spoleto, in Faust, nel ruolo di Mefistofele. Dopo quel felice esordio il maestro Roni ha calcato le scene dei più grandi teatri del mondo facendo onore a se stesso e alla terra lucchese di origine.

Luigi Roni è soprattutto noto per Aïda (1977), Metropolitan Opera Hd Live (2006) e Manon Lescaut (1998) e , come già detto, nei quarantacinque anni di carriera ha lavorato molto sia in Italia che all’estero, ha calcato i più importanti palcoscenici del mondo ed è stato a lungo scritturato alla Scala di Milano.

In Lucchesia il suo nome è legato a quello del festival estivo Il Serchio delle muse di cui è stato ideatore, un festival itinerante nelle principali piazze della Valle del Serchio, nato nel 2002.

Luigi Roni lascia il figlio Claudio con cui condivideva la casa di Calomini.

Fra i primi a ricordarne la figura Andrea Colombini, presidente del Puccini e la sua Lucca Festival. Piange, in generale, tutto il mondo della cultura e della musica lirica della provincia di Lucca.

“La scomparsa del Maestro Luigi Roni addolora tutti noi e ci colpisce ancora di più in questo periodo in cui tutti siamo più sensibili poiché rinchiusi nelle mura delle nostre case per l’emergenza coronavirus. Un virus terribile che si è portato via uno dei rappresentanti più preparati e illustri della cultura musicale del nostro territorio”.

Sono le parole che la presidente della Provincia Luca Menesini che – esprimendo il proprio cordoglio e la sua vicinanza ai familiari dell’artista – lo ricorda “sia come un musicista colto e talentuoso che si era affermato nel campo lirico a livello nazionale ed internazionale, sia come abile organizzatore di eventi musicali nella sua tanto amata Valle del Serchio. Grazie al supporto della Provincia di Lucca e di altri enti e istituzioni locali, infatti, il maestro Roni aveva ideato il festival lirico Il Serchio delle Muse nel 2002 che aveva subito riscosso un grande successo: una manifestazione che soprattutto nelle prime edizioni fu sempre presentata alla stampa nella prestigiosa cornice di Palazzo Ducale. A lui si devono molte iniziative musicali e culturali che, da quel grande artista che era, riuscivano sempre a catalizzare l’attenzione del pubblico. Lascia un grande vuoto nel mondo culturale della nostra provincia e in tutti coloro che lo hanno conosciuto e frequentato da vicino”.

“Non possiamo spiegare – sono le parole dell’organizzazione del festival Serchio delle Muse, del quale era presidente – quanto sia grande la perdita, dell’uomo, dell’artista e del riferimento che per tutti noi Luigi è stato. In questi venti anni di amore e dedizione per la musica e per il suo territorio. Ci stringiamo intorno ai familiari interpretando il pensiero di tutti coloro che hanno amato ed ammirato un grandissimo artista”.

Il consigliere regionale ed ex presidente della Provincia Stefano Baccelli, così lo ricorda: “È stato un grande artista – spiega – impegnato nei più importanti teatri del mondo, un grande ideatore culturale con il suo Serchio delle Muse, soprattutto un gran signore”.

Un ricordo anche dal sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti: “Ogni anno veniva da me, da grande signore, da uomo di straordinaria cultura, e presentava il nuovo appuntamento con l’opera lirica. Chiedeva una mano organizzativa, poi a portare gente ci pensava lui: infatti piazza Garibaldi era sempre gremita con 300/400 persone.
È la prima persona che conoscevo bene che il Covid mi porta via. Ma era vecchio, si dirà, forse era già malato. Questi discorsi possono consolarci in astratto, anche se non dovrebbero valere mai, ma certamente stanno a zero quando “il vecchio” e “il malato” prendono un nome, un volto, una storia”. “Per questo dobbiamo rispettare le regole – dice ancheoa Andreuccetti ò per evitare che la morte colga meno persone possibili, per fare in modo che un futuro degno possa essere scritto anche in nome di chi ci ha lasciato. Sarà che nell’ultimo anno ho vissuto con la morte intorno, ma non sopporto più la superficialità e il “tanto a me non toccherà mai”. Questo virus si sconfigge con la conoscenza e con l’attenzione. Tutti uniti, nessuno escluso. Caro Maestro Roni, ce la faremo anche in tuo nome”.

Così David Saisi, sindaco di Gallicano: “Ci stringiamo con grande affetto attorno a Claudio, Giorgia, Elda, Chiara, Giulio e a tutta la famiglia Roni in questo doloroso momento e porgiamo loro le nostre più sentite condoglianze. Oggi il Maestro ci ha lasciati, ma sarà sempre con noi in tutti i momenti di vita culturale che animeranno il nostro comune. Non dimenticheremo una così grande persona, un uomo sincero, grandioso per la sua generosità, cultura e carisma. Mancherà a tutti i gallicanesi la sua determinazione, il suo amore per la musica e la cultura”.

Commozione a Castelnuovo dove il sindaco Andrea Tagliasacchi lo ricorda così: “Lo ricordo al teatro Alfieri venerdì 6 settembre a salutare con la consueta passione gli oltre 500 spettatori che, dopo un interminabile applauso, si congedarono entusiasti dall’edizione 2019 del suo amato Serchio delle Musa. Tosca di Giacomo Puccini l’opera scelta dal direttore artistico per ringraziare l’affezionato pubblico che da anni, in numero sempre crescente, segue la rassegna itinerante da lui ideata e promossa con tenacia, convinzione e passione”. “Luigi, sulla scia di quell’ultimo successo, era già impegnato a incalzare l’amministrazione per mettere in piedi l’opera di chiusura dell’edizione 2020: Il Rigoletto di Giuseppe Verdi – prosegue – Per il Maestro Roni la musica è stata ragione di vita, professione amata, arte ispiratrice di straordinarie iniziative. La sua musica ha trovato negli ultimi 20 anni il connubio perfetto con la sua terra natia che è stata palcoscenico del suo impegno per la promozione della cultura musicale nella Valle del Serchio e in tutta la provincia di Lucca. La sua esperienza, la sua professione e i suoi legami con artisti di fama internazionale sono stati messi a servizio della sua gente e della sua terra in un meraviglioso atto d’amore”. “Ai familiari esprimo – conclude il sindaco – con non poca commozione, a nome mio personale e di tutta l’amministrazione comunale e la cittadinanza di Castelnuovo Garfagnana, un profondo cordoglio e una sincera vicinanza”.

A nome di tutti i sindaci l’intervento dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, presieduta da Tagliasacchi: “Il Maestro amava profondamente la sua terra – si legge nella nota – che frequentava con assiduità, al punto di dedicargli tante energie e portando a esibire sul nostro territorio grandi nomi della lirica internazionale.  La collaborazione con la Comunità Montana prima e l’Unione Comuni Garfagnana poi è stata estremamente proficua. Il rapporto iniziato tanti anni fa con un grande progetto che permise di sviluppare un percorso di avvicinamento all’opera che coinvolse oltre 500 ragazzi delle scuole del territorio e si concluse con un’operetta che fu estremamente seguita e apprezzata dai giovani studenti”. “La lunga partecipazione dell’ente al Serchio delle Muse – prosegue la nota – nelle sue numerose edizioni, è stata continuativa e in diverse occasioni i suoi uffici ne hanno ospitato la segreteria organizzativa. L’Unione e i Comuni componenti non hanno mai fatto mancare il sostegno e la logistica agli eventi nella consapevolezza che il Maestro Roni offriva alle nostre comunità un’opportunità unica di partecipare nelle piazze dei nostri borghi a spettacoli di elevatissimo livello artistico”.

“L’ultimo sforzo che il Maestro ci ha regalato purtroppo non lo vedrà compiuto – conclude la nota – Da mesi infatti coordinava un progetto dell’Unione Comuni Garfagnana e dell’Isi Garfagnana in cui le classi erano impegnate in un percorso formativo, in collaborazione con i docenti di materie letterarie, per portare i giovani alla scoperta dell’opera lirica. Alla conclusione del progetto, per l’ultimo giorno di scuola, era previsto un grande spettacolo, con illustri artisti, presso il Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garf.na, con tutti gli studenti. L’emergenza coronavirus non solo ha interrotto il progetto ma ha strappato a questa terrà il suo ideatore. Un immenso grazie al Maestro per tutto quello che ha donato alla comunità della Garfagnana. Ci piace ricordarlo con l’espressione che era solito ripetere ad ogni incontro organizzativo: qui mi sento a casa”.

L’assessore alla cultura del Comune di Lucca, Stefano Ragghianti, lo ricorda così: “Esprimo anche a nome dell’amministrazione comunale – dice – il più vivo cordoglio per la scomparsa del ,aestro Luigi Roni, uno dei grandi talenti che hanno rinnovato e portato nel mondo la grande tradizione musicale della nostra terra. Di Luigi Roni non potremo mai dimenticare l’affabilità, la competenza, ma soprattutto l’infaticabile passione per la divulgazione musicale, grazie al suo impegno e alla sua rete di conoscenze nell’ambito artistico con il festival Il Serchio delle Muse ha portato la lirica, il teatro la poesia negli angoli più belli suggestivi e sperduti della Valle di Serchio”.

Sul lutto interviene anche il sindaco di Coreglia, Valerio Amadei. “Oggi – dice – tutti noi piangiamo la scomparsa del maestro Roni, un artista di fama mondiale, uomo di straordinaria cultura, che tanto ha dato al patrimonio culturale dell’intera comunità. Ho avuto come sindaco del Comune di Coreglia Antelminelli il grande onore di conoscerlo per la tradizionale organizzazione del Serchio delle Muse, una delle manifestazioni che era diventata un vero e proprio fiore all’occhiello fra gli eventi organizzati nel nostro territorio, che riusciva sempre a riscuotere grande successo di critica e di pubblico”.

“Il coronavirus – prosegue – si è portato via un artista straordinario e la notizia della morte del maestro, lascia nello sgomento tutto il mondo della musica e della cultura, non solo della Valle del Serchio. Ai familiari voglio esprimere a nome mio personale, di tutta l’amministrazione comunale e della cittadinanza, un profondo cordoglio”.

“È una grave perdita per il mondo internazionale della cultura e della musica e in primo luogo per Fabbriche di Vergemoli – dice il presidente del consiglio comunale di Castelnuovo, Francolino Bondi – dove Roni era nato 78 anni fa.Una carriera artistica lunga ben 45 anni che lo ha visto alla ribalta sui palcoscenici dei più grandi teatri italiani e stranieri. Debbo al Serchio delle Muse, importante festival estivo da lui ideato e portato avanti negli ultimi anni in tanti Comuni della nostra Valle, il piacere e la fortuna di avere conosciuto personalmente il maestro Roni di cui ho potuto apprezzare, al di là delle sue doti  musicali universalmente riconosciute, la sua affabilità nel rapportarsi con le persone e le sue straordinarie qualità di grande organizzatore e promotore di cultura. La sua morte mi addolora tantissimo e al figlio Claudio e alla famiglia tanto provati da questo gravissimo, inconsolabile lutto, porgo le mie più profonde e sentite condoglianze”.

Il gruppo consiliare Uniti Svoltiamo insieme alla comunità di Fabbriche di Vergemoli ha appreso la notizia con sconforto: “Non ci sono parole per esprimere il vuoto che lasciala la perdita del Grande Maestro Luigi Roni nella piccola comunità di Fabbriche di Vergemoli. Un uomo, nostro concittadino, famoso a livello mondiale che con semplicità, passione ed entusiasmo è riuscito a trasmettere amore per la vera musica e per l’arte. Con professionalità ed eleganza ha fatto echeggiare le note della grande musica nelle più belle piazze del territorio e nel mondo. Persona carismatica e sincera rimarrà sempre nel ricordo di tutti noi per ciò che ci ha trasmesso rendendoci partecipi della vita culturale e del suo mondo. Ci stringiamo al dolore del figlio, della famiglia e della comunità che tanto amava”.

Anche l’associazione Musica Arte Cultura si stringe intorno al dolore di tutto il mondo della musica per la scomparsa del maestro Roni: “Il Maestro Roni – dice l’associazione – è sempre stato vicino alla nostra associazione, la sua presenza ha dato un grande lustro a numerosi nostri eventi e altrettante sono state le collaborazioni con il Serchio delle Muse, associazione di cui era fondatore e presidente, nonché direttore artistico. Una grave perdita nel mondo dell’opera lirica e nella musica della nostra Valle. Abbiamo perso un grande professionista, un grande maestro, un amico”.

Così lo ricorda anche Elio Antichi, maestro di coro: “Avevo parlato con lui un mese fa per il suo compleanno e tristemente quando è morta Mirella Freni, che ha condiviso con lui i maggiori palcoscenici internazionali. Ricordo quando mi fece conoscere colui che è sempre stato il mio mito inafferrabile Juan Pons, e ricordo le sue lezioni di canto che mi ha sempre donato gratuitamente. Arrivare nella sua casa a Vergemoli (dopo l’ultimo branco di lupi, fatti 500 metri a sinistra) era sempre una festa, impegnativa perchè il mio buon Luigi non mi ha mai fatto sconti ma mi ha sempre gratificato tutte le volte che facevo canestro quando cioè indirizzavo ogni nota, ogni pensiero, nel posto giusto. Un gran signore, un grande cantante, una splendida persona, un irraggiungibile Maestro, un grande amico. Ciao Luigi. Ciao Maestro, grazie di tutto e che la terra ti sia lieve!”.

Sentito e commosso anche il ricordo di Mario Puppa, ex sindaco di Careggine e segretario territoriale del Pd di Lucca: “La tua voce non è stata per me solo musica. Come il vento di primavera che impollina la natura di nuova vita le tue parole hanno cosparso la nostra valle di propositi d’amore. Abbiamo discusso tanto e ogni volta, al tuo cospetto, mi sono sentito tremendamente piccolo. Eri altissimo, imponente, forse sterminato. Mi sovrastavi con la tua cultura, la tua esperienza, la tua infinita passione per la vita. La tua voce profonda, echeggiante dal centro della terra, ha divulgato in questi ultimi vent’anni precise esortazioni e le istruzioni fondamentali per renderci migliori. La tua ricetta era semplice, mischiare la grande musica alle immagini più belle dei nostri borghi, il tutto condito magicamente con un sincero sentimento d’amore e un attaccamento profondo ai valori più autentici dell’esistenza. ‘Mario non si può andare avanti solo con pane e salsiccia! – tuonavi determinato celando un certo compiacimento irriverente – questa gente deve conoscere la grande musica, deve abituarsi all’opera e provare a entrare in contatto con i grandi autori. Non si può affettare solo salame e prosciutto! – continuavi imperterrito duellando ironicamente con le cose buone che piacevano tanto anche a te – Qui bisogna fare qualcosa di importante, di prezioso, perché le persone che vengono hanno bisogno assoluto di cultura’. Hai convinto anche me, caro Luigi. Da uno che non hai mai sofferto l’opera – conclude Puppa – mi sono ritrovato ad attendere con trepidazione gli appuntamenti estivi proposti dal tuo festival, canticchiare le arie e, ogni tanto, godermi in cuffia Tosca o La Traviata. Resterà il tuo ricordo diffuso dalla musica e le tue parole come piantate nelle zolle di questa nostra terra nella speranza che domani, le tue esortazioni, sboccino in un mondo fecondo di cultura, in un mondo migliore”.

Si unisce al cordoglio per la scomparsa di Roni anche Andrea Talani, sindaco di Molazzana: “Ci ha lasciato il maestro Roni, è stato un grande artista di fama mondiale, molto legato alla comunità di Molazzana e a tutta la nostra valle. A testimonianza di questo, è stato il fondatore de Il Serchio delle Muse, progetto che ha avvicinato la musica ai nostri territori. Ho avuto l’onore di conoscerlo a uno dei concerti al rifugio Enrico Rossi, è dal 2004 che porta la sua lirica sulle nostre montagne. Condivido il pensiero dell’amico Abramo Rossi: finita questa pandemia avremo il dovere di portare avanti il suo progetto e il suo pensiero. Sentite condoglianze alla famiglia”.

Anche il l’onorevole Raffaella Mariani ricorda il maestro Roni: “A nome della comunità di San Romano esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia del Maestro Luigi Roni. Grazie alle sue iniziative ed alla grande cultura musicale ha reso un servizio di valore inestimabile al nostro territorio cui era profondamente legato. La determinazione del maestro ha permesso di avvicinare alla musica lirica un numero crescente di cittadini ogni anno attraverso l’organizzazione del festival itinerante Il Serchio delle Muse. Dobbiamo riconoscere al cittadino di Vergemoli, la cui carriera internazionale nel mondo dell’opera lirica ha raggiunto i massimi livelli, quella straordinaria generosità verso i luoghi e le persone delle sue origini trasmessa attraverso una infaticabile azione di promozione e organizzazione di rappresentazioni musicali. Per tutte queste ragioni gli rivolgiamo un pensiero grato assieme ad una preghiera”.

Il cordoglio del presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, Alessandro Adami: “Luigi Roni ci ha lasciato. Il nemico invisibile, che sta facendo vivere tanto dolore al nostro Paese in questi tristi giorni, ci ha privato anche di questo grande uomo.  Luigi amava la musica, soprattutto la grande musica lirica italiana. La Fondazione Giovanni Pascoli lo vuole ricordare proprio per questo suo nobile sentimento, che viveva profondamente, e che lo ha visto prima cantore, poi promotore e protagonista di numerose iniziative di elevato livello culturale, realizzate nella nostra provincia”.

“Tra queste desideriamo ricordare, con particolare piacere, l’omaggio a Giovanni Pascoli e alla cultura dei popoli della terra che si svolge il 10 agosto nel giardino di Casa Pascoli, ma anche per tante altre manifestazioni promosse con l’associazione Il Serchio delle Muse nei nostri comuni della Valle. Un grande contributo dato, vorremmo dire offerto, con alto senso civico di partecipazione ad un bene comune, quale suo omaggio personale di solidale e silenziosa gratuità alla promozione della cultura lirica italiana e della sua storia prestigiosa”.

Luigi Roni rimarrà, per quanto fatto e donato alla comunità, un nostro sempre vivo punto di riferimento, un costante insegnamento di ideali e valori per tutti noi e per i nostri giovani. Il ricordo della sua persona, in questo momento di particolare e comune tristezza, lo vogliamo unire a quello di Guelfo Marcucci, promotore e fondatore della Fondazione Pascoli, perché nel corso della loro vita, uniti da grande amicizia e profonda stima, hanno svolto una nobile azione di valorizzazione e promozione del patrimonio storico e culturale pascoliano.
A suo figlio Claudio esprimiamo tutto il nostro affetto e la più sentita partecipazione al suo dolore per la perdita, in così pochi giorni, degli amati genitori. Un abbraccio forte da tutti noi”.

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