In piazza XX settembre celebrato l’anniversario della breccia di Porta Pia foto

La data del 20 settembre 1870 segna un momento importante per il Regno d'Italia perché ricorda la sua completa unità e la fine del potere temporale dei papi

Lucca festeggia il 152esimo anniversario della Breccia di Porta Pia, il 20 settembre del 1870, Roma tornava a far parte del regno d’Italia e l’anno successivo ne sarebbe diventata la capitale. Un momento fondamentale per il giovane Stato italiano, che rappresenta oltre che la compiuta unità del regno, anche la sua laicità ed un abbandono del potere temporale da parte dello Stato Pontificio.

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Le celebrazioni a Lucca si sono tenute in piazza XX settembre, di fronte al monumento ai caduti per la patria dove , nell’occasione, si sono alternati storici e professori per raccontare un evento che è legato alla storia del nostro paese, quanto all’attualità del periodo storico che stiamo vivendo oggi. Presenti lo storico Roberto Pizzi, la dottoressa Marcella Matelli e il direttore scientifico del museo del Risorgimento di Lucca, Luciano Luciani. Per il comune di Lucca, ha partecipato il vicesindaco, Giovanni Minniti.

“Vorrei per prima cosa ringraziare tutti i presenti di essere qui oggi a questa commemorazione – dice Roberto Pizzi, il primo a prendere la parola -. Vorrei porre l’attenzione oggi, su quello che è il concetto di città, non tanto sulla sua accezione del termine urbanistico, quanto su quello di contenitore di valori, sociali, storici, culturali, religiosi, politici di cui i monumenti ne sono la memoria storica. Una memoria che nessuno deve rinnegare. Si parla oggi di cancel culture e già nel termine io noto un controsenso, perché la cultura non deve cancellare ma al contrario ampliare e allargare le nostre conoscenze. La classe dirigente deve educare il popolo alla memoria attraverso le celebrazioni di fronte ai monumenti storici della propria città. Certe cerimonie, come quella di oggi, hanno lo scopo di creare una coscienza storica”.

“Ogni anno ci troviamo qui a celebrare questa ricorrenza, in una sorta di patto tacito, perché il contesto storico ce lo impone – dice la professoressa Marcella Matelli – Noi oggi, bisogna portare aventi un titanismo eroico per arrivare ad una meravigliosa rinascita, come la pianta dell’acacia. che cresce resistente in forza e bellezza”.

“Il 20 settembre è una data di forte densità simbolica sta a testimoniare il ritorno di Roma all’Italia oltre che alla fine del potere temporale dei papi, ovverosia, quella velenosa miscela di politica e religione, che da quel giorno non esiste più e tutti gli italiani possono tranquillamente e serenamente praticare la loro fede religiosa – spiega Luciano Luciani direttore scientifico del muse del Risorgimento di Lucca – Dopo questo accadimento, lo Stato Pontificio ritirò dalla scena rifiutandosi di interagire con il Regno d’Italia e ci vollero 50 anni per trovare un aggiustamento. Fu una scelta assolutamente criticabile, quella di Pio IX, di considerarsi un prigioniero politico, in questo modo la democrazia italiana venne impoverita e nel tempo si videro i frutti negativi di questa scelta. Nel 1962 l’allora Cardinale, non ancora Papa, Giovan Battista Montini, poi Paolo VI, in una visita al Campidoglio ebbe a dire che la fine del potere temporale dei Papi era stata una benedizione anche per la Chiesa. Il pulpito dal quale vengono queste parole, mi pare che sia molto significativo”.

La cerimonia è proseguita con una visita al museo del Risorgimento di Lucca.

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