Caso Pertini, il centrosinistra chiede un consiglio comunale aperto

Già raccolte più di 3mila firme per intitolare una vita all'ex capo dello Stato, i gruppi di opposizione: "La questione deve tornare in aula, anche esponenti del centrodestra stanno isolando il sindaco"

Un consiglio comunale aperto per la strada a Pertini. E’ l’iniziativa che lanciano i gruppi consiliari del centrosinistra dopo la bocciatura della mozione a palazzo Santini. Intanto più di 3mila firme di cittadini in solo mezza giornata alla petizione popolare “Noi non ci arrendiamo, anche a Lucca una strada dedicata a Sandro Pertini”. E dopo che il caso è rimbalzato anche all’attenzione dei media nazionali, suscitando prese di posizione e reazioni sulla bocciatura della mozione presentata dal consigliere comunale Daniele Bianucci per intitolare un luogo della Città alla memoria del presidente della Repubblica, ha convinto il centrosinistra a riportare la questione in Consiglio comunale.

E infatti, i consiglieri dei gruppi Pd, Lucca Futura, Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca civica-Volt-Lucca è popolare, Misto, hanno presentato in maniera unitaria la richiesta di una nuova seduta dell’assise di Palazzo Santini, dedicata proprio all’argomento.

“Abbiamo chiesto formalmente che la discussione torni quanto prima nel luogo dove tutto è partito, e quindi nel consiglio comunale di Lucca – sottolineano i consiglieri del centrosinistra –. È infatti l’assise di Palazzo Santini, dove siedono tutti i rappresentanti eletti delle cittadine e dei cittadini lucchesi, l’organismo deputato a fornire l’indirizzo politico per dedicare una strada o una piazza alla memoria di Sandro Pertini. Le ultime giustificazioni di Pardini non sono altro che un maldestro tentativo di arrampicarsi sugli specchi, dopo la figuraccia rimediata: lui adesso vorrebbe derubricare le prerogative del Consiglio, ma solo poche settimane fa anche il primo cittadino e i consiglieri di destra votarono la mozione per intitolare una strada alle sigaraie lucchesi, presentata sempre da Bianucci. In quel caso, l’assemblea consiliare aveva il potere di fornire un indirizzo politico, e nel caso di Pertini no? Basta tale antefatto per dimostrare la pretestuosità del sindaco, che forse avrebbe fatto molto più bella figura ad ammettere: il diktat che mi ha posto l’assessore di Casapound Barsanti ci ha fatto prendere un grosso abbaglio, e chiediamo scusa. A volte, avere il coraggio di ammettere i propri sbagli, piuttosto che difendere l’indifendibile, è la strada migliore”.

“E non è un caso, infatti, che in queste ore stiamo registrando anche le prese di posizioni di molti esponenti lucchesi, regionali e nazionali del centrodestra, che si stanno smarcando dalla posizione di Pardini e stanno isolando un sindaco, evidentemente ostaggio dell’estrema destra che è stata determinante per permettergli di vincere le elezioni – sottolineano i consiglieri – Per questo, abbiamo domandato che il Consiglio comunale si celebri in forma aperta, in modo che si possa dare la parola pure a contributi esterni: è con la partecipazione che vogliamo costruire i presupposti per un cambio di passo su una decisione che è stata profondamente sbagliata”.

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