Violenza contro le donne, arrivano i sottobicchieri ‘cifrati’: la campagna diffusa su tutto il territorio video

Dalla Garfagnana alla Versilia i cartoncini con i numeri di aiuto e ascolto saranno distribuiti in bar e locali. Continuano a essere oltre 300 gli accessi annui in codice rosa ai pronto soccorso del territorio

Un piccolo cartoncino dalla forma rotonda, da dimenticarsi nella borsa, per aiutare a salvare nel peggiore dei casi un tavolino, nel migliore la vita di una donna. È questo il senso dell’iniziativa pensata per quest’anno dalla Commissione pari opportunità della Provincia di Lucca, che per la Giornata internazionale contro la violenza di genere (25 novembre) distribuirà in tutti i comuni del territorio 160mila sottobicchieri rossi, che riportano i numeri da chiamare per avere un aiuto,  dai centri antiviolenza al codice rosa dell’Asl.

sottobicchieri violenza sulle donne
sottobicchieri violenza sulle donne

I tondini di carta saranno distribuiti in tutti i bar e locali, dall’ultimo pub in Garfagnana alla discoteca più affollata della Versilia, per cercare di arrivare, il più possibile, nelle mani dei giovani e delle giovani. Con gli ingressi in codice rosa ai tre pronto soccorso della provincia che continuano a superare i 300 accessi annui ciò che la campagna vuole fare è lavorare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione sul tema tra le nuove generazioni, sia perché queste possono fare da tramite all’interno delle mura domestiche, sia perché, allo stesso tempo, chi vive nella violenza può a sua volta assimilarla e replicarla.

“Per quanto riguarda la prevenzione ci rivolgiamo principalmente – ha spiegato la presidente della Commissione e coordinatrice medica aziendale dei pronto soccorso per il codice rosa Piera Banti – alle nuove generazioni e, in particolare, agli adolescenti, cosi come agli adulti di sesso maschile. Siamo, infatti, convinte che sia proprio attraverso il seme piantato nei giovani che si può pensare di cambiare una percezione culturale della donna che è oramai appartenente al passato. E’ importante riuscire a coinvolgere il più ampio pubblico maschile e giovanile possibile, per renderli consapevoli e promotori di azioni innovativi per la costruzione di una società basata sul rispetto e non sulla violenza, che sia essa fisica, psicologica o economica, verso le donne“.

Maria Teresa Leone ha anche presentato l’iniziativa dell’amministrazione provinciale in occasione della Giornata internazionale per la violenza contro le donne: si tratta di «I due incontri ‘Inganni di Barbablù’ sono una tappa del percorso che abbiamo iniziato con le scuole che hanno aderito all’iniziativa – spiega Leone – e che parte da un questionario che è stato loro proposto proprio in merito alle relazioni e arriva alla lettura, curata dall’associazione Aedo, della storia di Barbablù, tratta dal libro ‘Donne che corrono con i lupi’, emblematica dal punto di vista esemplificativo di quello che possono divenire dei rapporti non sani e che, nell’ambito del progetto, sarà un momento per dare voce alle ragazze e ai ragazzi, per aiutarli a riflettere sulle relazioni uomo-donna, sul rapporto con le proprie emozioni e le proprie intuizioni, nonché sulla società odierna».

Per lo stesso motivo, come ricordato dall’ex consigliera e ora consulente della Commissione pari opportunità Maria Teresa Leone e dal responsabile Paolo Benedetti, il 24 e il 28 ottobre in sala Tobino si terranno due appuntamenti rivolti alle scuole, realizzate in collaborazione con il Centro Donna Lucca e l’associazione Aedo e pensati per essere una riflessione a tutto tondo sui rapporti che giovani e giovanissimi instaurano.

“In una settimana nella quale abbiamo assistito a un femminicidio al giorno – ha sottolineato Leone – siamo consapevoli che queste iniziative non siano sufficienti per fermare la violenza di genere. Questo non toglie però che, il lavoro diffuso e capillare che sta dietro campagne e progetti come questi,  possano aiutare a strutturare percorsi di consapevolezza tra le nuove generazioni che portino a un graduale cambiamento culturale. I due incontri Inganni di Barbablù sono infatti una tappa del percorso che abbiamo iniziato con le scuole che hanno aderito all’iniziativa e che parte da un questionario che è stato loro proposto proprio in merito alle relazioni e arriva alla lettura, curata dall’associazione Aedo, della storia di Barbablù, tratta dal libro Donne che corrono con i lupi, emblematica dal punto di vista esemplificativo di quello che possono divenire dei rapporti non sani e che, nell’ambito del progetto, sarà un momento per dare voce alle ragazze e ai ragazzi, per aiutarli a riflettere sulle relazioni uomo-donna, sul rapporto con le proprie emozioni e le proprie intuizioni, nonché sulla società odierna”.

Il secondo obiettivo che la commissione si è posta poi è quello di aiutare concretamente le donne in difficoltà attraverso degli strumenti che possano essere messi facilmente a disposizione: saranno, cosi, distribuiti dei nuovi dépliant sulla violenza di genere, dove, oltre alla nuova immagine utilizzata dall’ente per identificare tale lotta, si troveranno, oltre all’1522, i numeri utili da contattare sia a Lucca e nella Piana, in Media Valle, in Garfagnana e in Versilia, per ottenere un concreto aiuto e uscire dalla spirale di violenza.

“Vogliamo, infatti, cercare di migliorare il sistema di comunicazione legati ai servizi di assistenza presenti sul territorio, in modo che l’informazione sia quanto più capillare possibile e possa raggiungere un vasto pubblico femminile, appartenente, anche in questo caso, a fasce socio-economiche e professionali diversificate – conclude la dottoressa Banti -. Un sottobicchiere, secondo quello che abbiamo pensato, è un oggetto che si può facilmente tenere anche a casa, a portata di mano, pur senza per questo essere identificabile come strumento di lotta alla violenza”.

Il 25 novembre questi dépliant, per la Giornata internazionale di lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere, saranno distribuiti anche allo stand allestito da medici e infermieri in piazza San Michele, insieme alle rose arancioni cucite a mano, divenute la ‘pietra d’inciampo’ di un’emergenza tanto diffusa quanto sommersa.

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