Cattedrale, il restauro del campanile quasi concluso foto

di Paolo Lazzari
Da inizio agosto sarà possibile accedere al campanile della cattedrale di San Martino, un gioiello finalmente recuperato e restituito dopo anni alla cittadinanza ma anche ai turisti. Sono infatti in dirittura d’arrivo i lavori principali per il restauro della torre campanaria: l’opera, del valore complessivo di circa 700mila euro, commissionata dall’ente chiesa cattedrale, è stata finanziata per metà dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e per l’altra parte dalla Onlus della chiesa cattedrale di Lucca.

I lavori, partiti il 16 settembre 2015, sono stati eseguiti dalla Nannini Costruzioni srl, mentre la progettazione è dello studio DP Ingegneria. Il direttore dei lavori è l’ingegner Matteo Pierami, affiancato dall’architetto Duccio Troiano (responsabile del cantiere è l’ingegner Andrea Nannini).
E proprio Pierami ripercorre, in esclusiva per Luccaindiretta, il percorso affrontato: “Si trattava di compiere due interventi principali – spiega – il maggiore dei quali consistente nel rifacimento della facciata, che è stata interamente ripulita e stuccata. Qua c’era il problema dei numerosi piccioni che, una volta insediatisi nelle buche pontoie, tiravano giù pericolosamente pietrame: noi abbiamo riempito le buche ed eseguito tutti i lavori alla facciata con un ponteggio esterno. Si è trattato di uno sforzo notevole, perché il campanile tocca i 59 metri di altezza”.
Per lavorare sulla facciata, adesso più immacolata che mai, si è agito in concerto con la Soprintendenza di Lucca (e quindi in special modo con Luigi Ficacci) al fine di utilizzare i materiali originari: come è noto il campanile si compone di due livelli di pietre differenti, il marmo di San Giuliano e la pietra di Guamo.
Ma gli interventi non si fermano qui: “Abbiamo interamente ricostruito la scalinata d’acciaio interna – prosegue Pierami – perché quella esistente stava marcendo. Abbiamo inoltre inserito le reti per i piccioni, rifatto il tetto e, secondo lavoro più importante, restaurato il castello delle campane, aggiungendo anche un soppalco che diventerà utilissimo in fase di manutenzione. L’intento è proprio questo: non soltanto riaprire alle visite dei turisti, ma facilitare la manutenzione del campanile”.
Essendo inoltre tutt’altro che peregrina l’ipotesi del crollo di alcune pietre dalla torre campanaria, sono state aggiunte catene in acciaio e riprese murature: “Era un rischio concreto – argomenta Pierami – perché se dal paramento lapideo si stacca una pietra posta a 50 metri di altezza può succedere qualcosa di molto grave”. Ancora: uno dei capitelli del campanile risultava troncato: adesso i tecnici (una squadra di 10 persone) lo stanno rimuovendo, per sostituirlo con uno di materiale identico, commissionato appositamente.
Tra le parti visibili della torre campanaria ce n’è poi una estremamente affascinante: si tratta del soppalco dietro le grandi vetrate colorate della chiesa, che dà sulla navata centrale. Scendendo al piano terreni, infine, ecco i bagni per i visitatori: “Sono stati costruiti ex novo – conclude Pierami – non esistevano. A volte ho sentito qualcuno fare polemica sul biglietto di ingresso per la cattedrale, ma ricordo che quei soldi servono principalmente per opere come queste, che vengono restituite alla cittadinanza intera”.
FOTO – Il tour del cantiere alla torre campanaria

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