Rifiuti: Retiambiente entra anche nella compagine di Revet

Negli ultimi anni le due realtà hanno investito grandi capitali per rendere sempre più efficiente la raccolta differenziata sulla costa

Con l’inizio del 2024 la società Retiambiente Spa è entrata nella compagine sociale di Revet acquistando le quote che detenevano Aamps-Livorno e Rea-Rosignano.

Si tratta di un passo significativo per il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell’Ato Toscana Costa (RetiAmbiente controlla un gruppo di società operative locali, partecipata da  cento comuni delle province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa-Carrara), perché consolida la propria vocazione all’economia circolare, in ottica di ciclo integrato dei rifiuti.

Revet, lo ricordiamo, è una Spa a capitale prevalente pubblico, in grado di gestire e valorizzare tutte le raccolte differenziate degli imballaggi della Toscana. Ed è anche l’unica azienda italiana che si occupa direttamente dell’intero ciclo di valorizzazione degli imballaggi plastici misti, garantendo al 100% la tracciabilità del processo: dalla raccolta fino al prodotto finito, ovvero i granuli utilizzati dagli stampatori per realizzare nuovi oggetti in plastica.

“Per Retiambiente questa nuova collaborazione con Revet rappresenta un passaggio molto significativo nel percorso che stiamo portando avanti – ha commentato il presidente di Retiambiente, Daniele Fortini – Consideriamo Revet una delle aziende all’avanguardia, nel mondo del recupero della materia, che è il principale scopo della raccolta differenziata. La collaborazione con questa società e con i suoi vertici ci permetterà di ottenere traguardi sempre più ambiziosi in ambito ambientale e di consolidare ulteriormente la presenza di Retiambiente nel suo ruolo di gestore unico dell’Ato Toscana Costa”.

Nel suo stabilimento di Gello di Pontedera, posto in posizione strategica a pochi passi dalla superstrada Fipili, Revet dunque realizza concretamente l’economia circolare, avviando a riciclo gli imballaggi in plastica, vetro, alluminio, acciaio e tetrapak.

“Siamo estremamente felici dell’ingresso di Retiambiente – spiega l’amministratore delegato di Revet, Alessia Scappini – perché in questo modo si rafforza la collaborazione tra due realtà che insistono nello stesso territorio e che condividono gli stessi obiettivi: massima valorizzazione degli imballaggi differenziati dai cittadini attraverso un modello virtuoso della gestione dei rifiuti, in grado di minimizzare i trasporti e l’impatto ambientale, massimizzando invece il recupero di materia”.

Negli ultimi anni le due realtà hanno investito grandi capitali per rendere sempre più efficiente la raccolta differenziata sulla costa: Retiambiente lo ha fatto implementando quasi ovunque il sistema di raccolta “porta a porta”, dotandosi di una rete capillare di centri di raccolta, utilizzati dai cittadini per i loro rifiuti ingombranti o come luogo di supporto molto utile laddove ci sia la raccolta domiciliare. Dal canto suo, Revet ha eseguito importanti lavori di revamping che hanno riguardato l’impianto di selezione degli imballaggi e la linea di produzione del granulo. Ciò ha permesso di incrementare la quantità di materia avviata a riciclo. Oggi la capacità di trattamento autorizzata nei due impianti di selezione delle raccolte differenziate è pari a 192500 tonnellate l’anno, ma l’espansione dell’hub toscano del riciclo continua: Revet infatti ha previsto una serie di investimenti volti a massimizzare il riciclo dei materiali plastici, raccogliendo la sfida di rigenerare anche gli imballaggi difficilmente recuperabili, oltre ai materiali plastici provenienti dalla selezione delle raccolte differenziate degli ingombranti e dei Raee. Tali progetti vanno ad integrare l’impianto esistente, in un’ottica di dinamicità e di flessibilità, che consenta di estrarre sempre di più materia dai rifiuti, seguendo l’evoluzione del packaging e la necessità di aprire ulteriormente al mercato granuli in plastica riciclata in sostituzione della materia vergine.

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